Giorgio's pov.
La mattina seguente mi sveglio con un mal di testa allucinante.
È sicuramente dovuto al fatto che non ho chiuso occhio tutta la notte e ho pensato a come sistemare le cose. Anche se in realtà non so se voglio sistemarle.
Certo che lo vuoi.
Con malavoglia mi alzo dal letto e mi infilo sotto la doccia.
Voglio parlarle. Devo assolutamente chiederle scusa per come ho reagito, è stato davvero terribile ed è stato l'errore più grande della mia vita.
Spero solo che mi faccia parlare e che non cerchi di evitarmi altrimenti non risolveremo mai la questione.
Stiamo insieme da così poco tempo e già abbiamo fatto una grossa litigata. E fa male.
Il getto dell'acqua tiepida mi fa venire i brividi e percepisco che da un momento all'altro la mia testa scoppierà.
Riesco a rilassarmi e a non pensare alla marea di problemi che ho per qualche minuto, ma quando arriva il momento di uscire e affrontarla, il panico mi assale.
Sollevo lo sguardo al getto caldo e lascio che mi bruci la faccia. Inverto il getto e mi lascio frustrare dall'acqua gelida.
Mi bastano dieci minuti per asciugare la cresta e farla mantenere alta, altri cinque per vestirmi e ancora altri dieci per arrivare all'istituto e parlare con la mia ragazza.Dovrebbe essere appena uscita e dovrebbe essere qui in stazione ma c'è così tanta gente che non riesco a trovarla. Cerco il suo sguardo per più di dieci minuti fino a quando non la vedo seduta su una panchina che mi fissa con aria preoccupata. Non indossa un filo di trucco ma è comunque bellissima. Si nota da lontano che ha passato una notte d'inferno, proprio come me.
La guardo supplicandola di rimanere lì e, spingendo tutti, la raggiungo.
"Possiamo parlare da un'altra parte?" mi chiede non appena mi siedo vicino a lei.
Annuisco e mi alzo dalla panchina invitandola a venire con me in macchina. Mi guarda storta quando le afferro la mano, così la ritiro e la metto in tasta.Una volta arrivati a casa sua, nella sua stanza, lei si gira verso di me, e sussurra: "Porca troia"
"Già, porca troia" le faccio scuotendo la testa e sedendomi sul suo letto.
È chiaro che non ha intenzione di cominciare a parlare per prima, quindi lo faccio io.
"Mi dispiace per quello che è accaduto ieri, non volevo urlarti addosso in quel modo"
Mi strofino le mani sui jeans e mi mordo la lingua. Jenny annuisce ma non parla, così decido di continuare.
"Ero incazzato nero, e lo so che non è una giustificazione plausibile, ma ti giuro che non succederà mai più"
Un brivido mi percorre la schiena.
"Giuri?" sussurra. Vorrei urlare in questo istante, dirle che mi sento un coglione e che la voglio fino all'inverosimile.
E allora fallo.
"Giuri che non mi urlerai mai più in quel modo?" chiede di nuovo.
Mi lascio cadere sul letto davanti a lei invitandola a fare lo stesso, ma si rifiuta di stare accanto a me. Con il passare del tempo mi sono accorto che questa ragazza mi sta veramente cambiando. Riesce a rendermi felice e io la ripago incazzandomi per questo. Non potrei farmi più schifo. Non potrei odiarmi più di così.
"Jenny, ascolta..." comincio, ma lei mi blocca alzando il dito indice.
"No, per oggi mi bastano le tue scuse, anche se non hai ancora risposto alla mia domanda: Giuri di non urlarmi mai più?"
"Sì, te lo giuro"
"Questo non significa che ora si è tutto risolto Giorgio. Io ci sto malissimo, e adesso voglio che tu te ne vada. Voglio riflettere e stare da sola"
"Jenny..."
"Per favore, vattene. Ne riparliamo un'altra volta. Ho bisogno di riposare"
Vorrei insistere e rimanere qui con lei, vorrei sentirmi dire che mi perdona e che è tutto okay, ma per il troppo bene che le voglio, faccio quello che mi dice.
Scuoto la testa per rielaborare i pensieri.
"Non è cambiato niente, vero?" le chiedo prima di andare.
"Riguardo a cosa, Giorgio? Lo sai benissimo che qualcosa è cambiato" risponde fredda.
"Tipo cosa?"
"Tipo che non mi fido di te, e devo ancora riflettere sul da farsi. Non lo so se voglio al mio fianco un uomo, chiamiamolo così, che urla così forte ogni volta che si incazza. Anzi sono sicura che non lo voglio. Sta a te cambiare se mi vuoi davvero"
Mi avvicino e le accarezzo una guancia, all'inizio si ritrae e chiude gli occhi spaventata, successivamente si lascia cullare dalle mie carezze. È frustrante sapere che ha paura di me. Che se mi avvicino per rassicurarla crede che voglia farle del male. Ho distrutto tutto.
Provo ad abbassare la testa per unire le nostre labbra ma lei si scansa e va ad aprirmi la porta.
Senza dire una parola me ne vado e me ne torno a casa peggio di come stavo prima.Non volevo stare con lei, l'ho sempre evitato. Quasi sempre. Quasi mai.
Questo, uno dei tanti motivi. Io non so chi sono, non so nemmeno io cosa sono capace di fare. Avevo paura di farla soffrire, di farle del male e alla fine l'ho fatto. Anzi, all'inizio. Avevo giurato a me stesso che non sarebbe mai accaduto, ma invece eccomi qua, solo come un cane a tormentarmi sul come risolvere la situazione. Sì, la devo risolvere perché io non voglio perderla. Ho vent'anni e mi comporto come un adolescente che sta imparando a conoscersi.
Per me Jen è tutto ormai, ma faccio solo cazzate che fanno sì che il nostro rapporto non funzioni. Mi comporto con lei come non mi comporto con nessuno perché lei non è come gli altri, eppure riesco comunque a ferirla.
Sei un Mostro.
Mi siedo sul bordo del mio letto, con la testa fra le mani appoggiando i gomiti sulle ginocchia.
Avevo voglia di scoparla, prima. E dio solo sa cosa sto provando in questo momento. Ieri sera, quando finalmente era pronta e avrei potuto fare quello che desideravo da mesi ormai, una stronzata -che per non è una stronzata- ha rovinato tutto.
Solo ora mi rendo conto che avrei potuto reagire in modo diverso. Fregandomene, per esempio. Farle capire che era tutto a posto e averla, finalmente. La voglio perché mi sentirei finalmente completo, sento si volerla dal più profondo del mio cuore, stavolta non è un capriccio è... qualcosa di più.
Si chiama amore.
Mi sento così vuoto, cazzo.
Non la perderò. Non posso perderla.
Cambierò per lei se è questo che vuole.Ehi, eccomi tornata.
Questa volta vi ho fatto aspettare poco!
Giorgio sembra pentito e vuole rimettere le cose a posto. Secondo voi ci riuscirà? Fatemi sapere se il capitolo vi è piaciuto e cosa succederà nel prossimo!
Vi saluto, a presto!
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Non Nasconderlo
Fanfiction"Ci sono dei momenti, dei secondi, degli attimi in cui la vita fa un po' meno schifo" Due compagni di classe che per anni non si sono mai scambiati una parola, si ritrovano, grazie all'impulsività di lei, a stringere un grande rapporto che li render...