26.

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Ci rifletto un po' prima di dare una risposta. Ho paura delle conseguenze, non mi piace stare da sola con lui. Non sono capace a controllarmi. Potrei saltargli addosso da un momento all'altro.
"Allora?" dice incrociando le braccia.
Sospiro. Penso che sia giusto accettare, avevamo litigato, non nego che mi sia mancato, ho voglia di stare con lui, noi due, da soli.
"Sì okay" rispondo con un sorriso.

In casa sua c'è odore di erba e fumo che si mescola ad un forte profumo di menta. Sinceramente è un odore che non mi dispiace.
"Che facciamo?" domando appena entriamo in casa. Riflettendoci non è stata proprio una domanda carina da fare.
"Magari mi aiuti a preparare la cena per stasera, avevo intenzione di invitare Tommaso e Chiara dato che ieri non è andata a finire molto bene" dice grattandosi la testa.
Rimango delusa da una parte, avrei voluto fare qualcosa di più interessante, ma d'altra parte potrebbe essere una buona cosa: Giorgio impara qualcosa e Chiara e Tommaso potranno parlare tranquillamente.
"Ci sto!"
"Mettiamoci a lavoro allora"
"Che cosa vuoi preparare?"
"Che ne so, fai tu, io ti seguo"
"Bistecche, insalata e un bel dessert" dico facendogli l'occhiolino "Un classico!" continuo
"Cominciamo!" Giorgio sembra entusiasta, ci tiene tanto a questa cena, ne sono sicura. 

Tutto fila liscio, sono convinta che la cena sarà squisita. Giorgio non ha fatto praticamente nulla se non prendere le cose che servivano. Mentre riempio di nutella il dolce, Giorgio mi cinge i fianchi. Perdo un battito. Nessuno dei due parla, è tutto così imbarazzante.
All'improvviso mi volta verso di se. Mi guarda, mi stringe più forte. Penso che sia il momento perfetto per baciarlo ma non ho il coraggio.
"A che ora vengono?" sussurra. Rabbrividisco.
"Non lo so" non è vero, lo so. Tra due ore saranno qui, non so perché ho dato questa risposta.
"Sicura?"
"Tra due ore, forse"
"Jenny" dice, poi sospira. Continua a stringermi sempre più forte.
"Cosa?"
Poggia delicatamente le sue labbra sulle mie. Aspettavo da troppo tempo questo momento, finalmente è arrivato. Con una mano sposta tutti gli ingredienti che erano disposti in disordine sul piano della cucina e con l'altra mi solleva e mi fa sedere. Il bacio diventa sempre più passionale ma improvvisamente si blocca, si allontana. Lo guardo preoccupata, lui accenna un sorriso.
"Vado a farmi una doccia prima che arrivino" dice, poi scompare. Oh dio santo. E adesso cosa devi fare?
Comincio a pulire e ad apparecchiare. Cos'è successo? Perché mi ha baciata? E perché dopo si è allontanato? Cosa significa quel sorrisetto alla fine?
Non gli farò mai tutte queste domande, aspetto che sia lui a spiegarmi.

I ragazzi arrivano e Giorgio non è ancora uscito dalla doccia. Lo aspettiamo per circa cinque minuti, poi si presenta in sala con un asciugamano attorno alla vita. Io arrossisco insieme a Chiara mentre Tommaso lo saluta con un pugno.
"Scusate pensavo fosse ancora presto" dice sorridendo.
Che intende dire?
"Vado a vestirmi" continua.
Io servo i ragazzi, poi mi accomodo di fronte a Chiara. Sembra nervosa. Giorgio ritorna e si siede accanto a me. La serata passa in fretta. Abbiamo parlato di scuola, videogiochi e cibo. Chiara e Tommaso si scambiano il numero e vanno via insieme. Sono felice. Io sparecchio in silenzio e mi metto a lavare i piatti. Voglio tornare a casa.
"La cera era squisita" esclama Giorgio aprendo la finestra.
"Grazie"
"Senti, per quello che è successo prima" dice, poi si blocca, sembra agitato.
"Oh stai tranquillo, niente di importante" Cosa? Cosa ho detto. Perché l'ho fatto?
"Okay" sorride e si avvicina per aiutarmi.
Vaffanculo, potevo anche starmi zitta.
"Non ho mai lavato tanti piatti in vita mia" dice, poi si siede sul divano.
"C'è sempre una prima volta" ma che risposta del cazzo, il bacio mi ha rincoglionita.
Si accende una sigaretta e mi fa segno di andare a sedermi accanto a lui.
"È tardi, credo che sia ora di tornare a casa" gli dico guardando l'orologio
"Okay" si alza e mi accompagna alla porta "Grazie di tutto"
"Di niente, ci vediamo" e vado via.
A passo svelto comincio a camminare, casa mia è abbastanza lontana dalla sua, è notte fonda e non mi va di chiedere un passaggio. Per fortuna conosco la strada e non c'è pericolo che io mi perda. Un auto mi fa gli abbaglianti, allora decido di fermarmi. Mi tremano le gambe. Si abbassa il finestrino e un tizio si sporge.
"Jenny, che ci fai a quest'ora in giro?" È Giulio per mia fortuna.
"Sto tornando da casa di Giorgio"
"Sali, ti accompagno a casa"
Non ci penso due volte.

Non NasconderloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora