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Avevo davanti le tre porte. Volete sapere adesso cosa sto pensando? Che porta devo prendere.

"Finalmente ci sei arrivato alle porte" parlò una voce metallica proveniente hai lati delle pareti, non tolgo lo sguardo da davanti a me.

"Solo una porta" poi un rumore e la voce sparì, guardai quelle porte, erano tutte uguali nessuna mi permetteva di vedere se c'era qualcosa di diverso, l'istinto non l'avevo per la paura e l'ansia di sbagliare. Se avrei preso quella dell'antidoto cosa sarebbe successo dopo. Se avrei preso la via d'uscita non sarei più riuscito ad entrare. Se avrei preso la stanza "della sorpresa" cosa sarebbe successo, cosa conteneva.

Pensa. Pensa. Misi le mani fra i capelli e li tirai forte, poi mi venne d'istinto prendere la foto dalla tasca. La presi. Sorrisi nel vedere il suo viso felice. In un momento tutta la preoccupazione era sparita, e di nuovo la mia mente venne inondata da ricordi. Ma non era il momento. "Voglio tornare a vederti sorridere, costo della mia vita" sussurrai alla foto come se stessi parlando con lei, chiusi gli occhi, baciai il suo viso.

Presi un respiro profondo e guardai tutte le porte, poi mossi i passi verso destra. "Sei sicuro di voler prendere quella porta" domandò la voce metallica, mi fermai. E se fosse sbagliata.

~~~
"Qualunque sia il problema, guarda nel tuo cuore e troverai la risposta al tuo problema o alla domanda" disse sorridendo.
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Cosa dice il mio cuore? Dice che non devo ascoltare quella voce fredda e gelida, ma devo ascoltare quella che ho all'interno. E mi dice di andare in quella a destra.

Ok. Andai avanti alla porta, misi la mano sulla maniglia e la spinsi in basso, solo una porta mi ripetei. E spero sia quella giusta.

Spinsi e chiusi gli occhi entrando. Entrai del tutto. Aprì gli occhi e quello che vidi mi spiazzò. Feci dei passi avanti, ancora non ci credevo, davanti a me avevo l'antidoto del veleno. Avevo le lacrime agli occhi.

Era in una boccetta di vetro. La presi e la misi nella tasca, e chiusi la zip che fortunatamente mi impediva di farla cadere in caso dovessi correre. "Bene Bieber, hai fatto la tua scelta" parlò, mi irrigidì, avevo una strana sensazione.

Sentì una risata. L'antidoto era sopra un tavolino grigio posto in mezzo alla stanza. Tutto era calato in un silenzio tombale, ma qualcosa di quasi impossibile da udire si levava nell'aria.

Tic-tac-tic sentivo, sentì il sangue gelarmi all'intento delle vene, andai verso il tavolino e mi abbassai, vidi un scatolina, sopra cerano dei numeri che lampeggiavano.

Era un conto alla rovescia e mancava un ora prima che esplodesse. Ora entrai in panico veramente, andai verso la porta e provai ad aprirla ma era chiusa. "Sciocco Bieber" parlò, "dovevi ascoltarmi bene, non era detto che saresti uscito vivo. Buona morte" parlo allungando la finale dell'ultima parola. Oh nononono non può essere, ti prego no. Io devo salvarla.

Tirai spallate alla porta ma non si apriva, provai e provai ma non si muoveva. Sarei morto così. IO NON POSSO DEVO SALVARLA. Mi accasciai a terra e misi i palmi sul pavimento freddo, ancora. "Perché non può andare bene una giusta, perché" pensai.

Questa era la mia fine. Guardai la scatolina. Mezz'ora.

Vedevo tutta la mia vita passarmi come un flash davanti, momenti belli felici, quelli tristi.

Sentì dei rumori da fuori, alzai di scatto la testa, "Justin sei qui" parlò una voce maschile. Logan.

"Logan fammi uscire" dissi andando verso la porta, "stai lontano" annuì e andai più lontano, sentì i tic-tac farsi più veloci, guardai la scatola e segnavano cinque minuti di tempo. La porta venne sfondata, "non c'è tempo" urla, vendendo che mancava poco.

Corsi fuori e andai verso la porta dell'uscita, poi mi bloccai "i ragazzi" dissi, sentì poi dei rumori dal piano superiore e dei passi svelti venire giù. Li vidi. "Forza Justin andiamo muoviti" urlò Jacob, sfondammo la porta e in quel momento il conto alla rovescia finì.

My.

Commenti. Scusate per gli errori vado di fretta.

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