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Correvo. Sentivo le mie gambe chiedermi di smettere ma non potevo, dovevo trovare quello che cercavo. Spero che tutto vada bene.

Il corridoio era tutto buio, era una specie di corridoio continuo, alcune volte si svoltava a destra altre a sinistra. Come un labirinto.

Sentì dei passi venire verso di me, mi girai di scatto ma non vidi nessuno e i passi cessarono.

Continuai ad andare avanti correndo, dopo un po mi trovai in un'altra stanza senza finestre e porte mi guardai attorno. Sentì dei piccoli versi, si facevano sempre più vicini e forti. Quando riuscì a capire di cosa si trattava sussultai.

"Justin! Justin!" urlò, quella era Sidny, stava urlando il mio nome, stava soffrendo. No Justin e solo un inganno. "Justin ho bisogno di te, Justin!!!" urlò ancora, mi tappai le orecchie, poi tornai indietro e vidi un altro corridoio, corsi anche li.

"Justin dove sei!!" sentì ancora da dietro, mi girai spaventato, poi cominciai a correre più veloce. E un inganno. E un inganno. Pensai, deve essere così.

Il corridoio si faceva più stretto, questo mi metteva in agitazione, una cosa che non avevo mai detto era che ero claustrofobico. Cercai di pensare a qualcosa di felice e che potesse togliermi dalla testa le pareti che si stavano stringendo sempre di più.

~~~
Correvamo tutte e due, lei davanti mentre mi incitava di prenderla.

"Non mi prenderai mai" disse ridendo, risi anche io. Aumentai il passo e la raggiunsi "presa, ora non mi scappi" sussurrai.
~~~

Sorrisi, era bellissimo quel posto, mi diceva che aveva sempre sognato un posto del genere, diceva che era troppo bello. Questo mi rese felice, parlava molto di quel posto e di quanto volesse tornare li.

Fermai il mio passo quando vidi l'entrata di un'altra stanza, cercai di non farmi prendere dal panico. Anche quella era buia, ma qualcosa illuminava la stanza di poco. Quando fui dentro mi guardai attorno e quando vidi quello che c'era sulle pareti sgranai gli occhi.

C'erano delle immagini di Sidny, erano tutte strane. Era quando era stara rapita per la prima volta, quando fu torturata. Quando vidi la vera paura nei suoi occhi. Indietreggiai fino a toccare con le mani l'altra parete, solo che le mie dita toccarono qualcosa. Mi voltai di scatto e vidi altre foto delle stesso tipo.

Poi sentì ancora quelle voci. "Justin aiutami!!" urlò, mi spostai da li, guardai a destra e a sinistra velocemente. "Justin!!! Justin!!!" urlò più forte che poté, misi le mani fra i capelli e chiusi gli occhi molto forte. "E solo un inganno, non cascarci" dissi tirando i capelli in modo insistente, come per togliere quei pensieri dalla testa.

"Justin non lasciarmi!!! Nooo!!" un altro urlo, ma questo fu seguito da uno squarcio, spalancai gli occhi. "BASTA. BASTA E SOLO UN INGANNO" urlai, caddi in ginocchio, misi i palmi sul pavimento freddo.

Le mie guance vennero inondate da piccole gocce  contenente dolore, paura, rabbia, tristezza, tutto insomma. Cercai di non pensare a niente ma a lei.

"Vedi cosa porta l'amore, porta alla pazzia e solo una perdita di tempo" disse una voce maschile, mi alzai e guardai da tutte le parti ma non c'era nessuno, hai lati vidi degli auto parlanti. Una foto era caduta a terra, con terrore mi avvicinai.

Con mia sorpresa non era una come le altre, era diversa. C'era lei che sorrideva e rideva, era successo prima che fosse stata rapita. Guardai quanto fosse bella e sorrisi di rimando, ma poi pensai a quando avrei trovato l'antidoto, li sarei stato ancora più felice.

Misi quella foto nella tasca e corsi fuori da quella stanza, mi scontrai ancora con il buio del corridoio. Da lontano vidi una luce fioca, strinsi gli occhi in due fessure per vedere meglio. Quando fui più vicino mi accorsi di essere dentro alla stanza. Era illuminata da una piccola luce, quasi invisibile ma che permetteva di vedere le tre porte che avevo davanti.

 You Are Mine ( In Revisione )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora