10.

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Jenny's pov.
Sto aspettando il treno. Decido di avvicinarmi a Giulio.
"Giulio..."
"Dimmi"
"Scusami, ero incazzata per altre ragioni, io non volevo" spiego davvero mortificata.
"Okay"
"Significa che mi perdoni?"
"Significa che cercherò di starti alla larga perché mi fai troppo male"
Wow.
"Io non lo faccio apposta, credimi"
"Lo so" accenna un sorriso falsissimo.
"Non voglio" dico.
"Cosa non vuoi?"
"Che tu stia alla larga da me"
"Io devo farlo, magari se riuscirò a dimenticarti..."
Il suo treno arriva e senza salutarmi va via.
Dopo circa due minuti Giorgio si avvicina e si siede vicino a me. Sto piangendo. Non ricambio il sentimento di Giulio ma comunque ci tengo tanto a lui, è un amico da anni ormai e non voglio che si allontani da me.
"Non piangere" mi dice Giorgio asciugandomi le lacrime con il suo pollice "Non posso vederti cosí" continua.
"Sono una merda e sto una merda"
"Finiscila, non sei una merda. Poi gli passa" cerca di consolarmi Gio.
È premuroso e carino, non è da lui.
"Forse è meglio che si sia allontanato, gli faccio solo male"
"Stai sicura che non potrà starti lontano" afferma Giorgio. Il treno arriva, sospiro e con fatica mi alzo dalla panchina.
"Devo andare" gli dico.
"Andiamo, vengo con te"
"O-okay"
Saliamo sul treno, sto guardando fuori dal finestrino il panorama. Sta piovendo, ed io amo la pioggia, tranne adesso. Giorgio mi sfiora il viso, mi da un bacio sulla guancia e io gli accenno un sorriso. Il mio cuore ha appena fatto un balzo.
"Smettila di piangere"
Ritiro tutte le lacrime, e cerco di non pensarci. Sono insieme a Giorgio e mi ha appena dato un bacio.
"Ti va se rimango da te oggi? Studiamo insieme" mi chiede Giorgio sorridendo, lo so benissimo che lo sta facendo per non farmi pensare a Giulio. Lui non vuole stare con me perché si diverte o gli sto simpatica.
"Tu che studi?"
"Farò uno sforzo, solo per te"
"Guarda che a me non cambia nulla" rispondo accennando un sorriso per non far apparire la frase troppo cattiva.
"Quindi? Posso?"
"Se ti va"
"Se i tuoi non mi cacciano di casa"
"Ma no! Mio padre lavora fino a tardi e a mia madre non cambia nulla"
Perché si preoccupa di questo?
"Okay" dice sorridendo.

Siamo a casa finalmente, seduti sul letto, stiamo cercando di studiare.
"Per la trentunesima volta, la geometria euclidea è la geometria che si basa sui cinque postulati di euclide in particolare sul postulato delle parallele" gli spiego.
"Ma te sei magnata l'enciclopedia?"
"No" rido spingendolo leggermente.
"Senti che ne dici di chiudere tutto?"
"Domani interroga"
"Domani saltiamo scuola"
"Ma come faccio?"
"Dici a tua madre che stai male"
"Tu sei pazzo"
"Probabilmente Giulio non andrà a scuola quindi possiamo andare a trovarlo? Che ne pensi?"
"Mi hai convinta" rispondo con il sorriso più falso del mondo. Pensare a Giulio mi fa male.
"Che bel sorriso, ora ti faccio ridere io, veramente però"
Comincia a farmi il solletico, odio il solletico ma con lui mi sento bene e il solletico passa in secondo piano, è del tutto diverso da come credevo che fosse ed è così carino quando ride.
"Basta, smettila, ti prego" pronuncio tra una risata e l'altra.
"Visto come sei bella quando sorridi?"
Giorgio è su di me, siamo troppo vicini, credo proprio che la mia faccia stia per esplodere.
"Jenny" ci interrompe mamma. Gio si alza di scatto e si allontana.
"Ho il turno di notte, sono in ospedale fino alle due di domani pomeriggio" continua lei.
"Ah okay"
"Mi raccomando, papà non ci sarà stanotte, è dalla nonna. Attenta a tuo fratello"
"Okay mamma"
"A domani"
"A domani"
Mamma esce dalla stanza e Giorgio si butta di nuovo sul letto.
"E quindi domani niente scuola" esclama.
"A quanto pare no"
"Cosa facciamo?"
"Non lo so, io vorrei riposare..." dico abbassando la testa. È stata una giornata stancante.
"Dai mettiti a letto"
Appena entro nelle coperte Giorgio si accomoda a fianco a me. Rimango zitta, sono imbarazzata ma mi sento protetta da lui. Mi accarezza i capelli e mi lascia qualche bacio sul collo. Brividi mi percorrono la schiena e lui, accorgendosene, mi abbraccia.
Cazzo, non può farmi questo, mi sta torturando.
"Cerca di dormire" mi dice poi. È una senzazione bellissima averlo accanto, mi rende felice anche solo sapere che si preoccupa per me, quando prima eravamo perfetti sconosciuti. Come siamo arrivati qui?

Non NasconderloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora