24.

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Probabilmente non si sarà nemmeno accorto di me.
"Tu invece? Cosa mi racconti?" mi chiede Daniele facendomi sussultare
"Cosa?"
"Dimmi un po' cosa fai qui"
"Studio"
"Hai già programmi per il futuro?"
"No"
Penso che lui abbia capito che il discorso mi annoia. Sta fissando il piatto ancora vuoto.
Chissà perché Giorgio si trova proprio qui, non gli piacciono i locali di questo tipo.

Finalmente la pizza arriva e comincio a mangiare senza pensare a nulla. Daniele non parla, io nemmeno. Voglio andarmene via.
"Mi passi l'acqua?" chiedo. Questo silenzio incomincia davvero a stancarmi.
"Okay" risponde mentre con cautela mi passa la bottiglia di vetro.
"Scusa, ma non mi sento tanto bene" afferma poco dopo. Che intende dire? Vuole lasciarmi da sola?
"Vuoi che andiamo via?" domando
"Girati, la vedi quella ragazza vestita di nero, con i capelli biondi?"
Mi volto, e no, non vedo nessuno
"Non la vedo"
"Quel ragazzo che sta fissando il suo piatto lo vedi? Proprio all'angolo"
Giorgio.
"Sì"
"Ecco, proprio al tavolo vicino"
"Ah sì, e allora?"
"È la mia ex, mi manca"
Che cosa ti devo dire?
"Mi dispiace"
"Si è accorta di me, cazzo"
La fisso, sta venendo verso di noi.
"È questa la zoccoletta con cui mi hai tradita?" urla contro di noi.
Tutta la gente ci sta guardando e sinceramente poco mi importa. Mi ha chiamata troia.
"Senti carina, vedi di stare calma, non so di cosa tu stia parlando" le
rispondo alzandomi.
Mi sento gli occhi di tutti puntati
addosso, anche quelli di Giorgio. Cerco di evitare il suo sguardo.
"Grazia, non è come pensi, lei è solo un' amica" interviene Daniele balbettando
"Ma andate a fare in culo" esclama prima di scomparire.

Ritorno al mio posto, la rabbia si è impossessata di me, sono arrabbiata con Daniele che non dimostra un minimo di carattere, non sembrava così codardo.
"Ciao"
Mi giro di scatto spaventata. È Giorgio, con occhi di fuoco e la mascella contratta che, dio mi fa impazzire.
Daniele lo osserva quasi terrorizzato, pulisce accuratamente la sua bocca e deglutisce.
"È stata una bella serata ma devo andare" dice, poi corre via.
Che razza di individuo è.
"Non pensavo di essere un mostro così brutto" esclama accennando un sorriso.
Brutto? Ma dove dio santo.
"Lascia perdere" rispondo ancora infastidita dal comportamento di Daniele
"Senti, per quanto tempo dobbiamo stare così?" mi chiede sedendosi al posto di Daniele.
Improvvisamente le immagini di quella sera riaffiorano, e la rabbia aumenta.
"Paghi tu?"
"Quanto è?"
"Non lo so, ho preso solo una pizza"
"Va bene, ma questa è la prima e l'ultima volta"
Mi alzo di scatto, avverto un senso di debolezza e la vista si offusca improvvisamente.
"Ti senti bene?" domanda avvicinandosi a me.
"Sì, cioè no" farfuglio. All'improvviso sento le mie gambe cedere, poi, il vuoto.

Mi sveglio sul letto di casa mia, sono confusa. Poco fa mi trovavo in un locale, ora a casa.
"Ehi, stai un po' meglio?"
Non riesco a capire chi sia e quello che mi sta dicendo, riesco solo a percepire che mi sta accarezzando la testa. Alzo gli occhi, Giorgio sorride.
"Che cosa?" chiedo
"Se ti senti meglio"
"Sì, grazie"
"Sai, mi hai fatto spaventare" confessa per poi spostare la sua mano sulla mia guancia
"Cosa?" balbetto
"Niente, lascia stare"
Impulsivamente lo abbraccio.
"Grazie per avermi riportata a casa"
"Per così poco"
"Beh sì"
Mi stringe forte. Capisco di avere davvero bisogno di lui.
"Non riesco ad essere arrabbiata, anche se sei un coglione" continuo
"Quindi tutto okay?"
"Diciamo di sì" rispondo sorridendo. Lui sospira.
"Molto presto la scuola finirà e potrò stare qui sul letto per tutto il giorno" dico sorridendo. Mi fissa.
"Che c'è?" chiedo
"I tuoi occhi"
"Che cosa?"
"Sono bellissimi"
Mi perdo nel suo sguardo, ma improvvisamente gira la testa come se volesse evitare i miei occhi.
"È tardi, ci vediamo" dice alzandosi
"Okay"
Corre via.

"Buongiorno mamma" esclamo entrando in cucina
"Buongiorno, tutto apposto ieri sera?"
"Sì"
"Bene, stasera avrò di nuovo il turno di notte"
"Va bene"
Faccio colazione e corro alla fermata. Sempre sto cazzo di ritardo.

"Eccola la sfigata" urlano le due cornacchie dietro di me. Francesca e Maria.
"Mi chiedo se dovrò vedervi ogni giorno"
"Perché non è una cosa fantastica?" ridacchia Francesca.
"Spero solo di non incontrarvi il giorno in cui avrò i coglioni girati" detto questo salgo sul treno.
Il tragitto dura circa cinque minuti.
Salgo le scale dell'istituto per arrivare nella mia classe, la lezione è cominciata da dieci minuti ormai ma è una prassi arrivare in ritardo quindi me la prendo con calma.
"Buongiorno prof, scusi il ritardo" dico senza guardarlo in faccia e lanciando il mio zaino per terra.
"Signorina cerchi di essere più educata" mi rimprovera
"Sì la prossima volta" esclamo

"Ciao Jenny, giornata no?" mi chiede Chiara osservandomi attentamente
"No, semplicemente non avevo voglia di venire a scuola"
"Ti va di venire a studiare da me questo pomeriggio?"
"Okay"
"Fate silenzio voi due" grida il vecchio professore "Oggi vi interrogherò su tutte le religioni esistenti" afferma soddisfatto
"Religioni? Quale religioni?" chiedo a Chiara
"Cosa ne so io"
"Rossi, vieni tu" dice il prof puntando il dito a Valentina, la secchiona della classe.
Entusiasta si alza e sicura di sé comincia a parlare velocemente.

La lezione di storia è durata troppo poco, stavo dormendo benissimo. La professoressa di inglese ha cominciato a descriverci la sua casa, e in matematica ho preso l'ennesimo due.

"Andiamo a prendere un caffè?" chiedo a Laura e a Chiara
"Okay" risponde Laura infilando la sua giacca.

Beviamo il caffè mentre parliamo di serie tv e cibo.
"Dobbiamo prendere il treno" dico a Chiara osservando il mio orologio
"Okay,ci vediamo Laura" dice Chiara abbracciandola
"Sì"
Corriamo verso la fermata e per un pelo riusciamo a salire e a trovare posto a sedere. Guardo fuori dal finestrino, le solite case e la solita gente. Tutto quello che vedo ogni mattina salendo su questo treno.
"Jenny, allora a dopo"
"Oh, sì a dopo"
Finalmente a casa. Mi dirigo subito verso la cucina sperando che il pranzo fosse pronto ma non è così.
"Ci vuole del tempo, aspetta altri due minuti" dice mamma indaffarata a preparare la tavola
"Okay"
Salgo in camera e guardo i messaggi: Due messaggi da Federica, cinque messaggi da Giorgio.

Giorgio: Ciao cretina
Giorgio: Usciamo stasera?
Giorgio: Porta un'amica
Giorgio: Un mio amico è in cerca di una ragazza
Giorgio: Svegliati e rispondi!

Jenny: Ma buongiorno cretino! Non stavo dormendo, ero a scuola e quella di inglese mi aveva sequestrato il cellulare, comunque è okay, ci vediamo stasera
Giorgio: Passo a prendervi alle 21:00
Jenny: Okay

Porterò Chiara con me, spero che riesca a dimenticarsi di Marco.

Non NasconderloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora