Jenny's pov.
Sono nervosa, ma per stare con Giorgio questo e altro.
Non appena entriamo, Valerio ci viene incontro. Lui e Giorgio si scambiano uno sguardo quasi di assenso. Io sono agitata e spero con tutta me stessa che Giorgio mi aiuti. Il cuore comincia a battere a mille e dopo aver preso un respiro profondo, dico: "Ti devo dire una cosa Vale"
Valerio mi tende la mano ma io non faccio lo stesso, allora la ritira e abbassa la testa.
"Va bene, ma..." si ferma "Prima devo dirti una cosa io. Ascolta, io ti voglio bene, davvero. Sei molto importante per me e cazzo, mi dispiace non poterti rendere felice. Non posso farlo perché tu vuoi Giorgio. Mi dispiace dovertelo dire io Giorgio ma è così, Jenny vuole te e anche tu vuoi lei. E poi, penso di amare Rebecca. Non riesco a non pensarla, è sempre nei miei pensieri e beh, l'altro giorno l'ho incontrata e l'ho baciata. Jenny, quello che sto cercando di dirti è che è meglio per entrambi se la finiamo qui. È stato bello, ma non sarebbe durata, lo sai benissimo"
"O-okay" rispondo perplessa. Ah grazie Vale, ti devo la vita.
"Sono d'accordo, io..."
"Valerio, io e Jen ci siamo appena messi insieme" mi anticipa Giorgio.
Come fa ad essere così diretto? Sembra quasi tranquillo anche se sono sicura che non lo è.
Valerio sorride.
"Ce l'avete fatta, finalmente. Sono felice per voi, davvero"
"Davvero?" alzo gli occhi preoccupata "Quindi non ci odi?"
Voglio un sacco di bene a Valerio, è così comprensivo e buono.
"No" risponde rapidamente.
"Ti voglio bene" dico altrettanto rapidamente. Vale mi sorride.
Ho sempre pensato che Valerio volesse dimenticare Rebecca stando insieme a me, come io volevo dimenticare Giorgio stando con lui.
Se mi pento di aver fatto sesso con lui? Ovviamente sì, ma non è stato importante per me, avevo la mente così annebbiata, e lo che non è una giustificazione.
Il problema sarà confessarlo a Giorgio.
"Ti voglio tanto bene" ripeto. Voglio che gli arrivino queste parole perché è vero.
"Anche io ti voglio bene"
Ancora una volta mi scende una lacrima. Non lacrime di dolore, non lacrime di gioia, lacrime di sollievo.
"E sono contento perché voglio vederti felice, e sono sicuro che Giorgio lo saprà fare"
"Giorgio mi rende già felice" dico spostando lo sguardo sul ragazzo accanto a me.
"Grazie davvero Valerio, sei un amico"
"Va bene, ma adesso volete divertirvi un po'?" dice Valerio scomparendo in mezzo alla folla.
Sinceramente io credo che ci sia rimasto un po' male, forse per come Giorgio gli ha detto che ci siamo messi insieme? Probabilmente non se lo aspettava. E comunque Giorgio è stato abbastanza diretto.
Abbastanza?
Mi dispiace così tanto.
"Adesso vogliamo divertirci un po'?" Giorgio ripete le stesse parole di Valerio ma con il solito doppio senso. Gli tiro una gomitata nello stomaco, ma lui mi ignora.
"Jenny, non vorrai stare tutta la sera seduta? È la tua festa"
"Ma io voglio andare via!"
"Oh, lo so che vuoi stare da sola con me, ma fai uno sforzo"
"No, non hai capito. Voglio andare via perché ho sonno e poi non vedo i miei genitori da due giorni"
"Tanto non ti crede nessuno"
"A proposito, credi che dovremmo dirlo a tutti?"
Giorgio fa una smorfia, poi scuote la testa.
"Diciamolo a meno persone possibile. Godiamoci un po' questa tranquillità" sulle labbra di Giorgio compare un sorriso.
"Adesso voglio stare da solo con te, cerchiamo un posto tranquillo"
"Assolutamente no, o ce ne andiamo o restiamo qua insieme a tutti"
"Mh, allora proporrei di andare via"
Inarco un sopracciglio e infilo le mani nelle tasche dei jeans.
"Non pensare che io..."
Giorgio mi posa una mano sulla spalla.
"Non pensare cosa? Non pensare che io ti offra la mia verginità? Scusa ma l'ho già pensato"
Lo fulmino con lo sguardo. "No Giorgio, oggi niente"
"Vedremo" dice avvicinandosi all'uscita "È stato tutto bellissimo ma è ora di andare"
Lo seguo. "Dovremmo salutare tutti" borbotto.
"Dovremmo, ma non lo faremo. Andiamo, forza"
"Antipatico"Il grande portone si richiude dietro di noi e ci avviamo verso la macchina. Quando arrivo davanti allo sportello del passeggero mi ritrovo faccia a faccia con Giorgio.
"Jen" mormora avvicinandosi al mio orecchio "Sei sicura che vuoi andare a casa?"
"Sì, che domande"Durante il tragitto Giorgio non spiccica parola, e questo mi fa preoccupare. Sembra completamente immerso nei suoi pensieri che io vorrei tanto conoscere. Quando però accosta davanti a casa, si volta verso di me e sussurra:
"Ci vediamo domani"
"Se vuoi"
"Certo che voglio"
"Non ne sono tanto sicura"
"Solo perché non ti ho parlato? Semplicemente non avevo niente da dirti"
"Va bene, ci vediamo"
Non mi convince quel Non avevo niente da dirti. C'è qualcosa che non va, penso di conoscerlo abbastanza ormai.
Lo fisso per un attimo forse perché spero che i suoi occhi mi parlino, mi dicano qualcosa, ma riesco a percepire solamente il vuoto.
"Buonanotte allora" dico poco dopo, poiché non ho ricevuto nessuna risposta da parte sua, e mi avvio verso la porta di casa con un po' di difficoltà.
"Jenny"
Apro la porta di casa, ma prima di entrare mi volto per guardarlo in faccia.
"Dormi bene" mi augura.
"Anche tu"
"Buonanotte"
"'Notte"
Rientro, dopo giorni, finalmente a casa. Mi chiudo la porta alle spalle e grido: "Sono tornata"
La luce in cucina è accesa.
"Jenny, finalmente! Vieni in cucina" grida mia madre, ed io l'ascolto.
"Allora come è andata la festa?"
"Ah ma voi lo sapevate?"
"Certamente!" risponde mia madre entusiasta.
"È andata bene" mi limito a dire. Devo cercare di essere il più credibile possibile e non devo dire niente riguardo a me e a Giorgio.
Prima di combinare casini, salgo in camera e accendo il cellulare.Giorgio: Non aver paura, di niente. Io sono qui, non me ne andrò. E tu non te ne andrai. Ci vediamo domani piccola. Buonanotte.
Sta cercando di rassicurarmi. Ha capito che ho paura che la nostra storia non funzioni.
Non rispondo perché non saprei cosa dirgli, ma sono sicura che capirà. Ho ancora il cervello scombussolato. Sono successe così tante cose nell'arco di 24 ore che pare siano passati secoli. Scuoto la testa per allontanare tutti i pensieri, positivi e negativi, e mi infilo nel letto.
Durante la notte sogno le urla di mio padre, quelle di Giorgio e quelle di Valerio. A raffica, delle immagini mi attraversano la mente ma non riesco a focalizzarne nemmeno una. Riesco a percepire solo urla, tonfi e lacrime.
Mi sveglio di colpo portando una mano al cuore e respirando rumorosamente.
Nulla andrà bene, lo sento.Eccomi tornata!
La tanta attesa discussione fra Jenny e Valerio è finalmente arrivata. Niente di che ovviamente proprio perché, come ho già detto, non volevo complicare ulteriormente la storia. Fatemi sapere, come sempre, cosa ne pensate, ci sentiamo presto!
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Non Nasconderlo
Fanfiction"Ci sono dei momenti, dei secondi, degli attimi in cui la vita fa un po' meno schifo" Due compagni di classe che per anni non si sono mai scambiati una parola, si ritrovano, grazie all'impulsività di lei, a stringere un grande rapporto che li render...