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Si accasciò di fianco a me, poi prese il lenzuolo e c'è lo mise sopra, avvolse il mio corpo con il suo braccio e la mia schiena venne a contato con il caldo ma duro petto di Justin.

"Si stava così bene dentro di te" sussurrò, risi "tu non puoi immaginare quanto io sia felice, aspettavo da tanto questo momento, sono felice che io sia stato il primo" mi strinse di più a lui, mi girai, gli baciai il petto, più precisamente la croce "anche io Justin sono felice" dissi, la stanchezza prese la meglio su di me "dimmi che mi ami" sussurrò, sorrisi "ti amo Justin, più di ogni altra cosa" lui mi strinse a se e baciò a stampo le mie labbra, "anche io ti amo" sentì, sorrisi e chiusi gli occhi e mi addormentai.

Justin p.o.v

Guardavo il mio angelo che tenevo stretta fra le braccia, stava dormendo ed era bellissima anche quando dormiva, e io adoravo tutto di lei.

Ripensai a tutto quello che era successo, e sorrisi come un ebete, sentì il mio telefono suonare e così mi mossi in tutti i modi per evitare di svegliare Sidny, uscì dal letto, guardai il mio angelo e la vidi prendere il mio cuscino dove pochi minuti fa c'era la mia testa, lo abbracciò.

Stavo diventando geloso di un cuscino, il telefono continuava a suonare, uscì dalla porta finestra e premetti il via per la telefonata.

"Pronto" dissi, "Justin dobbiamo parlare, tra poco siamo da te e importante" disse, "che cosa succede" chiesi impassibile, sentì un sospiro "si tratta di Matt" a quel nome strinsi la presa sul telefono e risposi con un Ok omicida.

Sidny p.o.v

Sentì il vuoto di fianco a me, con le mani tastai il materasso ma non c'era traccia di nessuno, aprì piano piano gli occhi e mi misi seduta sul letto.

Guardai a destra e a sinistra ma non c'era traccia di Justin, all'improvviso lo spostamento della tenda della porta finestra mi fece incuriosire, le tende si alzavano e abbassavano per il vento, questo vuol dire che c'era qualcuno fuori.

Mi alzai misi il reggiseno e le mutandine, poi una maglia lunga di Justin, mi alzai dal letti e feci un passo, ma subito mi accasciai in due per il dolore in mezzo alle gambe. E normale. A passi lenti e dolorosi andai verso la finestra, guardai fuori e lo vidi.

Era bellissimo, i capelli venivano spostati dal vento, era con dei pantaloncini da basket ed era a letto nudo di schiena, guardava il vuoto con una espressione seria, mi avvicinai a lui piano piano, poi avvolsi le mie braccia intorno alla sua schiena.

Si irrigidì ma quando capì che ero io prese le mie mani e le strinse sempre girato. "Tutto bene Justin" dissi, lui si girò "si" sapevo che mentiva, mi baciò.

 You Are Mine ( In Revisione )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora