31.

798 71 6
                                    

Lo osservo bene, vorrei davvero ricordarmi di questo bracciale ma non ho mai usato teschi e bracciali d'argento in vita mia, però è molto bello. Sto pensando che Giorgio mi abbia fatto un regalo usando questa scusa ma quando lo riprende e dice Hai ragione, non è tuo, capisco che non è così.
"Ah va bene, posso andare?" domando avvicinandomi alla porta.
"Domani usciamo insieme a Tommi e Chiara?"
"No, abbiamo scuola" dico andando via. 
Sì sono arrabbiata, il bracciale non è mio e non è un regalo da parte sua. Allora questo fottutissimo bracciale di chi cazzo è? Forse non sono arrabbiata, sono gelosa.

Giorgio's pov.
"Ma questo non è mio" dice.
Cazzo, ho capito di chi cazzo è.
"Hai ragione non è tuo" lo riprendo e lo infilo in tasca.
"Ah va bene, posso andare?"
"Domani usciamo insieme a Tommi e Chiara?"
"No, abbiamo scuola" e se ne va.
Braccialetto del cazzo.
"Chi è che ha sbattuto la porta in quel modo?" Tommaso compare di fronte a me.
"Era Jen"
"Cosa voleva?"
"L'ho chiamata perché avevo trovato un braccialetto e pensavo fosse suo"
"E non lo è?"
"No"
"Porca puttana Giorgio"
"Ascolta, non le ho mai visto il polso a quella!"
"Sei uno stupido"
"Penso che Jen se la sia presa"
"E ci credo"
"Vaffanculo"
"Beh io esco, ci vediamo dopo"

Jenny's pov.
Bastardo, pezzo di merda e chi più ne ha più ne metta. Non riesco a non pensare a quanto sia stato stronzo. È tardi devo dormire, domani si torna a scuola ma come si fa a comportarsi in questo modo?

"Buongiorno signorina, cosa le è successo?" domanda la mia professoressa di italiano appena arrivo in classe.
"Non è affar suo"
"Dovrò chiamare i suoi genitori"
"Ma vaffanculo" sussurro.
La giornata sembra non finire e la lezione d'inglese è veramente noiosa.
"Chia, Giorgio mi aveva chiesto di uscire stasera con te e Tommi"
"Tanto io e Tommi avevamo già programmato l'uscita" dice sorridendo.
"Molto meglio"
"State zitte" urla la prof.

Usciamo finalmente da scuola e torniamo a casa. Mentre sto per aprire la porta squilla il mio cellulare. Vedere il nome di Giorgio sul display aumenta la mia rabbia, il primo istinto è quello di non rispondere ma ho un brutto presentimento. Urlo il suo nome più volte ma non mi parla. Andrò da lui.

Comincio a bussare ma nessuno apre.
"Giorgio! Sei in casa? Apri" grido.
Quando apre rimango esterrefatta. Tutti i mobili sono capovolti, mezzi rotti, schegge di vetro per terra, un vero disastro. Portando lo sguardo su Giorgio noto i suoi occhi iniettati di sangue, è pallido e respira a fatica. Sono sicura che ha appena avuto un attacco di panico.
"Ma cosa è successo?" dico avanzando.
"Scusami per la storia del braccialetto" pronuncia con fatica.
"Ma che cazzo me ne frega del braccialetto, vieni, siediti"
"Perché sei venuta?"
"Perché mi hai chiamata, e dato che non hai parlato ho deciso di venire"
"Non avresti dovuto farlo"
"Ero soltanto preoccupata"
"Non ti dà il diritto di venire qui quando ti pare"
"Okay, ciao"
Mi alzo e mi dirigo velocemente alla porta.
"Che cazzo... Jenny mi dispiace"  grida, non lo ascolto e corro via. Ha un'abilita nel farmi soffrire assurda. Anche quando sta male ci riesce.
Rientro a casa e mi faccio una doccia fredda. Dovrei stargli lontana, me lo ripeto sempre, ma non metto mai in pratica quello che dico.

"C'è il pranzo in questa casa?" urlo.
"Sì, un attimo" urla anche mia madre "Siediti, dobbiamo parlare" continua. Ci mancava questa. Vediamo cosa ho combinato stavolta.
"Jenny, io, tuo padre e tuo fratello partiremo" dice mia madre mentre si siede di fronte a me.
"Partite? E dove andate? Per quanto tempo?"
"Sì partiamo, andiamo a Milano, staremo via per una settimana circa"
"Milano? Scherzate! Posso venire?"
"No Jenny, devi studiare, hai fatto già molte assenze"
"Ma visitare Milano è il mio sogno!"
"Ci saranno altre occasioni, potrai  andare quest'estate"
"E va bene, buon viaggio" mi alzo da tavola senza aver toccato cibo e mi chiudo in camera, mia madre mi raggiunge poco dopo.
"Non ti arrabbiare, non sarà un viaggio di piacere"
"Ah no?"
"No. Tuo fratello deve fare un intervento"
"Cosa? Stai scherzando mamma?"
"Ha un problema allo stomaco, lui non lo sa"
"Ma perché non me lo avete detto prima!"
"Non volevamo farti preoccupare"
"Ma che cazzo... quando glielo dite?"
"Quando saremo lì"
"Adesso lasciami da sola"
"Va bene, ma non te la prendere"
"No mamma, tranquilla" la abbraccio. È passata solo mezza giornata ma sono stanca come se non dormissi da giorni.

Chiara: Jen, vieni con me? Sono alla villa.
Jenny: Venire dove?
Chiara: Vieni alla villa poi passeggiamo un po'.
Jenny: Ma non dovevi vederti con Tommaso?
Chiara: Stasera.
Jenny: Va bene, arrivo.

Quando finisce questa giornata?

Arrivo alla villa e Chiara mi sta aspettando stesa sull'erba.
"Jenny, finalmente"
"Scusa ma sono venuta a piedi"
"C'è una persona che vuole parlarti"
"Eh?"
Giorgio compare da dietro un cespuglio.
"No, per favore, non voglio sentire niente"
"Ma dai ascoltalo!"
"Ho sentito abbastanza"
"Vi lascio soli" dice Chiara andando via.
"Senti Giorgio non mi va proprio di sentire le tue scuse"
"Invece le sentirai"
"Vattene, per favore"
"No, non me ne vado"
"Non ti sopporto, non voglio avere niente a che fare con te" sbotto.
"Ma che ti prende eh? Non credi di star esagerando?" grida.
"Sì, adesso vattene"
"Ascolta bene quello che sto per dirti"
"Non voglio ascoltare niente Giorgio"
"Quello che uscirà dalla mia bocca, se non lo sentirai ora non lo sentirai mai più"  dice.

Non NasconderloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora