27.

879 73 4
                                    

La partita comincia dopo dieci minuti, e di Giulia nemmeno l'ombra. Che le sia successo qualcosa?
Allontano i cattivi pensieri e mi concentro sulla partita. Di solito mi annoio a morte a guardare il calcio e gli sport in generale, ma le facce di Giulio sono qualcosa di epico.
"Jenny!" Giulia mi appare davanti e io mi scosto per farle posto.
"Come mai così tardi?" le chiedo
"Mi sono addormentata" risponde "Chi sta vincendo?" continua
"Nessuno"

La partita finisce con un pareggio, Giulia corre a complimentarsi con Giulio e io rimango seduta a fissare il vuoto.
"Possibile che ci incrociamo in ogni luogo?" si lamenta una. È Francesca.
"Francesca non è giornata, per favore lasciami in pace"
"Cos'è successo? Il fidanzatino ti ha messo le corna?"
Mi scaravento su di lei tirandole i capelli.
"Aiuto, è pazza, aiutatemi" urla con le lacrime agli occhi.
"Basta Jenny, lasciala stare, le stai facendo male" dice Giorgio, poi mi afferra i polsi e mi tira indietro.
"Grazie cuore, questa qui è pazza"
"Stai tranquilla, ora vai"

"Ma che ti prende?" mi urla Giorgio lasciandomi i polsi e spingendomi con forza. Sbatto contro un ferro della panchina, il dolore è lancinante ma cerco di non farglielo notare. Non ho la forza di parlare, di ribattere, nemmeno di muovermi.
"Che ti ha fatto quella ragazza per umiliarla in quel modo?" grida.
Impulsivamente porto la mano sul fianco e mi accorgo che sto sanguinando.
"Che cazzo ti ho fatto" urla ancora Giorgio.
"Non è niente" riesco a dire.
"Che cazzo dici?" si toglie la giacca e la preme sul fianco per bloccare il sangue. Successivamente mi prende in braccio e mi porta in macchina. Bastano cinque minuti e mi ritrovo nella sua stanza, sul suo letto con la ferita ormai medicata.
"Grazie" gli dico quando mi sento un po' meglio.
"Scusa, non volevo farti male"
"Tranquillo, tutto apposto"
Sento le sue labbra sfiorare le mie ma mi scosto subito.
"Smettila" dico
"Perché? Non ti piace?"
"Ma per favore"
"È solo un bacio" ride
"Portami a casa"
"Cosa?"
"Portami a casa" ripeto
"No"
"Bene, allora vado via da sola" mi alzo dal letto ma il dolore è troppo forte e senza rendermene conto mi ritrovo a terra.
"Non puoi andartene, non ce la fai"
Grazie, ho visto.
"E adesso riposa, se hai bisogno chiamami" dice.
Annuisco, poi prendo il mio cellulare e chiamo Giulio.
"Giulio, sono da Giorgio, vieni a prendermi per favore"
"Non posso, sono con Giulia"
"Sono ferita, non posso muovermi, ti prego"
"Ferita? Cos'è successo?"
"Ti racconto dopo, ora vieni"
"Fatti accompagnare a casa da Giorgio"
"Non vuole! Vieni e basta cazzo"
"Okay calmati"

Pochi minuti dopo sento suonare il campanello. Non sento nulla per un bel po', ad un certo punto riconosco la voce di Giorgio, non capisco cosa stia dicendo, ma sta urlando.
La porta si apre.
"Jenny, come stai? Cosa ti ha fatto?" Giulia si avvicina e guarda attentamente la fascia che ho sul fianco.
"Sto bene, ma che sta succedendo?"
"Stanno litigando"
"Un'altra volta" dico disperata
"Giorgio non vuole che Giulio ti porti via"
"Vai a dire ad entrambi di venire qui, ci penso io"
Giulia fa come gli dico e poco dopo sono entrambi di fronte a me.
Sono preoccupati, Giorgio anche arrabbiato.
"Giorgio me ne voglio andare" esclamo
"Non puoi"
"Sì che posso, Giulio te lo chiedo per favore, portami a casa"
"Jenny, ti assicuro che non proverò più a baciarti ma per favore non andare via"
Non ci credo che lo abbia detto davanti ai ragazzi. Giulio sembra preoccupatissimo, Giulia abbastanza tranquilla.
"Okay" pronuncio insicura
"Sul serio?"
"Sì, scusate per il disturbo"
"Tranquilla" dice Giulio, poi si
avvicina e mi stampa un bacio sulla guancia, lo stesso fa Giulia.
Se ne vanno e Giorgio si siede accanto a me.
"Perché lo hai detto davanti a loro che mi hai baciata?" balbetto
"Ti sei imbarazzata?"
"Meravigliata"
"Vabbè"
"Hai visto la faccia di Giulio, era diventato pallidissimo"
"Perché prova qualcosa per te e quindi è normale che si sia ingelosito"
"No, mi ha confessato che gli piace Giulia, quindi non era geloso"
"Cambiamo argomento?"
"Okay"
"Ti va di sentire un po' di musica?"
"Tipo?"
"Tipo la mia se ti va"
"Sì ti prego"
Giorgio si alza e prende il suo disco, Nave Fantasma. Poi si sistema accanto a me e mentre ascoltiamo ogni sua singola parola mi accarezza i capelli. È fantastico stare qui, non vorrei andare via, ma dopo tutto quello che è successo non mi fido di lui. Sarebbe meglio mantenere le distanze.
"Ti piacciono le mie canzoni eh? Le sai a memoria" mi dice.
Sto cantando senza accorgermene.
"Sì"
Sorride, mi posa un bacio sulla fronte poi fissa la parete. Rimaniamo nella stessa posizione tutta la notte, con lo stereo accesso e la sua musica che mi riscalda il cuore.

Non NasconderloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora