Giorgio's pov.
Una festa. Perché? Ho come la sensazione che succederà qualcosa. Non ci voglio andare, non la voglio vedere.
"Non ho proprio voglia di venire a questa festa" ripeto a mio fratello e al mio migliore amico.
Con un veloce movimento, Giulio mi stringe il polso e mi fissa con occhi carichi di odio.
"Non te lo sto chiedendo, te lo sto ordinando. Tu verrai, vuoi o non vuoi. Sai come si sentirà Jen quando non ti vedrà? L'hai già rifiutata, quanto vuoi farla soffrire ancora?"
Dovrà ancora soffrire tanto se le starò dietro. Non riesco più a capire qual è la cosa giusta da fare. Qualsiasi cosa io faccia la fa stare male, a questo punto penso che sia un problema suo, non mio.
Mi divincolo facilmente dalla presa del mio amico e alzo gli occhi al cielo.
"È destinata a soffrire ormai"
"Complimenti, Giorgio. Davvero, complimenti. Non ti facevo così menefreghista e codardo"
Lo afferro per maglietta e gli urlo contro.
"Ma tu che ne sai? Non capisci un cazzo"
Poi lo spingo indietro ma riesce a rimanere in piedi.
"So tutto, e quello che non capisce qua sei tu. Adesso vai a prepararti, ti do due minuti. Senza storie"
Quante volte abbiamo discusso su questo argomento? Tante, e ancora deve riuscire a capirmi. Ancora non ce la fa.
Ormai stanco della situazione mi dirigo in camera e indosso una camicia bianca, abbinandola poi con un paio di Nike nere.
Non è passato nemmeno un minuto da quando sono in camera e già qualcuno bussa alla mia porta.
"Senti, mi hai dato due minuti di tempo cazzo, ne ho ancora uno a disposizione" grido, ma la porta si apre e mi compare davanti Chiara.
Sono felice che sia lei e non Giulio.
"Ti va di parlare un po'?" mi chiede con un tono abbastanza calmo, cosa che mi fa molto piacere.
Sicuramente i ragazzi le avranno detto che non ho voglia di venire alla festa, penso tra me e me.
"Non penso sia il momento più adatto" mi siedo ad un angolo del letto contraddicendomi, e qualche secondo dopo Chiara mi raggiunge e si accomoda vicino a me.
Sono convinto che Chiara non reagirà come Giulio, cosa che mi ha dimostrato tempo fa quando è venuta da me a chiedermi cosa fosse successo. Strofino le mani e sospiro.
"Che cosa vuoi sapere?" dico, e Chiara alza gli occhi per guardarmi in faccia.
"Niente, devi essere tu a dirmi cosa succede" risponde, e io faccio una smorfia.
Comincio a pensare che i suoi genitori siano degli psicologi, o comunque qualche membro della sua famiglia. Sembra quasi una seduta.
"Giorgio" sussurra all'improvviso.
"Sì?" rispondo senza alzare lo sguardo.
Mi mette pressione, non so nemmeno cosa dire. È insopportabile tutto ciò.
"Tu vuoi stare con lei" dice "Ma non vuoi farla soffrire, giusto?"
"Io sto cercando di allontanarmi, ma non me lo permettete" esclamo serrando i pugni.
Chiara mi mette una mano sulla spalla e la stringe, senza però provocarmi dolore.
"Perché non è la cosa giusta da fare"
"Ah no?" mi giro verso di lei fissandola negli occhi "E allora dimmi tu qual è la cosa giusta da fare, perché io ci sto perdendo la testa"
Chiara porta lo sguardo sul suo orologio da polso e sgrana gli occhi.
"È tardi, dobbiamo andare"
Di conseguenza mi alzo velocemente dal letto e ritorno dai ragazzi.
"Andiamocene, cercherò di starle lontano"Il posto lo conosco bene, benissimo. È un posto importantissimo per me, da sempre, ma ha acquisito più valore qualche mese fa. Entriamo nel garage in cui ho passato le migliori serate con i miei amici e aspettiamo l'arrivo di Jen. Mi posiziono in un angolo appoggiando la spalla al muro.
Il garage è grandissimo, quasi quanto tutto il mio appartamento. A destra c'è uno stereo con delle casse enormi, a sinistra invece un tavolo con tutta la roba da mangiare e da bere. Ci sono allineate bottiglie di superalcolici, insieme ad elegantissimi bicchieri di plastica e stuzzichini vari.
Qualcuno bussa alla porta per due volte di seguito, perciò tutti noi capiamo che quel qualcuno non può essere nessun altro se non Valerio.
Era il segnale che ci permetteva di capire quando sarebbero arrivati, così spegniamo la luce e aspettiamo che la ragazza faccia il suo ingresso.
Non appena entra, Giulio riaccende la luce e tutti cominciano ad urlare e ad abbracciarla. Lei è a dir poco sconvolta, ma sempre bellissima. I miei occhi si fissano su di lei, sulla sua bellezza, sul suo fintissimo sorriso. La conosco bene, e suppongo che sia felice di stare qua, sono sicuro che non ha nemmeno ricordato questo posto.Passa tutto il tempo con Valerio che non la molla un secondo. È rimasto tutto il tempo vicino a lei, seduto a non far niente. Solo adesso si è alzato e sta parlando con Giulio. Io non ho smesso un secondo di fissarla da quando è entrata, sempre con la coda dell'occhio per non dare fastidio a lei e al suo ragazzo, alzo gli occhi un secondo e incrocio il suo sguardo, gli occhi parlano, sia i miei, sia i suoi. Lei mi desidera ed io la desidero.
E perché stai ancora qua?
Impulsivamente mi avvicino e le chiedo di ballare. È appena cominciato un lento ed è la scusa perfetta per tenerla un po' stretta a me. Non lo so se ce la fa con la caviglia, non insisterò.
Si volta per guardare Valerio, e poi annuisce.
Ci muoviamo lentamente ed io mi lascio trasportare dal suo battito abbastanza regolare.
"Stai bene?" le sussurro.
"Sì" risponde.
Poi dico una cosa che non avrei mai dovuto dire.
Non volevo venire.Utilizzo tutte queste brutte frasi, non per farle del male, ma come mia personale difesa. Purtroppo la colpiscono al petto e non posso farci niente. Io non posso sopportare che soffra per colpa mia, che non mangi per colpa mia, che non sia felice per colpa mia.
C'è qualcosa che posso fare? Certo che c'è.
E lo farai?"Ti aspetto fuori, muoviti" le dico prima di uscire.
Usa l'istinto Giorgio, non il cervello. Pensa al presente. Pensa ad essere felice.Ciao!
Okay, mi piace particolarmente scrivere i pensieri di Giorgio, penso che siano incoerenti e contorti, ed io amo farvi sclerare. Bene, l'istinto di Giorgio vi fa un po' paura? Cosa combinerà stavolta?
Fatemi sapere come sempre, ormai mi sono anche stancata di dirlo, se il capitolo vi è piaciuto, se la storia vi intriga o se è troppo noiosa.
Credo di aver detto tutto.
Ci sentiamo presto!
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Non Nasconderlo
Fanfiction"Ci sono dei momenti, dei secondi, degli attimi in cui la vita fa un po' meno schifo" Due compagni di classe che per anni non si sono mai scambiati una parola, si ritrovano, grazie all'impulsività di lei, a stringere un grande rapporto che li render...