Non voglio sentire quello che ha da dire perché quello che voglio sentirmi dire non lo dirà mai, quindi tanto vale che me ne torno a casa.
"Me ne farò una ragione, ciao" dico voltandomi, ma come accade sempre, mi afferra il braccio.
"Mi ha fatto molto piacere vederti prima, ti ho chiamata perché avevo bisogno di te, di chiederti scusa" dice tutto d'un fiato.
"E allora perché mi hai trattata in quel modo?"
"Dovresti conoscermi ormai"
"Esatto, ti conosco ed ho capito che devo starti lontana" e vado via.
Posso farcela, posso trattenere le lacrime, devo farlo."Jenny stiamo preparando le valige, vieni a darci una mano?" urla mia madre dalla sua camera.
"Sì arrivo" appoggio le chiavi sul tavolo e la raggiungo.
"Basta mamma, io non sono capace, torno alla playstation" esclama mio fratello correndo giù.
"Cos'è successo Jenny?" mi domanda mamma.
"Niente"
"Andiamo" mi incita a parlare e non posso far altro che raccontargli tutto."Forse ha difficoltà a dirti quello che prova?"
"Ma cosa vuoi che provi per me? Non prova niente per nessuno, lui."
"Staremo a vedere"
"Staremo a vedere un bel niente mamma, non voglio più vederlo"
"Come vuoi"
"Quando partite?" cerco di cambiare argomento. Non voglio piangere davanti a lei.
"Stasera"
"Davvero? Beh spero vada tutto per il meglio" sospiro.
"Ti chiameremo appena saremo lì"
"Va bene"
Chiudiamo le valige e ci abbracciamo. Sono molto legata a mia madre, riesce sempre a capirmi anche quando litighiamo."Se succede qualcosa non esitare a chiamarci"
"Sì mamma, stai tranquilla, me la caverò"
"Jen ti porterò qualcosa da Milano" dice mio fratello. Lo abbraccio forte.
"Pensa a stare bene"
"Allora noi andiamo" mio padre mi saluta con un bacio e porta in macchina le valige.Cosa fanno i giovani quando i genitori sono via? Feste.
Non darò mai una festa a casa dei miei, me ne starò sul divano a mangiare schifezze e a guardare serie tv.Sono passate due ore da quando i miei genitori sono partiti, sono le undici, domani ho scuola ma non ho intenzione di andare a dormire. Chiara è fuori con Tommaso e Giulia è sicuramente con Giulio. Bussano alla porta, è tardi e non nego di avere un po' di paura ad aprire. Sai, sono da sola in casa, se si presenta uno stupratore non saprei proprio cosa fare. Mi faccio coraggio e apro la porta.
"Ancora? Ma vuoi lasciarmi in pace?" urlo in faccia a Giorgio.
"No, i tuoi sono in casa?" domanda prima di accomodarsi sul divano.
"No, vuoi dirmi che vuoi?"
Si alza e con una mossa veloce mi stringe al suo petto, a questo punto posso affermare che mi sento cadere le gambe. Subito dopo mi spinge sul divano e si toglie la felpa.
"Che cazzo fai?" dico sussurrando.
"Non riesco, spogliati"
"Tu sei pazzo" esclamo alzandomi dal divano.
Avrei preferito che si fosse presentato uno stupratore in casa, forse.
"Sto impazzendo, per favore, torna su quel divano"
Non è ubriaco, si capisce quando lo è.
"Vattene via"
Lui però non si muove.
"Vattene via" ripeto con tono più alto.
Apre leggermente la bocca come per dire qualcosa, ma non parla. Si porta una mano sul viso.
"Non sono pazzo" si calma e si siede per terra.
"Che ti è preso?" gli chiedo avvicinandomi.
"Posso restare qui stanotte?" mi chiede. Sento un brivido lungo la schiena.
"Abbiamo litigato, mi hai cacciata da casa tua, ti sei presentato qui chiedendomi di spogliarmi e ora vuoi dormire a casa mia? Non capisco"
"Ti ho già detto che mi dispiace, non volevo cacciarti, volevo averti accanto ma non..." si ferma "Non capisco cosa mi stia succedendo"
"In che senso Gio? C'è qualcosa che non va? Se vuoi parlarmene io sono qui, sono tua amica"
Devi stare lontana da lui.
Non ci riesco, al diavolo tutto.
"Tu sei davvero mia amica?"
Sì ma in realtà ti amo.
"Sì Giorgio"
Si rialza e si infila la felpa.
"E secondo te due amici si baciano con passione, voglia, desiderio? Secondo te due amici sentono il bisogno di avere sempre accanto l'altro? In qualsiasi momento? Costantemente?"
"No" rispondo schiettamente. Sento il cuore battere all'impazzata.
"E allora io e te non siamo amici" dice.
"Forse no"
Si stende sul divano e guarda il soffitto. Non ha intenzione di parlare, ma stavolta non lascerò passare.
"Tu mi hai baciata con voglia?" gli chiedo.
"Sì"
"E perché mi hai detto che quei baci non contavano nulla se avevi la voglia di baciarmi"
"Era la verità, la prima volta, al parco, ti ho baciata per scusarmi, l'ho fatto d'impulso. La seconda volta invece avevo una voglia matta di farlo ma sostengo ancora adesso che non contano nulla"
"Come fanno a non contare nulla? Se hai voglia di baciarmi ci sarà un motivo non credi?" strillo.
"No"
"Come no?"
"Vuoi dire che per te contano qualcosa?" sorride.
Come rispondere a questa domanda?
"Sì Giorgio, non bacio la gente a caso. Sinceramente non ti capisco, i baci non contano nulla però per te sono più di un'amica"
"Te l'ho detto che non capisco più niente" dice tranquillo.
"E cos'hai intenzione di fare adesso?"
"Di dormire qui"
"Per favore"
"Senti, tutto questo non ha senso, quindi fai come se niente fosse, così non complichiamo le cose"
"Dici sempre così tu! E se io volessi complicarle le cose? Tu fai, dici una cosa e poi la butti nella spazzatura come se non l'avessi mai fatta o detta, cerca di ragionare! Accetta quello che non vuoi accettare"
"E che cosa dovrei accettare?"
"Il fatto che mi hai baciata e che quei baci hanno un significato per te"
"E se accetto questo cosa cambierebbe?"
"Tutto Giorgio, tutto"
"Non voglio cambiare nulla. Sto bene così come sto, ora chiudiamo questo discorso e andiamo a dormire"
"Se vuoi chiudere il discorso così allora è meglio che te ne vai a dormire da un'altra parte"
"Jenny è difficile per me!"
"Cosa? Cos'è difficile?"
"Non lo so..."
"Il bagno è di sopra se hai bisogno di pisciare, buonanotte" dico salendo le scale. Spero sempre che si faccia avanti, ma non lo fa mai, non lo fa perché non vuole, perché non prova niente. Ha la possibilità di farlo, praticamente gli apro io la strada, ma non lo fa. Eppure era partito così bene.
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Non Nasconderlo
Fanfiction"Ci sono dei momenti, dei secondi, degli attimi in cui la vita fa un po' meno schifo" Due compagni di classe che per anni non si sono mai scambiati una parola, si ritrovano, grazie all'impulsività di lei, a stringere un grande rapporto che li render...