13.

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Giulio's pov.
Giorgio si alza ed esce fuori dall'aula. Temo che questo comportamento stia a significare che sì, è innamorato di lei.
Decido di lasciar perdere, prendo posto al mio banco e cerco di non pensare all'atteggiamento di Gio.

Jenny's pov.
"Jenny fermati, ti prego" urla Chiara che mi sta inseguendo da due minuti.
Non ce la faccio più, quindi mi fermo e ancora con le lacrime agli occhi mi volto verso Chiara.
"Non starlo a sentire" dice col fiatone.
"Non posso, io sono innamorata di lui" urlo continuando a piangere. Sono sensibile, ma non lo sono mai stata in queste cose, mi vergogno di me stessa.
"Non ti merita"
"Lo so, e adesso lasciami da sola"
"È suonata Jen dobbiamo entrare"
"Entro la seconda ora"
"Come vuoi, a dopo" mi abbraccia velocemente e corre via.
Devo smetterla di stare male per delle stupide parole, quello che mi fa più rabbia in realtà è il suo atteggiamento veramente strano nei miei confronti. Mi odia, si preoccupa per me, è dolce, è stronzo.
Ripenso ai giorni in cui mi ha consolata quando Giulio non voleva più parlarmi e mi sembrano inconcepibili i suoi continui attacchi verso di me. È come se fosse un altra persona. Lo so com'è, che se la prende con chiunque se gli capita qualcosa ma io voglio aiutarlo, come farebbe un'amica.
La sua sagoma che mi passa dinanzi mi fa ritornare alla realtà.
"Fermo" dico decisa.
"Che vuoi?"
"Sono stanca okay? Dimmi cosa succede"
"Non succede niente, è solo che tu non sei mia madre, non ti deve importare di come sto e di cosa faccio"
"Mi importa perché sei mio amico, stupido"
"Io non sono tuo amico"
"Ah no? E cosa sei?"
"Un tuo conoscente"
"Perché ti comporti così? È colpa mia?"
"Sí"
"E cosa ho fatto? Spiegami"
"Smettila! Fai finta che io non esista"
"No! Non posso"
Se ne va e si dirige verso la stazione, io invece rientro a scuola.
"Buongiorno, come mai entri la seconda ora?" mi chiede infastidiata la professoressa.
"La sveglia" rispondo scocciata.
Prendo posto accanto a Chiara che mi guarda con aria preoccupata e cerco di concentrarmi sulla lezione.

Le ore passano in frette e anche il resto della giornata. Mi sono arrivati un sacco di messaggi, credo tutti di Chiara ma non li ho neanche letti. Sono con le cuffiette nelle orecchie da tutto il giorno, è il mio modo di rilassarmi, di non pensare a nulla ma se ascolto Giorgio non credo che servi a qualcosa.

Vorrei sapere chi è che sta con me
se nessun'altro c'è per tutti i drammi che c'ho
vorrei sapere chi rimane qua
e chi si accollerà tutti i drammi che c'ho!
Vorrei avere un pò di più di te
un po di più per me,di tutto quello che c'ho
vorrei sapere chi è che resterà
quando scomparirà tutto quel poco che c'ho!

"No, aspetta non te ne andare" sussurra Giorgio prendendomi per il polso.
"Cosa vuoi ancora?"
"Jenny non capisci"
"No, non capisco"
"Sei importante per me" si avvicina sempre di più.
"Cazzate"
"No, è la verità"
Sta per baciarmi, si avvicina pericolosamente per annullare completamente la distanza tra di noi.

"Auguri vecchia" mi strattona mamma facendo svegliare di colpo. Era tutto un sogno.
"Auguri per cosa?" rispondo dopo pochi secondi.
"Ma come? Oggi è il tuo compleanno!"
Oggi. Sono maggiorenne.
"È vero, grazie mamma" le sorrido alzandomi dal letto.
Prendo il cellulare e tra tutti i messaggi di auguri manca quello di Gio. Neanche saprà che oggi è il mio compleanno. Comincio a truccarmi disegnando una lunga e spessa riga di eye-liner e preparo lo zaino. Non idea di come festeggiare quest'evento e poi non sono proprio dell'umore. Guardo da lontano l'orlogio. Ore 7:20, il treno sta passando. Mi precipito verso la mia fermata senza fare colazione e senza dare il tempo a mio padre di farmi gli auguri. Per fortuna arrivo in tempo ma non mi sento più le gambe.
Arrivo a scuola ma fa troppo freddo per restare fuori allora entro in classe aspettando che la campanella squilli. Credo che inviterò tutti a casa mia, ho un grande giardino e poi sinceramente non ho neanche voglia di festeggiare, non servirebbe a niente.
"Jenny! Auguri" urla Chiara, poi si avvicina e mi abbraccia.
"Grazie" rispondo sorridendole.
"Come ti senti ad essere maggiorenne?" mi chiede entusiasta.
"Ehm come ieri" pronuncio ridendo.
Suona la campanella.
"Cazzo c'è matematica oggi mi interroga" urla Chiara.
"Calmati"
Arrivano tutti e dopo avermi dato gli auguri si sistemano al loro posto. Arrivano tutti, tranne Giorgio.

Non NasconderloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora