Jenny's pov.
La discoteca mi ha sempre trasmesso angoscia. Ci vado molto raramente perché è un luogo troppo affollato e confusionario, semplicemente non fa per me. L'unica cosa che mi rende un po' più tranquilla è il fatto che con me ci sarà Giorgio e spero vivamente che non mi lasci da sola nemmeno per un secondo.
Quando arriva sotto casa mia sono ferma sul marciapiede con i miei jeans strappati, una maglia a righe e una giacca in pelle nera. Entro in macchina sorridendogli ma lui sembra completamente assente.
"Gio, stai bene?"
"Eh? Sì, sto bene"
"Okay" mi sistemo sul sedile e mi fisso le scarpe.
"Che cazzo di casino" dice a bassa voce. Faccio finta di non sentire e guardo fuori dal finestrino senza dire nulla. Non voglio chiedergli niente, se è successo qualcosa che mi riguarda dovrà dirmelo lui.
Porta la sua mano sulla mia coscia e io mi volto a guardarlo. Accenno un sorriso e lui fa lo stesso.
"Sei bellissima, sai?"
Sorrido cercando di nascondere l'imbarazzo ma probabilmente le mie mie guance saranno già diventate rosse da un pezzo.
"Grazie" rispondo poco dopo.
"E di che? È vero" dice tornando a guardare la strada, intanto mi accarezza la coscia con la mano, muovendola lentamente.
Appena arriviamo nel parcheggio della discoteca sentiamo la musica che rimbomba da dentro il locale e le luci stroboscopiche riescono ad accecarmi anche da fuori, in più pare che ci sia un sacco di gente.
Giorgio mi prende per mano, entriamo nella discoteca e ci facciamo spazio tra la folla per andare a prendere qualcosa da bere.
"Cosa vuoi?" mi chiede il ragazzo urlando vicino al mio orecchio.
Nonostante stia urlando devo comunque concentrarmi per capire cosa stia dicendo. Il volume della musica è assordante.
"Non prendo niente, grazie" grido anch'io.
"Cosa?"
"Ho detto che non prendo niente"
"Oh andiamo, una birra almeno"
"Della Coca-cola"
"Okay"
Poco dopo Giorgio mi passa il bicchiere riempito con del ghiaccio e con la bevanda analcolica che arriva all'orlo del bicchiere, e lui comincia a sorseggiare una Tennent's.
"Vieni, andiamo a sederci" mi prende per mano e ci dirigiamo verso un divanetto libero all'angolo della sala. Indica la mia gamba.
"Sono libera" sorrido.
Finisce la sua birra velocemente e posa il bicchiere su un tavolino.
"Balliamo?" mi chiede alzandosi in piedi.
"Okay" rispondo insicura.
Non so ballare, io odio muovermi a tempo di musica soprattutto se c'è altra gente che potrebbe fissarmi.
Mi alzo lentamente e insieme a Giorgio mi dirigo al centro della discoteca.
È appena partita "Play Hard" di David Guetta ft. Ne-Yo e Akon, una canzone che in questo periodo sta spopolando. Siamo tutti molto appiccicati quindi anche se volessi faccio molta fatica a muovermi e a ballare. Giorgio si volta a guardarmi, probabilmente nota il mio disagio e mi trascina in un angolo della discoteca.
"Dimmi" gli dico guardandolo negli occhi.
"Ce ne andiamo?" chiede fissandomi attentamente.
"Perché?" domando. Lui si innervosisce.
"Non volevi bere niente, non vuoi ballare, allora mi spieghi che cazzo ci siamo venuti a fare qui?"
È evidentemente infastidito dal mio comportamento, anche se non sta urlando e sta mantenendo la calma ho comunque paura, non mi è ancora passata del tutto.
"A me non piacciono le discoteche" sussurro abbassando lo sguardo.
"Questo lo avevo capito" mi alza il mento con le dita.
"Scusa, avrei dovuto dirtelo prima che non volevo venirci"
"Esatto, non ti avrei mica mangiata"
Mi ritorna in mente la scena di quando mi tirò quello schiaffo e indietreggio all'istante.
"Jen" fa un passo in avanti "Cosa c'è?"
"Voglio tornare a casa"
"Sì, lo so" chiude gli occhi per un attimo "Hai ripensato a quella volta..."
"No!" sbotto "Non ho ripensato a niente"
Cerco di ignorare il giramento di testa improvviso e continuo a parlare.
"Mi riporti a casa adesso?"
"Non va bene così. Non posso farti paura ogni volta che alzo la voce o sono infastidito per qualcosa"
E ha ragione, ma non posso farci niente.
Mi prende per mano e usciamo dal locale. Mi trascina in macchina e senza dire una parola mette in moto.
"Perché non mi parli?" gli chiedo balbettando.
"Perché non ho niente da dirti"
"Okay"
Sospiro e giro la testa a destra per guardare fuori dal finestrino. Buio.
Quando arriviamo di fronte a casa mia, prima di scendere, mi faccio coraggio e chiedo a Giorgio che cos'ha intenzione di fare. Forse vuole mollarmi dato che per lui così non va bene. In realtà nemmeno per me va bene così ma non voglio lasciarlo.
Dopo avergli posto la domanda si sporge lentamente in avanti e mi accarezza le labbra con il pollice.
"Farò in modo che scompaia questa tua paura"
"Come?" dico sussurrando.
Appoggia la testa contro la mia.
"Non lo so, ma devo riuscirci. Tu non devi aver paura di me"
Si allontana e mi lascia un bacio sulla fronte.
"Domani ci vediamo?" gli domando.
"Sì"
Scendo dalla macchina e rientro in casa.
Salgo in camera e mi butto sul letto.
Io lo amo. Ho paura di lui ma lo amo.
Prendo il cellulare per controllare l'orario e mi ritrovo una chiamata persa da Chiara. Mi ha telefonato dieci minuti fa ma avevo il cellulare in silenzioso.
La richiamo indietro e dopo due squilli risponde.
"Chia" la saluto.
"Ehi"
"Ho visto adesso la tua chiamata, hai bisogno di qualcosa?"
"No, io no, ma Giulia sì"
"Giulia? Perché? Cosa è successo?"
"Ha fatto una cazzata"
"Ovvero"
"Ha tradito Giulio"
Spalanco gli occhi.
"Ma che cazzo dici? Come lo sai?"
"Me lo ha detto lei, non sa se dirlo o meno a Giulio, non sa che fare"
"Ed io cosa dovrei fare?"
"Nulla, però mi ha detto di riferirtelo"
"Okay, però cazzo, perché lo ha fatto?"
"Questo non lo so, ce lo farà sapere domani"
"Va bene" sospiro.
"Sbaglio o oggi dovevi andare a togliere il gesso?" chiede Chiara cambiando discorso.
"Oh sì, l'ho tolto"
"Finalmente"
"E tu che mi racconti?"
"Oggi sono stata con Tommaso"
Sorrido. Sono contenta che si senta con Tommaso, e non perché è il fratello di Giorgio, ma perché è un bravo ragazzo e Chiara ha bisogno di uno come lui.
"Eh?" la incito a parlare.
"Niente di che, abbiamo chiacchierato"
"Ti piace?"
"Sì, mi piace"
"Stareste davvero bene insieme"
"Sì ma lui non sembra interessato"
"Ti assicuro che lo è"
"Boh"
Rimaniamo a parlare del più e del meno per una mezz'ora dopodiché stacco e mi metto a dormire. Non riesco a credere che Giulia abbia tradito Giulio, non me lo sarei mai aspettato da lei. Si è messa proprio in un bel casino.
Ciao,
sì lo so, mi odiate. Scusatemi tantissimo se non ho aggiornato per un po' ma oltre alla scuola ho "lavorato" e sto continuando a "lavorare" ad un progetto che per me è molto importante quindi vi chiedo di perdonarmi. Spero di riuscire ad aggiornare frequentemente dalla prossima settimana ma non vi prometto niente.
Comunque, il capitolo era un capitolo di passaggio quindi niente di che, ma fatemi sapere se vi è piaciuto.
Vi amo, giuro.
A presto!
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Non Nasconderlo
Fanfiction"Ci sono dei momenti, dei secondi, degli attimi in cui la vita fa un po' meno schifo" Due compagni di classe che per anni non si sono mai scambiati una parola, si ritrovano, grazie all'impulsività di lei, a stringere un grande rapporto che li render...