58.

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Giorgio's pov.
"Non farmi questa domanda. Non conosci tutto di me sai? E mi dispiace, ma non lo conoscerai mai.  Questo per il tuo bene, per il bene di entrambi e della nostra storia"
Le ho detto che mi piace. L'ho fatto.
Non avrei sopportato di perderla e cazzo, ora sì che sto bene. Farò del mio meglio per farla stare bene, rimetterò le cose in ordine così non dovrò preoccuparmi di farla soffrire. Lo farò perché a lei ci tengo, più di qualsiasi altra cosa al mondo.
Più della tua musica?
"Come vuoi, non posso obbligarti a raccontarmi qualcosa ma sinceramente io non ci sto capendo niente" mi stringe la mano. È comprensiva, dannatamente bella, a volte insopportabile e testarda, e mi fa impazzire.
"Lo so, sono io che mi trovo in un casino. L'unica cosa che ti deve essere chiara e a cui devi pensare è che stiamo insieme finalmente, ti prometto che non ti farò soffrire. Farò il possibile per far si che ciò non accada"
Ed è vero.
"Vedi, non  ho un passato così tragico, col tempo te lo racconterò te lo prometto, il problema è il presente, il presente che non so gestire" confesso.
"Che cosa intendi dire?"
"Intendo dire che per te e per la nostra storia mi impegnerò a gestirlo e andrà tutto bene"
Sono convinto di quello che dico e non mi pento assolutamente di quello che ho fatto, rimpiango solo di non averlo fatto prima. Di non aver detto a Jen che mi piace fin dall'inizio. Tutte quelle paranoie inutili sono servite soltanto a farmi stare male e a farla stare male.
"Ah, e un'altra cosa, se per caso dovessi venire a casa mia, fammi prima una telefonata"
"E perché mai?"
"Magari non ci sono, oppure ho la casa sottosopra, o ci sono amici, che ne so. Tu chiamami"
Spero lo faccia davvero.
"Quando lo diciamo a Valerio?" cambia totalmente discorso. È vero che sono stato proprio io a dare campo libero a Valerio, ma ora se le vuole davvero bene, deve farsi da parte. Se vuole renderla felice, deve lasciarla nelle mie mani. Forse è brutto da dire, ma deve essere così. Io la renderò felice, solo io posso farlo.
"Ah Jen, il prima possibile"
"Domani?"
"Stasera"
Sì, stasera. Lo faremo insieme, affronteremo Valerio insieme, e gli spiegheremo come stanno veramente le cose, ovvero che lui è il terzo incomodo e deve trovarsene un'altra.
Che perdoni Rebecca a questo punto, che faccia quello che vuole. Ma che lasci in pace me e Jenny.
È così bella, ed ha un profumo così buono che non posso fare a meno di attirarla a me per stringerla. Appoggia la testa sul mio petto e, cosa che succede spesso quando sono con lei, il mio amico in basso si risveglia.
Sollevo il bordo della sua maglietta e faccio scivolare le mani lungo i suoi fianchi. Non voglio farlo qui, non voglio farlo adesso. Sarà lei a decidere quando, voglio che sia pronta.
In realtà non è assolutamente vero.
"Hai le mani fredde"
"Lo so, ho freddo infatti" mento. Voglio solo che si attacchi a me come una sanguisuga e che non si stacchi più.
Il suo sedere è sulla mia coscia, allora penso che sarà impossibile aspettare che lei sia pronta.
"Mi dispiace, io non ti riscaldo"
La guardo male.
"Infatti non ti ho mica detto di riscaldarmi?"
Jen si scosta e cerca di rimettersi in piedi, spero non si sia arrabbiata per queste sciocchezze.
Nemmeno stiamo insieme e già litighiamo, sarebbe da record.
"Dovrei essere io quello arrabbiato, perché ho freddo e non mi hai riscaldato, non tu" dico a bassa voce fissandola negli occhi.
"Non sono arrabbiata, dai aiutami ad alzarmi mi fa male la caviglia"
"Perché? Dove vuoi andare?" chiedo.
"Voglio andare a dire tutto a Valerio altrimenti non lo farò più"
"D'accordo"
"Gio?"
"Sì?"
"Hai capito prima che stavo scherzando vero? Non ti sei arrabbiato sul serio"
Mi avvicino e le accarezzo la guancia. Io sono ormai in piedi mentre lei è ancora seduta sull'erba.
Prima di avvicinarmi ancora di più per baciarla, alza il capo e dice: "Allora? Mi vuoi aiutare ad alzarmi?"
La stringo tra le braccia e la sollevo.
"Volevo baciarti, sai? Hai rovinato tutto"
Lei ride, e quando ride proprio non ce la faccio: mi fiondo sulle sue labbra e la bacio con foga.
"Certo che sei strano tu eh"
"Mi lusinghi, piccola"
"Se sono queste le cose che ti fanno lusingare se ti dico che sei bellissimo, cosa assolutamente falsa, cosa fai?" ridacchia.
"Ti prendo in braccio e corro verso l'inferno" dico afferrandole le ginocchia e caricandomela sulla spalla.
"Mettimi giù! Giorgio ti ordino di lasciarmi subito!"
"Se ti lascio ti faccio cadere e non solo proverai un male cane per la caviglia rotta ma romperai anche l'altra" le faccio notare.
"E allora mettimi giù delicatamente"
"Scordatelo"
Jenny tenta di liberarsi scalciando con un piede ma non ottiene i risultati sperati.
"Mettimi giù" ripete.
"Sprechi solo fiato, tesoro"
"Non puoi portarmi così fino al garage, ti verrà un'ernia"
"Tranquilla, non sei poi così pesante"
Sbuffa e smette di parlare. Avrà perso le speranze.
Continuo a camminare verso il garage e non nego di essere un po' nervoso ma solo perché ho paura che arrivati lì di fronte a Valerio, Jenny cambi idea.
"Sei pronta?" le chiedo quando siamo ormai vicini.
"Prontissima" risponde.
"Sto per metterti giù, sei contenta?"
"Finalmente, mi è arrivato il sangue al cervello"
"Non ti arriva il sangue al cervello stando in questa posizione"
"Non esserne così sicuro"
La poso delicatamente a terra e le porgo le stampelle.
Mi guarda con occhi preoccupati e sembra quasi stia per piangere.
"Sei sicuro di voler stare con me? Hai sempre detto che non sono il tuo tipo, che non ti piaccio, che..."
"Cazzate. Tutte cazzate. In questi ultimi mesi ho sparato solo grandissime stronzate, piccola"
La avvolgo tra le mie braccia e la stringo forte, lei fa lo stesso.
"Sono felice" sussurra.
"Anche io, piccola. Anche io"
Scioglie l'abbraccio e mi stampa un bacio, poi mi prende per mano e ci dirigiamo verso la sala. Fuori non c'è nessuno. Jen prende un grande respiro e per tranquillizzarla le stampo un bacio sulla guancia.
"Vuoi entrare così?" le chiedo riferendomi al fatto che siamo mano nella mano.
Scuote la testa e mi lascia la mano.
"Coraggio" le dico, poi apro la porta del garage.

Sinceramente, penso che l'attrazione che provavo e che provo per Jenny, si stia trasformando in qualcosa di più grande, e questo mi fa paura.

E anche questa volta vi lascio col fiato sospeso. I pensieri di Giorgio sono così sdolcinati che quasi non sembra lui, ne sono consapevole. Ma cazzo, ogni tanto ci sta. Concedetemelo.
Beh, allora fatemi sapere se il capitolo vi è piaciuto e tutto il resto.
Un bacione!

Non NasconderloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora