7.

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Jenny's pov.
"Dimmi"
Giulio mi mette ansia, non so per quale motivo.
È così...
"Facciamo un giro?"
"Okay" rispondo poco convinta.
Non penso che sarà divertente e rilassante.

Stiamo camminando da 5 minuti ma io voglio tornare a casa, non sono di buon umore, intanto Giulio tira fuori il suo pacchetto di Marlboro.
"Vuoi?" mi chiede accendendone una per sé.
"No, grazie"
Continuiamo a camminare per altri 5 minuti ma non succede nulla. Entrambi rimaniamo in silenzio, sinceramente non so perché ha voluto fare questa passeggiata se non ha nulla da raccontarmi. Decido di interrompere tutto, sono stanca.
"Giulio non te la prendere ma vorrei tornare a casa"
"Non ti preoccupare, ci vediamo a scuola"
"Certo, a presto!"

È martedì e Giulio sta scendendo dal treno.
"Sospensione di due giorni?" gli chiedo ridacchiando.
"Sì, purtroppo"
"Ti piaceva stare a casa eh?" gli tiro un leggero pugno sulla spalla.
"Certo"
Scende anche Giorgio subito dopo e ci passa davanti, ignorandoci.
Non lo sopporto. È così arrogante.
"Bell'educazione" esclamo.
"Mi hai rotto i coglioni Jenny"
"Basta Giorgio, perché la tratti così?" interviene Giulio.
"Senti tu, io tratto chi voglio come voglio"
"Va bene. Giulio lasciamo perdere, entriamo"
Ormai ho perso le speranze, mi odia, per qualche assurdo motivo, mi odia.

Nei quindici minuti di ricreazione rimango in classe a chiacchierare con Giulio. Gio ritorna dal bagno, ci fissa e dice ridendo:
"Non lo ufficializzate il vostro fidanzamento?"
"Non siamo fidanzati!" gli rispondo seccata ma con un tono di voce abbastanza alto.
"Giorgio ne abbiamo già parlato, smettila di comportarti così" interviene Giulio.
"Non la smetto perché negate l'evidenza"
"Ma cosa stai dicendo?" esclamo esasperata.
"Non vedo cosa ci sia di male a dire che state insieme"
"Ma se non stiamo insieme santo dio!" urlo.
"Gio, Jenny lo sa che mi piace, ma mi ha rifiutato okay? Mi ha chiesto di rimanere amici, tutto qui!"
Giorgio rimane immobile.
"Te lo avevo già detto" continua.
"Giulio! Lui sapeva tutto?"
"Ovvio" mi dice sorridendo.
"Mi parla sempre di te" interviene Gio a testa bassa.
"Si ma adesso basta Gio"
"Va bene bro'" Giorgio rivolge un sorriso a Giulio.
"Tranquillo"
Giulio si alza ed esce fuori con Giorgio anche se era appena suonata la campannella di fine ricreazione.
Si sono chiariti. Ma con me ancora nulla.
Non ne vuole sapere.

Ho appena finito di studiare. Sto scorrendo twitter, squilla il cellulare. È un numero che non ho salvato sulla rubrica.
"Pronto?" faccio insicura.
"Jenny, sono Giorgio"
Giorgio mi ha chiamata. Ma come ha il mio numero, e cosa vuole da me?
Il mio cuore comincia a battere più forte e la mia faccia diventa rossa.
"Pronto Jen?" continua.
"Giorgio, dimmi"
"Voglio vederti"
"E perché?"
"Devo parlarti"
"Va bene, dove?"
"Villa?"
"Sì, a dopo"
"Ci vediamo alle 20:00"
Chissà cosa vorrà.
Spero non voglia ancora litigare, potrei non reggere un'altra stupida litigata.
Piastro i capelli ed esco di corsa.
Sono alla villa con quindici minuti di anticipo. Di solito sono sempre in ritardo, a qualsiasi appuntamento, ma adesso si tratta di Giorgio.
E allora?
E allora niente.
Passo il tempo cazzeggiando al cellulare per circa cinque minuti.
"Sei in anticipo" mi dice Gio.
Anche tu, vorrei dirgli.
"Ehm si, non avevo niente da fare" fisso il mio cellulare. Spero che non pensi che sono arrivata prima perché non vedevo l'ora di vederlo. Anche perché non è così.
No, infatti.
Giorgio si siede accanto a me e sussurra un Scusa che mi fa rabbrividire.
"Cosa?"
"Scusa" ripete.
"Giuro che ti prenderei a schiaffi" confesso.
Rimane stupito dalla mia reazione. Certo, si aspettava che accettassi le sue scuse così, come se fossero caramelle.
"No ascolta, mi sono comportato malissimo lo so, ma io..."
"Ma tu?" lo incito a continuare.
"Io e Giulio stiamo lavorando ad un progetto e lo sai, ma parla continuamente di te. Ci tengo tanto a quello che stiamo facendo..."
"Ora la colpa è mia"
"No!"
"Tu hai trattato male non solo Giulio, ma anche me, quindi la colpa di tutto questo è anche mia"
"Ora mi hai conosciuto veramente, hai capito che me la prendo con tutti. È solo che quello che stiamo facendo è la cosa più importante per me, ne dipenderà il mio futuro"
"È vero. Pensavo di conoscerti ma mi sbagliavo."
"Comunque sia, puoi perdonarmi?"
"Forse"
"Sono uno stronzo, lo sai" mi sorride.
Quel suo sorriso di merda, mi fa dimenticare tutto.
"Giorgio non posso"
Quasi tutto.
Rimane a fissarmi, il suo sorriso sparisce di colpo e i suoi occhi si spengono.
"Perché?"
"La mia esistenza non ha senso!" cerco di fargli capire il perché ripetendo la sua frase nello stesso modo in cui lui stesso l'ha detta.
"Non è vero. Senza di te niente ha senso."

Non NasconderloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora