44.

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Giorgio's pov.
Baciarla è stato come riprovare la droga dopo mesi di astinenza.
Ho provato a trattenermi giuro, ma non ce l'ho fatta. So bene che adesso si trova nei casini perché sta con Valerio, ma m'importa poco.
Dobbiamo fermarci, le ho detto. Sarebbe finita male.
L'avrei sbattuta anche lì sul divano e non mi sembrava il caso.
Però sto male, sembra felice con lui e lo so che mi contraddico da solo, ma non riesco a sopportarlo. Vederli insieme anche solo che si scambiano un sorriso, mi fa salire il
nervoso.
Guardo il mio riflesso nello specchio, sono un povero coglione, sto male per una ragazza. Sistemo la cresta e infilo i pantaloni.
E se racconterà tutto a Vale cosa potrò dire a mia discolpa? Un cazzo.
Prima che mi venga un attacco di panico mando un messaggio a Jen.

Giorgio: Ci possiamo vedere? Ti devo parlare.

Sistemo un po' casa che è un vero porcile e aspetto la sua risposta che non tarda ad arrivare. Sarà qui tra cinque minuti.

"Giorgio, ero con Vale, che cosa vuoi?" mi dice non appena apro la
porta.
"Entra, volevo parlarti di quello che è successo"
"Sentiamo"
"Non dirai niente a Valerio, vero?"
"No, ti pare. Ma perché?"
Scrollo le spalle cercando di apparire strafottente.
"Vabbè, ci rinuncio. Non ti capisco e non ti capirò mai. 'Sta cosa potevi dirmela pure per telefono, non credi?"
"Perché?"
"Perché mi hai disturbata"
Poso gli occhi su di lei: le sue labbra, il suo seno, i suoi occhi.
E basta, quando sei ridicolo.
"Dimmi te se è normale che io devo lasciare il mio ragazzo per venire da te" arrossisce leggermente in viso e a me scappa un sorriso.
"Vuoi la verità? Sì, è normale, perché lo so che vuoi stare insieme a me"
Lei sospira.
"Ma come fai a dirlo? Quanto sei stronzo"
"Sarò anche stronzo, ma ho detto la verità"
In realtà non lo penso davvero, solo per farla incazzare.
"Ma per favore, giuro che non ti sopporto. Io e Valerio stavamo quasi per..." la interrompo.
"Per?"
"Ci hai interrotti" si limita a dire.
La rabbia sale, la gelosia aumenta e devo controllarmi.
"Stai scherzando" dico.
"No!"
"Ma sei scema! Non puoi darla al primo che capita!" urlo.
"Io la do a chi mi pare, non deve importarti" urla con me.
Giro le spalle e vado verso la cucina, mi verso un bicchiere d'acqua per cercare di calmarmi un po' ma ripensando a quello che mi ha appena detto scaglio il bicchiere di vetro contro il muro. Il cristallo va in mille pezzi e io provo solo rabbia e odio per quel pezzo di merda che voleva approfittarsi di lei. Se ne deve andare, adesso, prima che faccia qualcosa di cui potrei pentirmi.
"Sei patetico Gio!" eccola che compare urlando di fronte a me.
Le afferro entrambi i polsi e li stringo con tutta la rabbia che mi possiede.
"Lasciami!" grida.
La guardo. È così ingenua e stupida. Come fa a fidarsi di un vecchio amico che è tornato qua dopo due anni e che per giunta era partito con la sua ragazza e donargli la cosa più importante che si ritrova? Come fa a non capire?
"Lasciami i polsi Gio, davvero, mi stai facendo male"
Percepisco la sua voce abbastanza impaurita allora faccio quello che mi dice.
"Jenny" ringhio "Aspetta prima di fare una stronzata del genere"
"Non sei tu a dirmi quello che devo o non devo fare"
La signorina mi sta facendo salire il sangue al cervello. Cerco di tirarla di nuovo verso di me, ma riesce a spostarsi.
"È una cosa seria, come fai a..." mi interrompe.
"Faccio quello che voglio"
"Guarda che lo dico per te Jen, alla fine a me non cambia nulla"
"Appunto"
Jenny fa un passo indietro e io ne faccio uno avanti.
"Lo sai che voglio solo il bene per te"
"Non lo so sinceramente che cosa vuoi da me. Non ti capisco"
Neanch'io so cosa voglio.
Alzo le mani in segno di resa.
"Mi preoccupo soltanto, lo so che te ne pentiresti subito dopo"
"Mh" mugola.
"Credimi" mi avvicino sempre di più mentre lei si allontana finché non si ritrova con le spalle al muro.
"Ha chiuso con Rebecca ed è venuto da te" continuo.
"Ne abbiamo parlato"
"E ti fidi di lui?"
Quanto è ingenua.
Le sorrido perché noto che è molto agitata, non dovrebbe aver paura di me.
"Non lo so, ma in quel momento non stavo capendo più nulla"
"È normale"
"Siamo troppo vicini, mi sta venendo l'ansia" sussurra.
"Ansia? E per quale motivo?"
È davvero agitata, respira affannosamente e trema. Mi allontano e vado a sedermi.
"Ho un dolce in frigo" dico cambiando discorso.
Jenny è confusa e nemmeno risponde.
"Sto cercando di migliorare le cose" spiego.
Resta immobile.
"Ascolta, se ti senti pronta e vuoi farlo con lui io non sono nessuno ad impedirtelo"
Lo so che mi contraddico sempre, ma non posso vederla così.
"Non voglio farlo con lui" borbotta.
"Prima sostenevi il contrario"
È così pallida, sembra quasi che stia per svenire.
"Non ho intenzione di fare sesso con lui perché è la verità, non mi fido. Volevo solo non dartela vinta" ammette.
"Ma lo stavi per fare. Me lo hai detto"
Jen scrolla le spalle.
"Mi hai detto una cazzata?" la rabbia ritorna. Se me lo ha detto solo per farmi innervosire giuro che la strozzo.
"Allora? Non era vero che stavate per farlo?"
"Ma perché ti incazzi?" grida "Ti ho detto una cazzata sì"
Tiro giù una bestemmia e ritorno ad urlare.
"Sei davvero una stronza!"
"Giorgio sto cercando di capire da sola quello che tu non vuoi dirmi!"
Rabbrividisco alle sue parole.
Non avrà mica capito che mi piace?
Mi comporto come un bambino sì, ma non si capisce che mi piace vero?
Sono un coglione.
"Sei così strano a volte, mi baci per farmi smettere di parlare oppure perché ti piace baciarmi? Ti incazzi quando ti dico che stavo per scopare con Valerio perché ti preoccupi per me oppure perché non sopporti che qualcuno mi tocchi? Sai, ti ricordo che mi hai detto proprio queste parole: Non sopporto che qualcun altro ti tocchi, e poi te ne sei uscito con la scusa che ci tieni a me, come amica. Tempo fa poi mi hai invece detto che non siamo amici perché gli amici non si comportano come ci comportiamo noi, se non sei tu a dirmi cosa siamo allora, dovrò pur capirlo da sola, non credi?"
Ha dannatamente ragione, cazzo.
"E ti ho anche detto che non mi comprendo da solo, se non so io quello che sento come fai a capirlo tu?"
Ma quanto sei coglione Giorgio? Da quando ti mancano le palle per dire le cose come stanno?
Lei non può saperlo! Perché non può stare insieme a me, io non voglio.
Farla soffrire in quel modo quando verrà a sapere tutto, non posso farlo.
"Oh, andiamo!" grida "Tu lo sai meglio di me, ma non vuoi dirmelo!"
Non rispondo.
La fisso per un po', poi parlo.
"Secondo te sono il tipo che nasconde le cose? Te lo dico in faccia se mi stai sul cazzo, se mi piaci, o se sei solo un' amica. Dovresti conoscermi"
"Anche tu dovresti, e sai che non credo a niente di quello che dici" dice con freddezza.
"Dimmi perché non mi credi" dico.
"Perché no"
"Oppure non accetti il fatto che io non ti voglia?"
"Ma per favore, ho un ragazzo e gli voglio bene!"
Mi avvicino a lei e le stampo un bacio in fronte. È bassa. Ed è tenera.
"Perché l'hai fatto ora? Ma per cosa mi stai prendendo!"
"Non lo so" dico alzando le spalle "Ti ho presa per una bambina confusa che mi fa incazzare ma è molto tenera"
"Idiota"
"Un po'"
Jenny fa per andare via ma la fermo.
"Aspetta" dico puntando l'indice verso di lei e facendogli cenno di avvicinarsi.
"Che c'è?" domanda.
"Vuoi venire?"
Sbuffa però si avvicina, le afferro il polso e la avvicino violentemente a me, le stampo un bacio sulla bocca e la lascio andare.
"Adoro quando arrossisci" dico.
"Ti detesto" strilla e va via.
Mi fa impazzire, cazzo.

Ciaoo!!
Potete odiare Giorgio, vi do assolutamente il permesso.
Fatemi sapere, come sempre, cosa ne pensate e aspettatevi di tutto per i prossimi capitoli!
Un bacio.

Non NasconderloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora