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Apro la finestra e Giorgio è davvero qui e fissa la porta di casa. Sembra tranquillo. Cerco di mantenere la calma tirando un respiro profondo, poi mi precipito giù.
Apro violentemente la porta facendolo spaventare. Sta fumando una sigaretta e la sua mascella è troppo evidente per i miei gusti. Indossa ancora i pantaloncini da calcio e una canotta nera. Mi squadra dalla testa ai piedi: sì, ho il pigiama. Poi mi rivolge un sorriso tirato togliendo la sigaretta dalla bocca.
Io non ricambio il suo finto sorriso, sono nervosa.
"Che ci fai fuori da casa mia?" chiedo.
"Sono venuto a congratularmi" dice in modo deciso.
"Come?"
"Tu e Valerio"
"Perché?"
"Sono felice per voi" appena pronuncia queste parole mi sento cadere nel vuoto.
"Davvero?"
Dimmi di no.
"Ma certo!" risponde con un leggero sorriso.
"Quindi dovevi dirmi solo questo?"
"No, non credere che io mi ingelosisca vedendo i tuoi baci con lui" sputa freddo.
Lo guardo basita, inclino leggermente la testa e aggrotto la fronte. Non riesco a capire perché stia dicendo una cosa del genere, per chi mi ha presa?
"Ti sei fumato il cervello per caso?" gli chiedo.
"No" risponde "Non mi fanno né caldo né freddo i vostri baci"
Non credo proprio mio caro Giorgio. "Dovresti smetterla di giocare" continua.
"Non sto giocando, io ci tengo a Valerio e di certo non voglio farti ingelosire, perché dovrei farlo?"
"Non cercare di sviare il discorso, lo so che pensi che io sia geloso di voi, non sono stupido. Smettila di fare la bambina, non mi interessi"
Porto le mani sui fianchi.
"Ma quale bambina? Gli ho solo dato un bacio, sai i fidanzati si baciano"
"Ma non mi dire. Ti ho detto io stesso di stare con Valerio proprio perché è un amico e mi fido di lui, quindi evita di fare queste sceneggiate davanti a me, ti ripeto, non servono a nulla"
"Tu sei fuori, tutto quello che dici non ha senso" e lo sa anche lui che non ha senso.
"Invece sì"
Poggio la mia mano sulla sua guancia.
"E allora perché sei qui a dirmelo eh? Se davvero non ti importa perché non fai l'indifferente?"
Prima di rispondere afferra la mia mano e la toglie dalla sua guancia.
"Volevo solo fartelo sapere. Credo di non essere venuto lì durante la partita a fare una scenata"
"Beh, sei stato bravo a far finta che non ti importasse"
"Pensa quello che vuoi, volevo solo dirti questo, se vuoi continuare a fare la bambina, falla"
"Giorgio" sto cominciando ad innervosirmi. Giuro che non ho dato quel bacio a Valerio per farlo ingelosire. Non ci pensavo nemmeno e poi lo sapevo che non sarebbe stato geloso.
"Che vuoi?"
"Non l'ho baciato davanti a te per farti ingelosire, lo so che non ti importa di me"
"Quando l'ho detto che non mi importa di te?"
"Poco fa!"
"Ho detto che non mi importa dei vostri baci, non di te"
Impulsivamente riporto la mano sulla guancia e immediatamente lui serra la mascella.
"Se magari togli quella mano..."
"Perché?"
"Cosa?"
"Ti da fastidio?"
Jenny perché non la togli e basta? Non è il momento, e poi hai un ragazzo!
"Non mi da fastidio" dice "Ma toglila" continua.
Riporto la mia mano sul mio fianco e continuo a fissarlo.
"Senti..." comincia, lo blocco.
"No, senti tu, non pensare mai più che io voglia farti ingelosire okay? È una cosa stupida"
"Lo so che è una cosa stupida, Jenny"
"Quindi io non dovrei baciare Valerio vicino a te, è questo che mi
vuoi dire?" dico.
Tanto bello, quanto idiota. Guarda te di chi mi dovevo innamorare.
"Beh, direi di sì"
"Oh okay, non bacerò il mio ragazzo davanti a te Ferrario"
"Brava bambina" dice accarezzandomi la testa.
"Ora te ne vai o dobbiamo stare qua tutta la notte?"
"Io ci resterei anche" dice spostando lo sguardo sulla porta di casa.
"Davvero?"
"Davvero"
"Sì da il caso che io voglia andare a dormire, quindi se non ti dispiace..."
"Okay okay, rimango. Non mi implorare così però"
"Sei proprio scemo"
"No, quella sarai tu"
"Te ne vuoi andare?" sbotto.
"Sì tranquilla, non ti sopporto più"
"Come scusa?"
"Non ti sopporto"
"Neanch'io sai?"
Si avvicina, mi da un bacio sulla guancia e va via.

La mattina seguente mi sveglio con lo squillo del mio cellulare. Senza nemmeno guardare il display, rispondo.
"Pronto?"
"Hai fatto le ore piccole con Valerio?" domanda Chiara.
"Chiara? Sei tu? Che ore sono?"
"Le undici"
"Che? La scuola!" grido.
"Oggi non c'è scuola ma comunque ti sei divertita stanotte?"
"Ma cosa dici! Non sono stata con Valerio. Vado a farmi una doccia, chiamami dopo"
"Pranziamo insieme?"
"Certo"
"Okay" Chiara stacca e io mi butto in doccia.
Strano che mamma non mi abbia svegliata. Forse aveva il turno stanotte.
Uscita dalla doccia mi limito a mettere una maglietta nera e un paio di jeans. Sono pronta per andare a mangiare!

Non NasconderloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora