62.

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Jenny's pov.
Non potrò mai più starti accanto.
Le lacrime mi bagnano il viso e i singhiozzi si fanno sempre più forti.
Il mio corpo è completamente rilassato nonostante tutto, e prima che Giorgio vada via emetto un grido.

Mi sveglio di colpo, alzo la schiena e porto una mano al petto.
Di nuovo un brutto sogno.
Mi guardo intorno spaesata, non riconoscendo la mia stanza. Abbasso lo sguardo e mi accorgo che a fianco a me c'è il mio ragazzo che dorme beatamente.
Ieri sera mi ha obbligata a restare con lui ma per fortuna non ha voluto nient'altro se non la mia compagnia.
"Perché hai urlato?" mormora Gio stringendo il cuscino.
Rilasso nuovamente il corpo e ritorno accanto al moro.
"Hai fatto un brutto sogno?" mi chiede aprendo gli occhi.
Sì, ma non vorrei raccontartelo. L'immagine di Giorgio appariva sfocata e nello sfondo c'era tanta gente, io piangevo e qualcuno cercava di tranquillizzarmi, sembrava tutto così realistico.
"Sì, ho fatto un incubo, ma non me lo ricordo"
"Va bene" risponde dopo aver sbadigliato "Ora torna a dormire"
Giro il capo e guardo fuori dalla finestra. È quasi l'alba, il cielo è già dipinto di giallo e il sole sta sorgendo. Da fuori si sente solo un forte vento che fa muovere i pochi alberi presenti qui in città, qui dentro invece, il silenzio più assoluto.
"Giorgio"
"Mh"
Porta il cuscino sulla testa chiudendosi le orecchie.
"Credi nei sogni premonitori?"
"No, tutte minchiate. E adesso dormi" mi ripete.
Ma come faccio? Ormai mi è diventato impossibile dormire. Sono cinque giorni che non chiudo occhio e faccio sempre lo stesso sogno, o perlomeno qualcosa di simile.
Cambio nuovamente posizione ritornando a guardare Giorgio.
"La smetti di muoverti?" protesta lui.
"Non riesco più a dormire"
"Sei una tipa mattiniera?"
"In realtà no, ma dopo aver fatto un incubo non riesco più a prendere sonno"
Le labbra di Giorgio mi sfiorano la fronte.
"Pensa a qualcosa di bello"
Cerco nuovamente di cambiare posizione ma il moro mi avvolge tra le sue braccia.
"Adesso non ti muoverai più"
"Grazie eh"
Per tutta risposta mi stringe ancora più forte premendo poi la sua bocca contro la mia.
"Dimmi che non ti piace stare attaccata a me"
"Oh" arrossisco violentemente ma cerco di non farlo notare portando le coperte fin sopra al naso.
"E adesso dormi" ripete ancora una volta "Goditi le ultime ore di sonno, avanti"
"Tanto non ci riesco" dico ormai rassegnata.
"Almeno provaci, e non muoverti sempre"
Le sue labbra mi sfiorano di nuovo la fronte.
"Pensa a noi due" bisbiglia, poi mi schiocca un bacio sulle labbra.
"Pensa a noi due" ripete accarezzandomi la testa lentamente.
"Rilassati e dormi" bisbiglia ancora una volta mentre le sue mani continuano ad accarezzare i capelli.
Riesco a sentire perfettamente il
battito del suo cuore leggermente irregolare, lo desidero da impazzire ma devo trattenermi, devo guadagnare del tempo. Chiudo lentamente gli occhi e piano piano mi lascio andare e cedo al sonno.

Mi risveglio non so quanto tempo dopo con la testa ancora persa in quell'incubo, ho la mente invasa da pensieri negativi.
Mantengo gli occhi chiusi per non abbandonare bruscamente la piacevole sensazione di un sereno risveglio. Sì, è vero che la mia testa sta per scoppiare, ma tra le braccia di Giorgio si dorme benissimo.
Spalanco gli occhi solo quando il ragazzo si allontana da me.
"Ah, sei sveglia Jen"
Sollevo il capo e lo guardo negli occhi per poi rivolgergli un sorriso.
"Volevo alzarmi senza disturbarti"
"No" dico portando i capelli dietro le orecchie "Potevi tranquillamente disturbarmi"
Giorgio fa scivolare la sua mano sul mio fianco e mi attira leggermente a sé, baciandomi il collo.
Il suo respiro mi provoca brividi su tutto il corpo. È incredibile la sensazione che mi fa provare con dei semplici baci.
Non si ferma più, continua a baciarmi sempre più lentamente ed è davvero una tortura per me. Mi stringe la vita e stavolta, con decisione, mi avvicina al suo corpo.
"Guardami" bisbiglia.
Avevo gli occhi chiusi, mi stavo godendo il momento, ma faccio quello che mi dice.
Lentamente li riapro e le sue labbra sono lontane un millimetro dalle mie. Sono completamente confusa, disorientata ma felice.
"Passerei la vita intera a guardarti" sussurro.
Sorride compiaciuto. Chiude gli occhi e assapora le mie labbra, anche questa volta, con movimenti lenti ed esasperanti.
Ecco cosa ho sempre immaginato fra noi. Nessuna barriera, nessun freno da parte sua o mia, solo istinto, solo amore.
Si solleva appoggiando le mani da un lato e dall'altro della mia testa mentre continua a baciarmi, poi improvvisamente si allontana.
"Cosa succede?" chiedo timorosa.
"Niente, mi sono fermato perché non avrei più resistito"
Con una mano gli sfioro la guancia e la sua mascella si contrare.
"Mi dispiace"
Porto la mano in basso, tra le sue gambe.
"Jen" sussurra.
Le sue braccia stanno tremando.
"Non farlo, ti prego" poggia la sua fronte sulla mia respirando affannosamente.
Non ho neppure incominciato, è troppo nervoso.
"Sei sicuro?" bisbiglio.
"Non lo so, cioè sì, sono sicuro" mi lascia un bacio sulla fronte "Togli quella mano, per favore"
Obbedisco, poi gli lascio un bacio all'angolo della bocca.
"Mi farai morire tu" dice, poi si alza dal letto e la magia che si era creata poco prima, scompare.
La giornata sta per cominciare.
C'è il sole e adesso non si muove una foglia.
Si prospetta una bella mattinata.
Mi alzo lentamente dal letto e apro la finestra alla mia sinistra. L'aria e fresca, le strade sono già abbastanza trafficate.
Dopo aver respirato un po' d'aria genuina mi infilo i jeans che indossavo la sera prima e mi sposto in cucina. Senza pensare a nulla comincio a preparare la colazione cantando allegramente una qualsiasi canzone latino-americana. Succede raramente che io prepari con gioia la colazione ma stare con Giorgio mi ha praticamente risollevato il morale. Non mi sentivo così bene da mesi ormai, avevo quasi dimenticato cosa fosse la serenità.
Ci metto un po' a trovare ogni singolo oggetto o ingrediente proprio perché non ho idea di dove si trovino ma la cucina è piccola quindi basta cercare per bene. La caviglia mi fa ancora male, ma fortunatamente è migliorata. Se i miei calcoli non sono sbagliati, dovrei togliere il gesso tra due settimane.
Apparecchio con cura il tavolo e mi assicuro che non manchi nulla.
Dopo aver curato ogni minimo dettaglio ed essermi sistemata i capelli, chiamo Giorgio che fino ad ora è rimasto chiuso in bagno.
Compare di fronte a me all'istante e mi posa un bacio sulla guancia. Si lascia servire ogni cosa mentre guarda la tv.
È bello stare qui. Soprattutto quando tutto va bene. Lascio spaziare lo sguardo sull'ampia stanza e noto con piacere che i guasti del mio ragazzo sono simili ai miei.
Mentre fisso concentrata la libreria la mano di Giorgio si posa sulla mia provocandomi dapprima uno spavento e successivamente un brivido.
È una giornata meravigliosa. È incredibile che io sia felice. Sembra quasi surreale.
Sposto lo sguardo su Giorgio che mi sta fissando con un'espressione divertita.
Forse ho una faccia buffa?
Ingoia un biscotto e dopo averlo masticato mi chiede: "A cosa stavi pensando?"
Sta per continuare a parlare, ma lo interrompo.
"Al fatto che abbiamo dei gusti molto simili"
"Comunque grazie per la colazione. Era davvero buonissima"
"Di niente" rispondo abbassando lo sguardo.
"Adesso ti imbarazzi pure?" chiede ridacchiando.
"È tutto così strano, devo farci l'abitudine"
"Okay, ma guardami in faccia" mi ordina lui, e io obbedisco. Alzo la testa e mi mordo il labbro.
"E non morderti il labbro"
Si alza continuando a tenere lo sguardo fisso su di me.
"Non devi vergognarti di me"
"È che non sono abituata ai tuoi complimenti o alle tue attenzioni"
"Ma come? Ti ho sempre dedicato un sacco di attenzioni" incrocia le braccia.
"Sì lo so, ma non stavamo insieme, ed è strano. Inoltre, venivamo sempre interrotti"
"E comunque ti vergognavi anche prima, ammettilo"
"Sì, mi vergognavo e mi vergogno. Ma sono fatta così, non è colpa mia"
Giorgio ride e mi stringe forte. Ho la faccia schiacciata contro il suo petto e devo dire che anche questo è molto imbarazzante.

Ciao!
Ecco a voi un nuovo sdolcinato capitolo.
Fatemi sapere cosa ne pensate, ovviamente.
Comunque ho un regalo per voi: mi impegnerò ad aggiornare più frequentemente almeno fino a quando non ricomincerà la scuola. Tra poco arriverà l'uragano che state aspettando, ovvero la reazione di Giorgio alla verità!
Passo e chiudo.

Non NasconderloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora