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Jenny's pov.
L'odore del fumo mi sveglia, apro gli occhi e mi rendo conto di essere nella camera di Valerio. Ieri abbiamo passato insieme tutta la giornata. Abbiamo visto un film e siamo andati un po' in giro per la città, almeno per quanto mi è stato possibile dato che camminare con una sola gamba è faticoso.
Abbiamo mangiato una pizza e poi mi sono addormentata qui.
In questo momento, Valerio è seduto sulla poltrona vicino al letto e sta fumando. Ha la testa fra le nuvole dato che nemmeno si è accorto che lo sto fissando. È a torso nudo e indossa i suoi soliti skinny neri. Mi rannicchio e tiro una sola gamba al petto. Continuo ad attendere una sua parola, un suo gesto, ma sembra completamente assente.
Tossisco per attirare la sua attenzione.
Tentativo riuscito, alza gli occhi e mi fissa. Si schiarisce la gola e poi torna a guardare in basso.
"Buongiorno principessa" dice.
Sorrido spontaneamente, ricambiando.
Mi chiama sempre così e anche se sono una ragazza a cui non piacciono tutti questi nomignoli romantici mi fa comunque piacere che per Valerio io sia una principessa.
"Sei pensieroso, è successo qualcosa?"
Alza di nuovo lo sguardo e posa la sigaretta nel posa-cenere che si trova sul suo comodino.
"Niente, hai dormito bene?"
Faccio cenno di sì con la testa.
"È comodo il tuo letto, poi c'è il tuo profumo"
Valerio sorride, mi guarda, dopodiché si alza e mi lascia un bacio in fronte.
"Cosa ti va di fare oggi?" mi chiede portandosi una mano tra i capelli.
"Non lo so, adesso colazione" rispondo appoggiando la testa sulla spalliera del letto.
"Vado a prepararla"
"Faccio io" dico alzandomi.
Ci metto un po' ad arrivare in cucina, perché non mi sono mai rotta un osso del piede per cui sono negata a camminare con le stampelle.
"Intanto vado fuori a fumare" dice posandomi un bacio sulla guancia.

Ieri sono uscita dall'ospedale e non ho visto né le mie amiche né i miei genitori.
Valerio è venuto a prendermi e abbiamo passato tutta la giornata assieme.
Devo assolutamente farmi forza e mangiare tutto quello che sto preparando.
Fette biscottate con marmellata, succo di frutta, ciambella.
Perché? Perché non accetto il cibo? Che cosa mi sta succedendo?

"Vale!" grido per farmi sentire "È pronta la colazione"
Valerio mi compare di fronte all'istante.
"Mh, non mi viziare" dice sorridendo.
"Io vizio me stessa, mica te"
"Non sei affatto divertente" dice "E poi non sappiamo nemmeno se ti è venuta bene questa ciambella"
"Non volevo essere divertente infatti, e non dubitare delle mie doti culinarie"

Il tempo vola via, tra chiacchiere e risate. Valerio mi diverte, mi fa essere positiva e non mi fa pensare ai problemi.
"Voglio portarti in giro" dice mentre asciuga l'ultimo piatto "Lo so che hai difficoltà a camminare, ma possiamo andare a prendere un po' d'aria se per te non è un problema"
"Va bene"
"Ti comprerò dei vestiti nuovi"
Sbarro gli occhi, aggrotto le sopracciglia e poi sospiro.
"A cosa mi servono?"
"A cosa ti servono! A vestirti" sbotta.
"Cosa c'è non ti piacciono i miei vestiti?" Mi fisso i piedi.
Sono scalza, indosso solo dei calzini, ma adesso non importa.
Ma sembri comunque una barbona.
Valerio mi guarda come se fossi un aliena ma non ci faccio caso e torno a concentrarmi sui miei piedi.
Mi afferra il polso e mi spinge verso il suo petto senza farmi troppo male.
Rimango immobile ma alzo lo sguardo e incrocio i suoi occhi.
"Sì" mormora e immediatamente mi lascia un bacio in fronte. Un espressione indefinibile si disegna sulla sua faccia. Sembra quasi buffo.
"Non voglio comprarmi nuovi vestiti, mi piacciono i miei"
Non capisco perché vuole comprarmi delle robe nuove, forse non gli piace il mio stile.
"Lo so che ti piacciono, ma fammi fare"
"Ma spiegami perché? E poi non sperare che io indossi mai un vestito"
L'ultima volta che ho indossato un vestito è stato il giorno del mio compleanno però era sportivo e comodo, quindi non vale.
"Lo sai che ti chiamo principessa, e per me lo sei. Ma devi farlo vedere a tutti che lo sei"
"A tutti?"
"Sì, a tutti. Ma non farmi domande, capirai. Andiamo"
Una risatina gli sfugge dalle labbra. Sposta lo sguardo verso il tavolo e prende le chiavi della macchina, io intanto ritorno in camera e indosso una sola scarpa, poi prendo le stampelle.

"Sei pronta?" mi chiede Valerio, dolcemente.
Faccio cenno di sì anche se non mi va proprio di uscire. Non mi piace camminare con le stampelle davanti a tutti, non sono nemmeno tanto capace.

Entriamo nella macchina, Valerio mette in moto e sfreccia lungo le vie di Roma. In auto c'è un buon profumo di deodorante, i sedili sono puliti, e niente è fuori posto. Si vede che ci tiene molto alla sua macchina.
"Fermiamoci qui" dice dopo due minuti di tragitto.
"Okay"
Valerio mi aiuta a scendere e per mia sorpresa, entriamo in un negozio assolutamente non lussuoso come pensavo.
"Allora, scegli qualcosa" mi dice Valerio.
"No, io..."
"Non fare storie, prendi qualcosa che ti piace e vai a provartelo"
"Ma non ci riesco da sola"
"Ti chiamo una e t'aiuta"
Mi guardo intorno e lo stesso fa Valerio.
"Guarda questa maglietta" dice prendendo una magliettina blu fatta di pizzo.
"Non male, non è nel mio stile, però potrei provarla"
"Abbinaci dei jeans"

Scelgo un paio di jeans chiari, con grandi strappi sulle ginocchia e Valerio aggiunge un paio di stivaletti neri, bassi.
Ovviamente andrò ad indossarne solo uno e niente tacchi, almeno per i prossimi dieci anni.
Con l'aiuto di una ragazza che lavora qui, mi provo tutto, poi mi faccio vedere da Valerio.

"Come sto?"
Il ragazzo non pronuncia sillaba, allora decido di ricorrere al metodo: Dall'espressione del viso mi do la risposta da sola, ma la sua espressione è indecifrabile.
"Sei favolosa" risponde poi.
"Addirittura, non esagerare"
"Non cominciare" mi ammonisce.
Valerio si avvicina alla cassa e io ritorno in camerino per togliere tutto.
"Veloce Jen, devo pagare"
Scosto la tendina del camerino e passo i vestiti a Valerio.

Non ho idea di quanto abbia pagato ma spero che non abbia speso tanto.
"Adesso torniamo a casa, ti fai bella, e poi usciamo"
"Che palle" farfuglio.
"Non ti lamentare sempre"
Scuoto la testa ormai rassegnata e salgo in macchina con l'aiuto del mio ragazzo. Mi fa ancora male la caviglia e faccio davvero fatica a muovermi.

È ormai tarda sera, quindi l'ora di cominciare a prepararmi. Il tempo massimo che ci impiego per prepararmi è quindici minuti -di solito- ma con questo gesso solo per vestirmi ne metto venti. È davvero difficile e mi sento scomoda. Senza sprecare altro tempo, passo al trucco e illumino lo sguardo con dell'ombretto dorato e tanto illuminante poi pettino i miei capelli lunghi.

Ritorno in sala da Valerio ignorando il suo sguardo fisso su di me e mi concentro sul suo aspetto.
È molto elegante, non l'ho mai visto vestito così.
"Non mi starai mica portando a mangiare fuori?"
"No"
"Senti, non portarmi in luoghi troppo lussuosi perché lo sai che io..."
"Stai un po' zitta, sali in macchina che siamo in ritardo, forza"
"Ma per cosa?"
"Smettila di fare domande" esclama, poi apre la porta ed esce fuori. Lo seguo ed entro in macchina.
È tutto il giorno che Vale mi sembra pensieroso ma non mi va di chiedergli il perché.
Durante tutto il tragitto, una voce roca e inglese passa in radio, presumo sia un cd dato che l'artista è sempre lo stesso. Valerio ogni tanto canticchia qualche parola ma non mi rivolge né sguardo né parola per oltre dieci minuti finché non arriviamo in un luogo a me conosciuto. Non ricordo precisamente che posto sia ma sono sicura di esserci passata.
"Dove siamo?" chiedo quando scendo dalla macchina.
È aperta campagna ma da lontano si vedono i palazzi quindi presumo di non essere molto lontana dalla città.
"In un posto, seguimi" risponde.
Camminiamo per qualche minuto verso la città e ci dirigiamo verso uno strano garage. È assolutamente isolato rispetto ad altri locali che ci sono nelle vicinanze per questo mi fa un po' paura, infatti deglutisco prima di entrare.
"Non aver paura" mi sussurra Valerio.
Il ragazzo bussa due volte e il garage si apre.

È ufficialmente accesa la bomba.
A cosa vi fa pensare il comportamento pensieroso di Valerio? Dove avrà portato Jenny?
Fatemi sapere, come sempre, se il capitolo vi è piaciuto e, per la vostra gioia, vi dico che molto probabilmente ci sarà un altro capitolo in questa settimana!
Passo e chiudo.

Non NasconderloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora