16.

1.2K 95 17
                                    

"È vero sono in punizione, mi dispiace." rispondo tranquillamente
"Ci sarà un'altra occasione" afferma il ragazzo con un sorriso
"Certamente"
"Intanto possiamo parlare per telefono, posso avere l'onore di avere il tuo numero?" chiede
"No" risponde Giorgio
Tutti rivolgiamo lo sguardo verso di lui.
"Come scusa?" domanda Lorenzo
"No, significa no." spiega Giò
"Scusa ora decidi tu per lei?"
"Sai com'è lei vorrebbe tanto dirti di no ma è troppo buona quindi cederebbe" dice Giorgio. Non ha tutti i torti.
"E lo fai tu per lei?" chiede Lorenzo quasi sfottendolo
"Esattamente" risponde Giorgio tenendogli testa e facendo irritare il tizio.
"Ragazzi smettetela" interviene Giulio, scocciato dal comportamento dei due amici
"Ragazzi è meglio che io me ne vada, non vorrei creare altri problemi" dico avviandomi verso la porta
"Ti accompagno" afferma Lorenzo.
"Non ti dispiacere ma preferirei che mi accompagnasse Giorgio" affermo decisa. Giorgio sorride, fiero.
"Come no" mi risponde
Entriamo in macchina e prima di mettere in moto comincio a parlare
"Giorgio perché ti comporti così?"
"Così come?"
"Davvero, non riesco a non pensare che tu non sia..."
"Non dirlo o va a finire come l'altra volta"
"In che senso?"
"Ti ho insultata"
"E poi mi hai baciata"
Cala un silenzio assordante. Lui non parla, io mi maledico. Non so stare zitta. I secondi passano, sembrano ore, sembra che il tempo si sia fermato e che Giorgio stia pensando ad una risposta, ad una reazione. Eccolo che accenna un piccolo sorriso e mette in moto. Non ho capito. Lungo il tragitto non spiccico parola, guardo fuori dal finestrino soffermandomi su dettagli che pur passando ogni giorno da queste strade non avevo mai notato. Mi chiedo come possa essere tutto così complicato. L'amore è una cosa strana. Come si fa a capire se l'altra persona ricambia? Come bisogna interpretare ogni gesto? Mettendo in moto sembrava come se volesse evitarmi ma con quel sorriso mi ha fatto capire che era un bacio senza importanza, tra amici, come per gioco.
"Siamo arrivati" dice lasciandomi sotto casa
"Grazie per il passaggio"
Scendo dalla macchina e mi ritiro in casa, Giò sfreccia via.

Giulio's pov.
"Giorgio è il suo ragazzo per caso?" mi chiede Lorenzo
"Assolutamente no" rispondo
"E perché si comporta così?"
"È fatto così lo sai" gli dico anche se mi faccio la stessa sua domanda
"Vabbè, io ci provo comunque"
"Lore, mi piace"
"Chi ti piace?"
"Lei, lo sai"
"Ma non ti caga"
"Che razza di amico sei?"
"Dai frate ce ne sono tante meglio di lei"
"Ma vai a cagare"
I due ridono e vanno via, Giorgio contemporaneamente rientra. Sembra pensieroso ma credo si sia calmato.
"Sono stanco, Giorgio dimmi una volta per tutte se Jenny ti piace! Ti comporti come se fossi il suo ragazzo. Non ho fiatato alle provocazioni di Lorenzo nonostante la rabbia mi stesse invadendo e parli tu facendo scenate di gelosia veramente patetiche?" urlo
"Devi smetterla Giulio, li conosci i tuoi amici e lo sai che vogliono solo scoparla"
"E a te che cazzo frega? Non te nè mai importato, anzi te le facevi tutte insieme a loro"
"È mia amica"
"Basta con le cazzate!"
"Giulio, non potrebbe mai piacermi una tipa del genere, dovresti conoscerli i miei gusti"
In effetti.
"Spetta a me fare la parte del migliore amico"
"Ma che stiamo a giocà a chi fa mejo a parte del migliore amico? Non abbiamo mai discusso pe na ragazza. E poi io non voglio essere il migliore amico di nessuno"
"No ma lo sai che ci tengo a lei"
"E allora? Non faccio niente di male"
"Lei vede solo te" affermo "Non gli interesso, gli interessi tu"
"Ma che stai a di fratè, a me non interessa, tutta tua"
"Sicuro?"
"Sì"
Esce di casa, infuriato. Spero che tutto quello che mi ha detto sia vero.

Jenny's pov.
"Ciao mamma"
"Ciao, hai fatto presto. Pensavo durasse di più questo progetto"
"No è che l'hanno annullato"
"Oppure non è mai esistito" afferma.
"Che vuoi dire?"
"Che sei stata con il tuo amico"
"Mamma smettila, mi state rompendo le palle!"
"Lo diciamo per il tuo bene!"
"Ancora con questa storia? Basta non vi sopporto più"
Esco di casa e comincio a camminare, non so precisamente dove, ma ho bisogno di stare da sola. Essere maggiorenne e non decidere da sola chi frequentare. Robe da matti.
Camminando a testa bassa urto con qualcuno.
"Stai attenta" grida
"Scusa non ti scaldare" rispondo, poi alzo lo sguardo.
"Ciao, non ti avevo vista"
"Neanche io"
"Che ci fai qui? Ti ho riportato a casa pochi minuti fa"
"Ho litigato con mia madre, ha pensato bene che stessi con te" spiego "E tu?" continuo
"Non sopporto Giulio, ci tiene tanto a te che viene a rimproverarmi per qualsiasi cosa"
"Mi dispiace, creo solo problemi"
"Ma no, poi gli passa. Ti va di andare in un posto?"
Annuisco.
Comincio a seguirlo, il sole sta tramontando e noi continuiamo a camminare, più avanziamo e più il posto mi sembra sconosciuto.
"Siamo arrivati"
"Siamo sperduti in campagna"
"Già, ma è bellissima"
"Molto"
"Guarda, su quell'albero c'è una casa, saliamo"
"Non hai capito niente, è troppo alta"
"Quante storie"
Giorgio comincia a salire e arrivato in cima mi tende la mano per far si che saga anch'io.
"Aggrappati" mi dice, così faccio.
"Visto che non era così difficile?" scherza appena appoggio i piedi nella casetta.
"È grande per essere una casa sull'albero" affermo 
"L'ho fatta insieme ai miei amici" spiega
"L'hai fatta tu?" sbarro gli occhi
"Si qualche anno fa"
"È bellissima"
"Oggi rimango qui, vuoi restare con me?"
Ci penso su, i miei potrebbero preoccuparsi ma alla fine è tutta colpa loro quindi "Okay, rimango con te"
"Bene, lassù ci sono piumoni e lenzuoli" dice indicandoli
Mi alzo sulla punta dei piedi per cercare di prenderli, ma la mia bassezza me lo impedisce.
"Lascia, faccio io" esclama Giorgio ridacchiando dopo essersi goduto la scena piuttosto imbarazzante.
"Cosa facciamo?" gli chiedo dopo aver sistemato
"Sotto le coperte forza" risponde
Mi sento un po' a disagio, non so come comportarmi. Fa freddo e il mio adorato pigiama caldo è a casa.
"Madonna Giorgio fa freddo qui" mi prende la mano
"Sei freddissima"
"Ma vah"
Mi abbraccia forte. La cosa più sbagliata che potesse fare a mio parere. Quel contatto mi fa rabbrividire e allo stesso tempo mi fa sentire protetta e soprattutto al caldo!
"Va meglio?" mi chiede poco dopo. Annuisco.
"Mi piace stare con te" afferma
"Perché?"
"Non lo so"
"Beh grazie"
"Se Giulio sa che stiamo insieme ci ammazza"
"Non deve saperlo, e poi non mi importa"
Sorridiamo.
"Non provi proprio nulla per Giulio?" mi chiede
"No"
"Un giorno si rassegnerà"
"Lo spero"
"Hai intenzione di uscire con Lorenzo?"
Un bellissimo interrogatorio da parte tua Giorgio.
"Lorenzo chi?"
"Il ragazzo di prima"
"Ah, ma no"

"Jenny, svegliati, devi andare a scuola" la voce di Giorgio rimbomba nei miei timpani e mi ricorda che ho passato la serata con lui
"Non ci vado" dico
"Ma come?"
"Non ho voglia"
"È la mia influenza" dice ridendo 
"Infatti"
Mi volto verso di lui e apro gli occhi, i suoi capelli, okay.
"Rimani qui allora?"
"Sí"
"Mi aspetti? Vado a prendere la colazione"
"Perfetto"
Mentre è via ne approfitto per mettere in ordine. Ieri ci siamo addormentati mentre parlavamo dei suoi progetti. È bellissimo sapere quello che vuole diventare e come vuole gestite la sua vita, mi fa piacere ascoltarlo, e sono felice che racconti proprio a me i suoi sogni. Quando ne parla gli si illuminano gli occhi.
"Eccomi" urla da sotto "Scendi, mangiamo qui" continua.

"Hai comprato i cornetti"
"Alla nutella"
"Adoro"
Cominciamo a mangiare e a chiacchierare. Sto davvero bene, vorrei fermare il tempo. È bipolare, ma quando si comporta così con me mi fa dimenticare tutto.
"È una tortura camminare con i tacchi, vorrei vederti" dico dopo avergli raccontato diverse mie esperienze
"Sei una donna, devi metterli"
"Non sta scritto da nessuna parte"
"Non ti ho mai vista con i tacchi sai?"
"Ma infatti non li metto mai perché quando cammino sembro un dinosauro"
Ride, io insieme a lui.

"Ma qui non passa mai nessuno?" gli chiedo mentre guardo le nuvole.
"No"
"È un posto bellissimo"
"Come te"
Giro lo sguardo verso di lui, ma continua a guardare il cielo
"Questo pomeriggio ti porto al laghetto" continua
"C'è anche un laghetto? Io ci vengo a vivere qui allora"
La mattina passa in fretta, abbiamo camminato e ora stiamo andando al lago.

"È fantastico qui"
"Quando stai male vieni qui, pensa a me e vedrai che starai meglio" dice con senso ironico
"Lo farò"
"Ora come stai?"
"Benissimo"
"Anche io"
Si avvicina lentamente e mi accarezza i capelli, il mio cellulare squilla.
"Chi è?" domanda Giò.
"'Mia madre"
Deglutisco e rispondo
"Porca troia Jenny, dove cazzo sei?"

Hi! Ecco a voi il capitolo, sempre puntuale! Fatemi sapere cosa ne pensate.
A presto!!
Ah si, Auguri anche se Pasqua è passata. Vi voglio bene.

Non NasconderloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora