5.

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Jenny's pov.
Anche oggi Giorgio e Giulio sono assenti, comincio a preoccuparmi. A Giulio dopo quello che è successo non ho il coraggio di scrivere e Giorgio beh, nessuno della classe ha il suo numero. Quando dovevamo comunicare qualcosa che riguardasse la classe era sempre Giulio a riferirgli tutto. Non ha mai voluto darci il suo numero. I professori hanno intenzione di bocciarlo e siamo ancora a metà anno. Oggi c'è educazione fisica, altro tasto dolente. Diciamo che sono migliorata ma non è stata mai la mia materia preferita.

Lancio lo zaino sul divano e mi stendo sul letto. Mi arriva un messaggio, è Giulio. Apro subito la chat, curiosa di sapere che cosa vuole.
Giulio: Scusa se ti disturbo ho bisogno dei compiti di matematica, se non ti va di darmeli tranquilla.
Jenny: Ma che stai dicendo? certo che te li do, ah senti... vorrei vederti, ti va di incontrarci?
Giulio: Ok, dove?
Jenny: Sempre alla villa
Giulio: Ok a dopo.
Voglio chiedergli scusa, gli mando i compiti e comincio a prepararmi. Ritocco le labbra con il mio rossetto preferito e mi incammino.
Non so esattamente come scusarmi, ma l'importante e che io lo faccia.
Lo aspetto per circa 20 minuti quando lo sento urlare da lontano un Scusa per il ritardo.

"Giulio io volevo chiederti scusa per come ti ho trattato"
"Non ti preoccupare, un po' me lo aspettavo"
"Sei stato male in questi giorni?"
"No, non sono venuto perchè sto lavorando ad un progetto, mi spiace ma è un segreto non posso dirti nient'altro" mi risponde ridacchiando.
"Pensavo stessi male per me" ammetto.
Mi sento sollevata, non mi piace far soffrire la gente.
"No tranquilla non sono il tipo"
Lo guardo negli occhi e lo abbraccio, mi sento sicuramente meglio e meno in colpa.
"Ciao bro'" Giorgio compare di fronte a noi.
"Gio" risponde Giulio poi scioglie l'abbraccio e batte il pugno a Giorgio.
"Ciao Giorgio" gli dico.
"Giulio quando finiamo?" domanda Gio, ignorandomi completamente.
"Non so bro' io domani torno a scuola, mi mancano i prof" mi fa l'occhiolino e io sorrido istintivamente.
"Vabbè ho capito, sono arrivato in un momento sbagliato, tolgo il disturbo" interviene Giorgio.
"No hai capito male..." rispondo agitata. Non voglio che pensi cose strane su noi due.
"Ho capito benissimo"
"Gio ma cosa..." esclama Giulio.
"Basta" urla Giorgio su tutte le furie "Non volevo rovinare il vostro momento romantico okay?" continua.
"Ma quale momento romantico?" mi alzo in piedi e gli vado contro.
"Per fortuna ho due occhi, ho visto benissimo che vi stavate abbracciando"
"Cosa c'è di male?"
"Niente, infatti non ho detto nulla!" continua ad urlare Giorgio.
"Si può sapere che ti prende?"
"Ma che cazzo vuoi da me, vai dal tuo Giulio" mi gira le spalle e va via.
Giulio non ha fiatato, mi sembra pensieroso.
"Ma che gli prende al tuo amico?"
"Jenny devo scappare, ci vediamo domani"
"Ma..."
"Non farci caso, poi gli passa"

Sono a scuola, Giulio non è assolutamente arrabbiato anzi, abbiamo passato la prima ora di educazione fisica a chiacchierare.
Durante la seconda ora Giorgio entra in classe ma evita Giulio.
Avranno litigato?
"Giorgio finalmente, oggi ti interrogo" esclama la prof.ssa. Giorgio non parla.
"Allora, vieni qui e parlami un po' dell'ultimo argomento che abbiamo studiato" continua la professoressa.
"Io non ho studiato niente"
"E allora ti becchi un bel due"
Giulio guarda Gio preoccupato ma lui non gli rivolge nemmeno lo sguardo.
Hanno litigato.

Ho appena preso una barretta di cioccolato e sto entrando in classe. Assisto a Giulio e Giorgio che si prendono a pugni e Chiara che cerca di dividerli. Chiara deve spostarsi subito se non vuole ricevere un cazzotto da parte di Gio.
"Si può sapere che cazzo ti ho fatto?" urla Giulio.
"Mi hai rotto i coglioni" risponde Giorgio.
"Ragazzi" entra la prof.ssa e manda Giorgio e Giulio dal preside.
Erano ridotti davvero male, e sinceramente neanche io ho capito il perché della rissa.
Ho notato il loro strano comportamento, spero solo che non abbiano litigato per colpa mia.
Ti pare che litigano per te? Andiamo.

Passo tutto il giorno a pensare a loro, fino a quando non suona la campanella. Corro verso la stazione, se perdo il treno sono fottuta. Riesco a salire per un pelo e Giulio mi invita a sedermi accanto a lui.
"E Giorgio?" gli domando.
"Non lo so e non mi importa" risponde.
"Cosa vi ha detto il preside?"
"Sospesi" dice sorridendo.
"Ma cosa è successo? Non capisco"
"L'ho invitato a scendere giù ma si è scaraventato contro cominciando a picchiarmi" spiega.
"Il perché?"
Giulio alza le spalle.

Arrivata a casa mi metto subito a studiare. Ho una marea di cose da fare per domani quindi meglio non perdere tempo.
Passate ben quattro ore a studiare, decido di uscire a camminare.
Amo camminare da sola con le cuffie nelle orecchie, mi rilassa.

Ovviamente questo mio momento di tranquillità viene interrotto appena incrocio lo sguardo di Giorgio.

Non NasconderloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora