Jenny's pov.
Quando mi bacia tutto si ferma. Non mi importa più di niente. Le paranoie scompaiono e lasciano spazio all' amore che provo per questo ragazzo. Il mio ragazzo. I suoi baci mi trasmettono sempre qualcosa di diverso. Desiderio, dolcezza, amore, gratitudine. È come se volesse dirmi qualcosa e lo fa con un semplice bacio.
La parola amore non gli piace, lui non lo prova, ma io sì. E non mi importa se sostiene di non provare questo sentimento per me, dimostra tutto il contrario quando mi bacia.
"Ora possiamo anche fermarci" si stacca e si lecca le labbra "Ci stiamo consumando abbastanza" e mi sorride.
Capisco la sua difficoltà nel tenere le mani a posto perché la avverto anch'io.
"Sei sicura che non ti va di uscire stasera? Io mi annoio a stare sempre chiuso in casa" mette il broncio e incrocia le braccia. Sembra un bambino.
"Potrei concedertelo, ma solo perché ho bisogno di cambiare aria"
Ha ragione, stiamo sempre in casa ma uscire con il gesso è scomodo e anche abbastanza vergognoso. Devo ancora abituarmi a camminare con le stampelle.
"Mh, sai quant'è bella l'aria nella discoteca" ridacchia "Tra fumo, alcol e droga"
"Nessuno ha parlato di discoteca, infatti" replico.
"Tu no, ma io sì"
Incrocio le braccia e lo guardo storto. Spero che non mi porti davvero in discoteca con una caviglia rotta, e poi le discoteche non mi piacciono.
"Sto scherzando" mi dice poi, spingendomi leggermente.
"Dovresti impegnarti a portarmi in luoghi tranquilli, invece" mi mordo il labbro e in un secondo momento gli rivolgo un sorriso "Non guardarmi così! Hai capito male!"
Giorgio mi osserva con aria perversa e con un sorrisetto irritante in faccia.
"Deciditi bimba, prima non ti senti pronta e poi vuoi andare in posti tranquilli a scopare"
"No, io non... Dove andiamo allora?"
Ci rinuncio con lui.
"Non lo so, tu fatti bella, ma non troppo. Non si sa mai. Non azzardarti a mettere vestitini corti o merde del genere però"
Sgrano gli occhi. "Scusa? Non eri tu che mi dicevi che uso troppo spesso i pantaloni e che dovrei scoprire le gambe?"
"Sì, ma dovevi farlo per me, prima. Adesso che sono il tuo ragazzo non devi farlo, nessuno deve vedere le tue gambe o qualsiasi altro centimetro di pelle, chiaro? Nessun altro a parte il sottoscritto "
"E perché no?"
"Oh andiamo! Non farmelo dire"
Lo fisso cercando di rimanere seria. È geloso e ne sono felice. Ovviamente non metterei mai un vestito corto, anche perché non è il mio stile, ma mi piace stuzzicarlo.
Potresti farlo quindi.
"Okay, sei geloso"
"Ovvio! Cioè no, non sono geloso. Perché dovrei esserlo? Insomma, mi piaci però andiamo, la gelosia non..."
"Non sei un bravo attore. Ammettilo che sei geloso!"
"Lo ammetterò quando sarà vero"
"Aspetterò che tu te ne renda conto allora"
"Aspetterai tanto allora, perché ce ne vuole sai? Io geloso, che cosa stupida"
"Certo"
"Certo. Io non sono mai stato geloso, semplicemente le cose corte non fanno per te, e poi non devi sembrare una puttana"
"Oh sì, hai ragione!" rido, poi alzo gli occhi al cielo.
"Lo so che mi stai prendendo per il culo"
Gli faccio una linguaccia. "Lo so che lo sai, Giorgio"Ricordo che la mia amica Benedetta, al mio compleanno, mi ha regalato un vestito color senape a mezza manica abbastanza corto. Voglio metterlo per fare un dispetto a Giorgio ma non ho idea di dove sia finito. Lo sto cercando da un'ora.
"Mamma, sai per caso dove sia finito il vestito color senape che mi ha regalato Benedetta?" le chiedo urlando per far si che mi senta.
"Quale vestito color senape? E poi tu non hai vestiti" dice salendo le scale ed entrando in camera mia.
"Sì che ne ho, solamente che sono tutti sportivi" le dico sedendomi sul bordo del letto. Sono stufa di cercare.
"Io non li considero vestiti" replica semiseria.
"Mamma, quello color senape, che tra l'altro non ho mai messo, è l'unico vestito elegante che ho. Come fai a non ricordarlo"
"Non lo ricordo. Adesso controllo nel mio armadio, forse l'ho messo lì per sbaglio"
Si sposta nella sua camera per cercare il mio vestito, intanto io cerco un paio di scarpe adatte per quel vestito. Potrò indossarne solo una, ma va bene comunque. Non vorrei indossare i tacchi, proprio perché l'ultima volta non è finita bene, ma per vedere la reazione di Giorgio correrò il rischio di rompermi anche la caviglia sinistra.
"Jenny, ho trovato il vestito!" grida mia madre.
Me lo porta in stanza e lo infilo velocemente.
"Wow, non ti ho mai vista così elegante. Stai benissimo" dichiara lei.
"Grazie" mormoro.
Mi afferra un braccio e mi fa sedere sul letto.
"Stai uscendo col tuo ragazzo?"
"Più o meno"
Dovrei raccontargli tutto. Non sa nemmeno che ho chiuso con Valerio.
"Che significa più o meno?"
"Devo raccontarti un po' di cose" dico prima di prendere un profondo respiro "Ho rotto con Valerio"
Il volto di mia madre si incupisce di colpo.
"Non era quello giusto" continuo.
"Lo so"
Sul suo viso compare un sorriso e improvvisamente mi sento più tranquilla.
"Allora con chi stai uscendo? Per essere vestita così elegante starai uscendo con qualcuno di importante" riflette lei ad alta voce.
"Già"
Eccome se è importante.
Non so come la prenderà mia madre appena verrà a sapere che ora sono la ragazza di Giorgio, ma soprattutto... come la prenderà mio padre?
"Sono felice per te. Devi svagarti, e poi è sempre un piacere vedere la propria figlia vestirsi bene e curarsi un po'"
"Esco con Giorgio"
"Ma è fantastico. Jenny, finalmente. Sono sicura che oggi ti dirà quello che prova. Voi siete fatti per stare insieme"
"Mamma, è il mio fidanzato" dico in fretta per nascondere l'imbarazzo.
"Che bello Jenny, fatti abbracciare"
Apro le braccia e mi lascio abbracciare. L'ha presa bene e ne sono felice.
"Ma', adesso per favore puoi darmi i tuo stivali neri? Non so che scarpe mettere"
"Sì, ma stai attenta che non sai portare i tacchi tu" ride e corre a prendere gli stivali, o meglio, lo stivale.Mentre coloro le labbra di rosso il cellulare squilla e prima di rispondere mi guardo allo specchio.
Non sembro nemmeno io. Che cosa ho combinato?
"Giorgio, che cosa vuoi?"
"Sto arrivando, fatti trovare pronta"
"Non so nemmeno dove mi porti"
"Non c'è bisogno che tu lo sappia"
"Perché no?"
"Perché lo scoprirai quando arriveremo"
Stacca senza lasciami il tempo di rispondere.
Chissà come reagirà quando mi vedrà vestita in questo modo.
Scendo le scale con un po' troppa difficoltà e lascio un bacio sulla guancia di mia madre.
"Non dirò a tuo padre che esci con Giorgio e che vi siete messi insieme. Sarai tu a dirglielo, ma non aspettare troppo"
L'abbraccio e sussurro un Grazie.
Appena sento il suono del clacson, esco fuori.
Sto per aprire lo sportello della macchina quando Giorgio mi si piazza davanti e mi fissa negli occhi provocandomi un leggero imbarazzo.
"C-ciao" balbetto.
Inutile dire che lo sguardo di Giorgio mi mette paura, anche perché non batte ciglio. Credo di aver fatto una cazzata.
"Oh, ciao. Hai visto Jenny per caso? Sicuramente si sta ancora preparando e quando scenderà sarà vestita esattamente come stamattina"
Mi sta prendendo in giro, e lo sta facendo con assoluta cattiveria.
"Sei arrabbiato perché ho voluto essere diversa almeno per una volta?"
"Credo di sì" borbotta.
"E perché? Cosa c'è di male?"
Incrocia le braccia sul petto.
"Tutto. Non c'è niente che vada bene nel tuo look"
Io resto impassibile ma in realtà sono davvero ferita. Speravo in una reazione diversa da questa, magari un po' di gelosia da parte sua. Ma non si può mai sapere con lui. Mi stupisce ogni volta.
"Dai vieni che facciamo tardi"
Incrocio, come lui, le braccia sul petto.
"Non abbiamo finito, mi sembra"
Si volta e fa per rientrare in macchina.
"Lo sai che ti odio quando cominciamo a litigare e poi lasci in sospeso tutto senza risolvere un bel niente!" urlo facendo un passo in avanti.
"Vuoi proprio sentirti dire che sembri una puttana?"
"Sì, voglio sentirmelo dire. Voglio sentirmi dire tutto da te. Non importa se sono cattiverie. Devo sapere quello che pensi di me, non puoi lasciare sempre tutto in sospeso"
Scuoto la testa e trattengo le lacrime. Non gli va mai bene niente. Non gli piaccio se sono vestita come piace a me e quindi abbastanza sportiva, non gli
piaccio se indosso un vestito elegante. Temo di non piacergli affatto a questo punto.
"Ora che te l'ho detto possiamo andare?"
"No, io non mi muovo da qui. Scusami ma rientro in casa"
Giorgio sbuffa e ritorna di fronte a me.
"Vuoi sentirti dire quello che veramente penso però poi ti incazzi e non abbiamo comunque concluso un cazzo"
Mi avvicino per ribattere ma mi afferra le guance e mi bacia intensamente. Tutta la rabbia mi scivola addosso di colpo. Non posso fingere che i suoi baci non siano la cura di tutto. Una medicina. I suoi baci sono la mia medicina.
"Non penso che tu sia una poco di buono" mi sussurra, e io mi sento sollevata. Non vorrei davvero che pensasse questo di me. Ma allora perché lo ha detto?
Per ferirti, genia.
Perché dovrebbe ferirmi?
Perché è fatto così. Hai scelto tu di soffrire per lui, ti aveva avvisata.
"Perché me lo hai detto, allora?" gli chiedo dopo un lungo silenzio.
"Non lo so" dice entrando in auto.
"Vuoi che vada a cambiarmi? Lo faccio senza problemi, non mi sento assolutamente a mio agio"
"Jenny, sei bellissima. Quando ti ho vista vestita in questo modo stavo per impazzire, ma... perché ti sei vestita così se nemmeno ti senti a tuo agio?"
"Non lo so... per te. Insomma, volevo vedere la tua reazione, speravo che fosse stata diversa. Speravo che tu fossi stato..."
"Geloso. È questo che speravi. E lo sono, lo sono tantissimo. Ma non posso decidere io per te. Certo, poi se qualcuno ti fissa continuamente, o peggio ancora, ti mette le mani addosso, beh lì finisce male"
"Vado a cambiarmi"
"E se io non volessi? Sei stupenda vestita così"
Mi fermo a fissarlo per un secondo e poi lo abbraccio forte. Anche se non lo sto guardando, sono sicura che sta sorridendo.
Perché non mi ha detto subito quello che pensava veramente?
Lo conosci, non lo avrebbe mai ammesso se non avreste continuato a discutere.
"Ora vogliamo andare?" chiede.
Stento un po' ma alla fine annuisco. Mi sento troppo a disagio. Spero che Giorgio mi stia sempre vicino a rassicurarmi.Non ho idea di dove siamo, mi guardo intorno per capire, ma niente. Da lontano però noto un insegna. The Space.
Mi ha portata al cinema.
"Hai detto posto tranquillo" fa le virgolette in aria.
"Che cosa guardiamo?" chiedo entusiasta. Almeno nessuno potrà osservarmi e io non mi sentirò ancora più a disagio.
"La stirpe del male" dice con un sorrisetto beffardo.
"Fa paura, non è vero?"
"Già"
Deglutisco e gli prendo la mano mentre ci avviamo nella sala.Ciao!
Ho appena finito di scrivere questo capitolo. Speravo che durante le vacanze avrei potuto concentrarmi di più sulla storia ma gli imprevisti non mancano mai. Comunque, spero che si sia capito che questo capitolo ha decisamente acceso la bomba.
Sì, io ormai parlo solo così. Però sì, scoppierà davvero una bomba. Metaforicamente.
Bene, credo che prima del 2017 non ci sentiremo, quindi ne approfitto per augurarvi un buon anno! Mi raccomando continuate a seguire la storia di Jenny e Giorgio nell'anno nuovo, che si scopriranno tante belle -si fa per dire- cose.
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Non Nasconderlo
Fanfiction"Ci sono dei momenti, dei secondi, degli attimi in cui la vita fa un po' meno schifo" Due compagni di classe che per anni non si sono mai scambiati una parola, si ritrovano, grazie all'impulsività di lei, a stringere un grande rapporto che li render...