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Sono ormai le due e non riesco a prendere sonno. Mi giro e rigiro nel letto ma proprio non ci riesco. Sto provando a contare le pecore ma arrivo a dieci e perdo il conto, e come se non bastasse immagino le pecore col volto di Giorgio, sarebbe divertente se solo non fosse successo tutto questo. Cambio per l'ennesima volta posizione e noto che sulla porta c'è appoggiato Giorgio che mi fissa.
"Non riesci a dormire?" mi chiede.
"Stavo pensando che non ho finito di studiare per domani" mento.
"Certo"
Avanza lentamente e si stende accanto a me portando le braccia dietro la testa. Rimango in silenzio per un po', poi sussurro "Comunque era bello il braccialetto"
Giorgio mi fissa il polso, poi lo accarezza con la sua mano.
"Ti starebbe benissimo" sussurra.
Resto zitta, gli accenno solo un piccolo sorriso, lui stringe la mia mano nella sua e la porta vicino la sua bocca. Non riesco a muovermi.
"Quanto è piccola la tua mano" ride.
"È la tua che è gigante" sorride e la stringe più forte.
"Buonanotte" dice chiudendo gli occhi. Non rispondo e finalmente riesco ad addormentarmi.

La sveglia suona alle 6:00 e per un attimo dimentico che Giorgio è accanto a me. Dorme tranquillo e la sua mano è ancora stretta alla mia.
E allora io e te non siamo amici.
Sorrido involontariamente ripensando a questa sua frase, poi gli do un bacio sulla guancia e lui si sveglia di colpo.
"Buongiorno" dico imbarazzata.
"Buongiorno, come stai?" dice sorridendo.
"Bene, scusami non volevo svegliarti"
"Ti prepari per andare a scuola?" domanda.
"Sì"
"Rimani con me"
"Tu dovresti andare via"
"Non voglio stare da solo"
"Perché non vai da Giulio?"
"Perché voglio stare con te"
"Io non posso"
Corro in bagno e mi faccio una doccia veloce, è impazzito oppure ha dimenticato tutto?
Dopo essermi rinfrescata scendo in cucina per fare colazione ma sembra che Giorgio sia andato via, fortunatamente.

La giornata a scuola passa velocemente, Giulia ha invitato me e Chiara a casa sua, ha intenzione di fare una festa e dice che coglierà l'occasione per dirci una cosa importante. Questo pomeriggio allora andrò a comprare qualcosa, devo rinnovare il mio armadio e ho deciso che comincerò ad indossare anche robe più eleganti. Mi fermo in un piccolo locale per mangiare qualcosa e poi ritorno a casa.
Dopo aver studiato per circa tre ore decido di uscire per comprare qualcosa per stasera.

È passata un'ora da quando sono uscita di casa e ancora non ho trovato nulla che mi convince, oppure le cose che mi convincevano costavano troppo. In una vetrina vedo esposta una maglia fantastica, azzurra con la stampa di uno skateboard, credo che non vada bene per la festa ma la prendo lo stesso.
Continuo a visitare negozi eleganti ma non trovo nulla, mi sento ridicola con qualsiasi abito quindi ritorno a casa e indosso una maglia nera con una croce bianca e dei pantaloncini neri. Metto le mie Nike nere e passo al trucco.
Sono in ritardissimo.

Quando arrivo la festa è già cominciata, cerco Giulia per scusarmi per il ritardo ma la trovo impegnata a limonare con Giulio. Allora cerco Chiara o qualcuno di conosciuto per non rimanere da sola. Da lontano non posso non notare Giorgio seduto sul divano a fissare il vuoto. Perché lui è qui? Perché devo incontrarlo sempre?
Mi avvicino per salutarlo.
"Gio" lo saluto sedendomi vicino a lui.
"Ciao Jen"
"Come mai sei qui?" chiedo.
"Non lo so, Giulio ha detto che deve dirci qualcosa"
Già immagino.
"Capito" dico, poi abbasso la testa.
"Ti va di uscire un po'?" mi chiede alzandosi in piedi.
"Okay"
Saliamo in terrazza, siamo da soli e non va bene, non va affatto bene. Fa freddo e io sono a maniche corte e pantaloncini, mi maledico.
All'improvviso sento Giorgio che mi accarezza la schiena provocandomi un brivido. Nessuno parla, come sempre. Sospiro e fisso il panorama notturno.
"Posso dirti una cosa?" mi chiede Giorgio dopo un lungo silenzio.
"Sì" rispondo.
"Voglio scoparti" afferma deciso. Il modo in cui l'ha detto mi toglie il fiato. Non so cosa rispondere, di certo non lascerò che mi metta le mani addosso dopo quello che è successo, solo che vorrei trovare le parole giuste per non ferirlo, so che soffre di attacchi di panico, so che potrebbe rompere qualsiasi cosa o potrebbe prendere a pugni chiunque. Faccio un respiro profondo e parlo.
"Giorgio tu non capisci, mi fai soffrire"
"Non voglio farti soffrire"
"Lo so, ma lo fai"
"Ti ho portato quel braccialetto" dice.
"Ma appartiene ad un'altra persona"
"Adesso è tuo" dice legandomelo al polso.
"Non avresti dovuto" balbetto.
"Invece sì"
"Mi dispiace" sussurro appoggiando la mia mano sul suo petto.
"Lascia perdere"
Poggio delicatamente le mie labbra sulla sua guancia poi ritorno nella grande sala.

"Ciao Jen, sei bellissima" Chiara mi saluta abbracciandomi.
"Grazie, anche tu"
"Vieni Giulia e Giulio stanno per parlare" mi prende la mano e mi conduce al centro della sala.
Giorgio arriva in tempo per sentire quello che hanno da dire ma rimane distante, seduto sul divano.
"Ragazzi, io e Giulio abbiamo pensato di organizzare questa festa non solo per divertirci un po' ma anche perché abbiamo una cosa importante da dirvi, ma lo dirò io perché lui si vergogna..."
"Non mi vergogno stupida" dice Giulio tirandole una gomitata.
"Bene allora dillo tu" lo istiga Giulia.
"Ne avevamo già parlato, muoviti" Giulio è parecchio nervoso.
"Ragazzi, io e lui stiamo insieme" Giulia sorride e lo abbraccia mentre Giulio si gratta il capo e si morde il labbro, la gente applaude e urla e io mi volto a vedere Giorgio. Non sembra che gli importi qualcosa, è rimasto immobile. Distolgo lo sguardo e mi avvicino ai ragazzi per congratularmi.
"Auguri piccoli fidanzatini"
"Jenny non cominciare o mi dimentico che sei donna e ti prendo a pugni" dice Giulio. Io e Giulia ridiamo.
"Va bene, va bene" lo abbraccio "Hai visto che hai trovato quella giusta?" continuo.
"Già, chi lo avrebbe mai detto, in questi quattro anni era la persona che odiavo di più"
"Oh brò congratulazioni" Giorgio si avvicina e batte il pugno a Giulio "Io vado, ci vediamo" continua, poi sparisce.
"Ma che ha?" mi domanda Giulio.
"Colpa mia" dico.
"Ma che state combinando voi due"
"Niente, meglio che vado anch'io, ci vediamo"

Non NasconderloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora