Oggi è domenica e i miei genitori sono in giro, questo significa che posso alzarmi quando voglio.
Questa notte non ho fatto altro che pensare a Valerio e a quello che mi ha detto.
"Jenny non significa che dobbiamo restare insieme per sempre, ci conosciamo da una vita e in classe lo sapevano tutti che mi piacevi, quasi tutti. Sì, poi è arrivata Rebecca ma pensaci almeno okay?" mi parlava tenendo la sua mano calda sulla mia coscia e si capiva che era agitato da come era impacciato con le parole e dai modi di fare. Si mordeva il labbro e ogni tanto si grattava la testa.
Devo ammettere che però è un bel ragazzo.
Occhi castani ma così magnetici che ti incantano anche solo a guardarli da lontano, lineamenti del viso perfetti, labbra carnose al punto giusto e capelli, anch'essi castani, rasati ai lati, era slanciato e aveva delle ciglia lunghissime da farmi invida.
Quello che mi ferma a non provarci con Valerio, è Giorgio.
Tralasciando il fatto che é così protettivo che non me lo permetterebbe, io non me la sento di stare insieme ad una persona che non sia Gio. Sono convinta di provare qualcosa per lui da ormai qualche mese e dire di sì a Valerio non sarebbe giusto, non potrei mai farlo illudere così.
Credo comunque che Giorgio debba saperlo quindi andrò a dirglielo io, prima che lo faccia Valerio.Non è stata una buona idea indossare una maglietta a maniche corte, sto congelando.
È appena finito Aprile e c'è un sole fortissimo, ma si gela comunque.
Cammino a passo svelto mentre il vento mi scompiglia i capelli.
Sono le quattro del pomeriggio e spero che Giorgio sia in casa."Jenny, che ci fai qui?" mi chiede con un sorrisetto in faccia. Credo che sia nervoso.
"Ti volevo parlare" dico sorridendogli anche se sono spaventata. Potrebbe reagire malissimo e urlarmi in faccia di tutto, oppure potrebbe anche picchiarmi. Non lo escludo. Ma qualunque cosa farà credo che non sarà affatto positiva.
"Ehm fai veloce, ho da fare" dice afferrandomi il polso per poi farmi sedere sul divano. È più nervoso di me. "Coraggio, parla"
Chiudo gli occhi per un po', cerco di rilassarmi per cominciare un discorso che arrivi dritto al punto, senza giri di parole, poi prendo un bel respiro e riapro gli occhi. Giorgio è seduto vicino a me e mi guarda con aria interrogativa.
"Sabato sera io e Valerio ci siamo baciati..." mi fermo e porto la mia mano sul petto di Giorgio "Non interrompermi, per favore" si limita ad annuire con la testa.
"Dopodiché mi ha chiesto di provarci con lui, io non gli ho dato ancora una risposta e... niente, volevo dirtelo" pronuncio le ultime parole con fatica preparandomi al peggio.
"Perché sei così nervosa? Io dovrei dirti cosa devi fare? Se te la senti perché no? Cioè, voglio dire, Valerio è un bravo ragazzo e credo abbia intenzioni serie, sta a te decidere"
Per un momento ho pensato che Giorgio fosse ubriaco, ma non è così. Mi aspettavo di tutto, davvero, ma questo no. Sinceramente oltre ad essere sorpresa per la sua risposta, sono anche un po' dispiaciuta. È sempre stato possessivo su queste cose e per un attimo mi ero anche illusa.
E ora che dovrei fare? Io non voglio Valerio e se Gio avrebbe reagito male non sarei mai e poi mai andata da Vale, sarebbe stata questa la mia giustificazione: Giorgio non potrebbe sopportarlo Valerio, mi dispiace. Gli voglio bene e non voglio farlo soffrire.
Invece no. Giorgio è d'accordo. E sono nella merda.
"Ci sei ancora?" Giorgio mi strattona facendomi tornare alla realtà.
"Comunque mi aspettavo una reazione meno tranquilla da parte tua" ammetto.
"Sono imprevedibile"
"Sì ma..."
"Allora, era solo questo?"
"In realtà sì"
"Bene, in bocca al lupo allora" dice poggiando la sua mano sulla mia coscia e guardandomi, credo, con un velo di tristezza.
Impulsivamente lo abbraccio forte, è il mio modo di dirgli che avrebbe dovuto reagire in un altro modo e che in realtà voglio lui, anche se non lo capirà mai.
Si stacca da me all'istante, gira la testa per un minuto, poi ritorna a guardarmi.
"Gio, tutto bene?"
"Sì"
"Vado via" dico sparendo dalla sua vista.Stamattina ho l'umore veramente a terra. Ieri, appena ho messo piede in casa, mi sono diretta a letto e non mi sono mossa neanche per scendere a mangiare.
Con fatica mi trascino in cucina per fare colazione.
"Forza che domani è il primo di Maggio" dice mia madre sorridendo.
"E allora?"
"Beh, niente scuola"
"Menomale, non ce la faccio più"
"Dai tesoro, un ultimo sforzo"
"Dammi 'sta colazione che sto facendo tardi"
"Cerca di calmarti, cara"
"Veloce"
"Che ti prende?" mi chiede porgendomi il caffè.
"Ho passato la notte in bianco e adesso sono stanca"
"E perché non hai dormito?"
"Affari miei"
"Okay, non pretendo che tu mi racconta tutto. Vado in ospedale, ci vediamo stasera"
"Va bene"
Mamma varca la soglia della cucina ma, prima di chiudere la porta, si rivolge nuovamente a me.
"Jen"
"Sì?"
"L'amore" dice sorridendo.È ormai tardo pomeriggio e la pioggia minaccia di scendere. A scuola ho raccontato tutto a Chiara ed è convinta che Valerio sia una persona splendida e che devo smetterla di pensare a Giorgio dato che lui non mi si fila.
Anche io sono convinta che Valerio sia una bellissima persona, non solo fisicamente ma anche caratterialmente, soltanto che è più forte di me: vedo solo Giorgio.
La porta si spalanca facendomi spaventare e Valerio compare davanti a me con in mano due cartoni di pizza e con un sorriso stampato in faccia.
"Scommetto che non hai ancora cenato"
"Ciao innanzitutto, e sì, hai indovinato"
"Ho portato le pizze"
Come se non le avessi viste.
"In realtà non ho tanta fame"
"Avanti, non posso mangiarne due"
"E va bene, appoggia qui sul letto"
"Tua madre è una persona gentilissima comunque" dice dando un morso alla sua pizza.
"Non sempre"
"Sono tre euro per la pizza"
"Sei davvero cattivo! E mi fa senso il modo in cui divori la pizza, sembra che non mangi da anni"
Valerio comincia a ridere, seguito poi da me. Si è creata davvero una bella atmosfera. Mi ha fatto ritornare il buon umore."Ma che cazzo dici? Non ti ho mai detto che sei carino" dico continuando a ridere come una pazza.
"Non vuoi ammetterlo, ma io me lo ricordo"
"Lasciamo perdere"
"No, adesso lo dici che sono carino"
"Okay, signorino Apa, lei è un ragazzo molto carino"
"Grazie, lei si merita un bacio"
"Sulla guancia spero"
"Dove vuole"
"È davvero poco carino il suo modo di provarci con me, Apa"
"Beh, non sarò mica perfetto. Di carino ho già l'aspetto"
"Sei uno stupido" ridiamo ancora, ancora e ancora.Fuori ormai diluvia, sono le 20:15 e io e Valerio stiamo ancora chiacchierando.
"Menomale che non avevi fame, l'hai divorata tutta"
"Non ci ho fatto caso"
"Beh, adesso vado, ci vediamo"
"Aspetta, dove vai? Sta diluviando"
"Ho l'ombrello"
"Puoi restare, lascia almeno che si calmi un po'"
"Se insisti"
"Non voglio obbligarti, lo dico per te"
"Lo so, ma fammi credere che vuoi ancora passare del tempo con me!"
Mi limito a sorridere, poi mi stendo sul letto.
"Ti dispiace se mi stendo anch'io?"
"Fai pure" Valerio mi guarda con aria maliziosa.
"Lo dici solo per non essere scortese, non è vero?" mi chiede ritornando serio.
"Sì, cioé mi fa piacere, lo dico perché lo voglio, nel senso, è okay" presa alla sprovvista comincio a balbettare e a dire parole a caso, mi calmo non appena Valerio ride e si accomoda a fianco a me.
"Sai, oggi ho parlato con Giorgio a proposito di noi" dico, e il ragazzo impallidisce.
"E che cosa ti ha detto?" mi domanda fissando il soffitto.
"Niente di che, per lui va bene" mi giro sul fianco e alzo la testa in modo da incontrare i suoi occhi. Avevo bisogno di guardarlo, per capire, per far scattare qualcosa dentro di me. Devo dare delle risposte alle mie domande.
"Ehm direi che è perfetto" esclama un po' insicuro.
"Già" poso lo sguardo sulle sue labbra "Non ti prenderà più a pugni" dico scherzando.
"Potrebbe farlo, non mi importerebbe. Io voglio stare con te e non sarà di certo lui ad impedirmelo"
Rimango in silenzio. Non so cosa rispondergli quindi spero che continui a parlare.
"Sai, anche alle medie mi piacevi e l'unico che lo sapeva era Emanuele. Stavo lì a raccontargli che la mattina, appena arrivati a scuola, mi avevi salutato, oppure che mi avevi rivolto lo sguardo durante l'ora di ginnastica. Ero proprio preso, stavo diventando scemo ed Ema mi derideva. Alle superiori invece l'ho tenuto per me il primo anno, e in secondo invece lo sapeva mezza classe. Quando è arrivata Rebecca mi sono avvicinato a lei per dimenticarti e col passare del tempo mi sono affezionato e sono andato via con lei. Adesso, che siamo di nuovo qui, mi rendo conto che non ti ho mai dimenticata e che sono ancora preso da te come in terza media. Mi sento uno stupido proprio come mi sentivo a quei tempi" mentre parla guardo il soffitto ma ogni tanto lo fisso. È molto calmo e sembra che stia parlando da solo, come se io non ci fossi. Appena finisce di parlare mi lancia un'occhiata, pensava che io non lo stessi guardando.
Comincio a pormi altre domande senza trovare però le risposte a quelle precedenti.
Mi schiarisco la voce.
"Vale, proviamoci" si volta di scatto e la sua faccia è a dir poco sconvolta.
"Eh?"
"Proviamoci, cioè mettiamoci insieme"Ciao mie care lettrici!
Come potete notare Jen è molto confusa. Non la odiate e mettetevi nei suoi panni, è tutto molto complicato. Ha deciso che proverà a stare con Vale per dimenticarsi di quello stronzo di Giorgio, che non fa altro che combinare casini, proprio come Valerio ha fatto anni fa con Rebecca.
E non odiate me per tutto questo perché presto le cose cambieranno, ma non voglio anticiparvi niente.
Fatemi sapere cosa ne pensate di questa nuova coppia e come, secondo voi, andrà a finire questa relazione.
Noi ci sentiamo presto!
Baci.
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Non Nasconderlo
Fanfiction"Ci sono dei momenti, dei secondi, degli attimi in cui la vita fa un po' meno schifo" Due compagni di classe che per anni non si sono mai scambiati una parola, si ritrovano, grazie all'impulsività di lei, a stringere un grande rapporto che li render...