30.

942 75 11
                                    

Giorgio's pov.
"Ti pare che non vado da Giulia pe venì con te?" dice Giulio.
Gli ho chiesto di uscire, io e lui, dato che è da un po' che non andiamo in qualche locale a bere alcool. È passata una settimana da quando sono uscito con Jen e non riesco a non pensarla. Non le
ho telefonato, non le ho scritto, non ci siamo visti. Meglio così. 
"Va bene d'accordo" dico sorseggiando l'ultima lattina di soda. 
"Torniamo a lavoro?" domanda alzandosi dal divano.
Annuisco.

Jenny's pov.
"Di questo cosa ne pensi?" chiede Chiara sventolando un completino intimo a fiori.
"Fiori?" dico.
"Okay okay, ricevuto"
"Prova questo"
"Non indosserò mai un completo con i pallini" urla.
"Ma è bellissimo"
"Ascolta, meglio se andiamo, tanto sarà solo una serata a casa sua, ci sarà anche Giorgio, non lo faremo mai" esclama Chiara.
Tommaso l'ha invitata da lui, le ha detto che si divertiranno un sacco, ma probabilmente ha ragione, non scoperanno.
"E comunque non voglio commettere lo stesso errore" continua.
"Hai ragione" dico.
"Sai, mi servirebbero dei trucchi però" sorride. Lei sa quanto io ami i trucchi, non mi ha mai permesso di fare shopping con lei per comprare trucchi. Non è una che si trucca spesso e se lo fa utilizza solo matita e eye-liner. 
"Ti adoro" urlo.
Passiamo tutto il pomeriggio a fare compere.
"Oddio Jenny, tra tre ore devo essere da Tommaso, dobbiamo andare a casa" 
"Forza andiamo"

"Perché hai una maglietta con le stampe del sushi?" chiedo ridendo.
"Mi piace, metterò questa" dice strappandomela dalle mani.
"E ora truccami" mi ordina.
Dopo due ore finalmente è pronta. Ed è bellissima, anche se non indossa niente di particolare.
"Sono nervosa" dice.
"Andrà tutto bene" cerco di tranquillizzarla.
"Mi accompagni per favore?"
"Cosa?"
"Per favore"
"Okay andiamo" sbuffo.

"Eccoci qua" dice Chiara sospirando.
"Calmati, respira e suona"
Fa come gli dico.
"Ciao ragazze" dice Tommaso aprendo la porta.
"Ciao Tommaso, sono venuta ad accompagnare Chiara, sto andando via, passate una buona serata" gli rivolgo un sorriso e mi volto per andare via.
"Aspetta Jenny" grida Tom "Giorgio voleva venire da te ma dato che sei qui, perché non sali?"
Sono confusa.
"Okay"
Salgo ed entro nella sua camera. Non c'è. Sento l'acqua della doccia. È lì. Non spiare Jenny, non farlo. No mi dispiace, devo farlo.
Dopo aver visto abbastanza vado a sedermi sul suo letto, aspettandolo. Ho i capelli arruffati, e sono vestita di merda.
"Jenny, che ci fai qui?" domanda Giorgio. Ha solamente l'asciugamano intorno alla vita. Potrei svenire.
"Giorgio, cioè Tommaso, ha detto che volevi venire da me, ho accompagnato Chiara qui e mi ha detto di salire, non sapevo che eri in doccia, io non ho visto niente" balbetto. Oh Dio, che sto dicendo.
"Beh, mio fratello ha detto una cazzata, ma puoi rimanere"
"In che senso una cazzata?"
"Nel senso che non volevo venire da te"
"Ah" mi sento una stupida "No vabbè, vado via" mi alzo da quel letto super comodo per raggiungere la porta ma mi blocca il polso. Com'è possibile che riesca sempre a bloccarmi?
"Ho detto che puoi rimanere"
"Sì ma... non mi sembra il caso"
Posa le sue mani bagnate sui miei fianchi e in questo momento vorrei solo togliergli quel maledetto asciugamano.
"Voglio baciarti" dice. Anch'io lo voglio ma: Sono dei stupidissimi baci, non contano niente.
Ma allora perché non la smette?
"Vai a vestirti" sussurro. Potrei perdere la testa.
"Okay, riprendiamo dopo" dice.
Riprendiamo cosa? Non abbiamo nemmeno cominciato.
Ne approfitto per andarmene. Purtroppo interrompo Tommaso che stava sfilando a Chiara i pantaloncini e capisco che lei mi sta ringraziando con gli occhi.
"Ehm scusate ragazzi io me ne vado, se Giorgio vi chiede qualcosa ditegli che avevo da fare"

Io non sto scappando da lui. Volevo baciarlo, ovvio. Ma non voglio soffrire quando mi dirà schiettamente che mi bacia per divertirsi, perché bacia tutte. Già me lo ha detto che non contano nulla.

Giorgio: Volevo solo divertirmi un po', non dovevi prenderla così male.

Esattamente.

Volevo solo divertirmi un po'. Divertirmi un po'. Divertirmi un po'. Quelle parole risuonarono nella testa tutta la notte.

È domenica. Domani si ritorna a scuola. Prendo la borsa, la bici ed esco perché sono sicura che sarà l'ultima volta per almeno due mesi. Sta arrivando Maggio. Il mese più brutto che possa esistere.
"Jenny, già che ci sei vai a comprare le uova e dei panini" urla mia madre dalla cucina.
"Okay"

Dove cazzo sono le uova in questo supermercato del cazzo?
"Scusi, posso esserle d'aiuto? La vedo molto agitata"
"E lei chi è?"
"Una semplice cliente"
Voltandomi noto che è una povera vecchietta, bassa e piena di rughe.
"No, allora non può aiutarmi"
"Di certo non potrò aiutarla a prendere i cereali lassù ma se ha bisogno..."
"Le uova, ho bisogno della uova"
"Sono dietro la cassa"
"Oh, grazie"
Dopo aver finalmente trovato le uova esco da quel supermercato e torno a casa per portare tutto a mia madre. Approfitto per controllare le notifiche sul cellulare. Un messaggio di Giorgio.

Giorgio: Ieri devi aver lasciato qui il tuo braccialetto, o semplicemente si è sfilato. Vieni a riprendertelo.

Braccialetto? Ma io non porto braccialetti tranne quei stupidi fili della fortuna, e ci sono tutti.
Beh, ci andrò lo stesso, forse ne avevo uno nella tasca dei pantaloni e mi è caduto.

"Mamma esco, torno subito"
"Sì ma fai veloce che è ora di pranzo"
Esco in fretta e comincio a pedalare per arrivare più in fretta possibile a casa di Giorgio. La verità è che ho tanta fame. No, non è la verità. Voglio arrivare, prendere quello che è mio e andarmene subito.

"Giorgio sono io, apri"
"Un attimo porca puttana, sto scendendo"

"Ciao" dico accomodandomi.
"Ciao, certo fai come se fossi a casa tua"
"Allora? Questo bracciale?"
"Sì, tieni"
Un braccialetto d'argento con un ciondolo a forma di teschio.
"Ma questo non è mio"

Non NasconderloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora