15.

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Jenny's pov.
Si avvicina pericolosamente e si siede sul mio letto.
"Mamma stavo solo parlando al cellulare, stai esagerando"
"Papà non vuole che tu abbia contatti con lui"
Grazie mamma, già lo so.
"Mamma andavamo nella stessa classe!" urlo
"Andavate?"
"Sì, si è ritirato"
"Ecco vedi perché papà non vuole che lo frequenti"
"Si è ritirato per lavorare"
"Avesse almeno provato a fare l'esame di maturità"
"Non ce l'avrebbe mai fatta, non ha la testa"
"Lo dici anche tu che non ha la testa!"
"Non siamo tutti portati mamma, lui è bravo a scrivere per esempio"
"A scrivere? E che farà nella vita?"
"Basta mamma, tu e papà mi avete rotto, sono in grado di badare a me stessa"
"Ti piace questo ragazzo?"
"Io...forse"
"È quello che era venuto qui a studiare vero?"
"Esatto"
"Cos'è che ti ha colpito di lui?"
Perché mi fai tutte queste domande?
"Sinceramente non lo so, però non mi dispiacciono certi suoi ragionamenti, ho sempre cercato qualcuno che avesse un po' di rabbia dentro e non lo so perché"
"Papà lo conosce, crede che potrebbe farti del male"
"Giorgio farmi del male? È l'unico che si preoccupa per me insieme a Giulio"
"A lui piaci?"
"No, ha di meglio da fare che corrermi dietro, e poi con tutte le ragazze che gli fanno la corte tutte fighe con le curve apposto verrebbe da me secondo te?"
"Che hai che non va?"
"Tutto. Ma basta per favore cambiamo discorso"
"Allontanati da lui, lo dico per te"
"Faccio quello che mi pare"
"Poi non dire che non ti avevamo avvisata" fa per andarsene "Ah e tranquilla non dirò a papà che ti piace il tuo amico"
"Grazie" le sorrido.
Appena chiude la porta non perdo tempo e richiamo Gio per chiedergli scusa. Mamma è una persona molto comprensiva e cerca sempre di aiutarmi, ma sembra proprio che questa volta sia dalla parte di papà.
"Giorgio"
"Jenny"
"Scusami ma mia madre era in camera, non l'avevo sentita entrare"
"Tranquilla, cosa ti ha detto?"
"Niente di che"
"Okay. Domani ci vediamo?"
"Ancora? Ti ho detto di no"
"E madonna, ti porto una scala"
"Giorgio no, quando torno da scuola ti chiamo"
"Aspetterò con ansia la tua chiamata" lo sento ridacchiare.
"Bene"

"Io e Marco stiamo insieme, sono troppo felice Jen" mi dice Chiara saltando per il corridoio della scuola.
"Anche io per te"
"Oggi ti offro il caffè" afferma prendendo i soldi dal portafoglio.
"No grazie, non mi va"
"Okay, come vuoi"
Rientriamo in classe e Chiara continua a raccontarmi entusiasta la interessantissima storia tra lei e Marco. Sono felice per lei, davvero, ma da quando conosce Marco a malapena mi rivolge la parola e se lo fa è solo per parlarmi di lui. Le ore passano in fretta e finalmente la campanella suona.
"Jenny, ci vediamo domani" dice Chiara salendo in macchina.
"Va bene, a domani"
Comincio a camminare verso la stazione, una mano però mi afferra il polso.
"Dove vai?"
"Che ti impor... Gio?"
"Sorpresa"
"Che ci fai qui?"
"Sono venuto a prenderti" risponde sorridendo.
"Ma ho il treno tra meno di dieci minuti"
"Te lo risparmi, oggi vieni con me"
"Devo tornare a casa, i miei mi ammazzeranno"
"Digli che hai un corso e dovrai rimanere a scuola" mi suggerisce.
"Non mi crederebbero mai"
"Tentar non nuoce"
Chiamo mia madre, dubbiosa seguo il consiglio di Giorgio e stranamente tutto va per il meglio.
"E adesso?"
"Adesso andiamo da Giulio"
"E come ci arriviamo"
"Con la mia macchina forse?"
Giorgio guida come un pazzo, chiunque gli abbia dato la patente è pazzo tanto quanto lui.
"Hai paura?" mi chiede Gio, sfidandomi il braccio con la mano.
"Io? No" mento.
"Ah bene, allora accelero"
"Non ti azzardare Giorgio, già mi sto cagando sotto"
"Allora hai paura?"
"No, non intendevo quello"
"Si certo"
"Ti prego rallenta, ci schianteremo dio santo"
Giorgio frena all'improvviso, se non fosse stato per la cintura avrei sicuramente sbattuto la testa.
"Ma che ti prende, vuoi farmi morire?"
"Non ti piacerebbe morire insieme a me?"
Che domanda è? Mi sento messa alle strette.
"Non mi piacerebbe morire così giovane" svio la risposta.
Rimette in moto l'auto e continua a guidare verso casa di Giulio.

"Giulio apri" urla Giorgio.
"Jenny, come stai?" mi domanda Giulio appena apre la porta.
"Bene, grazie"
"Entrate"
Ci sono due altri ragazzi a casa di Giulio, credo di averli già visti, forse in stazione. Sí, credo proprio di si, erano con Giulio e Giorgio qualche tempo fa.
"Piacere, Lorenzo" dice il tipo più basso porgendomi la mano.
"Jenny" sorrido.
"Ciao bellezza, io sono Massimo, ma chiamami Nick Sick"
"Tu sei... io ti conosco!" grido.
"Come?"
"No niente, hai un viso che mi ricorda una persona"
Giorgio mi sorride, ha capito a cosa mi riferisco.
"Lei ha sentito il nostro mixtape" gli confessa Giorgio.
Mi sento leggermente in imbarazzo.
"Esattamente" rispondo abbozzando un sorriso.
"E che te ne pare?" chiede lui.
"Una bomba"
"Giulio hai buonissimi gusti" interviene Lorenzo, io arrossisco di colpo.
"Concordo" afferma Massimo.
Lorenzo mi si avvicina prendendomi per il mento.
"Se ti va possiamo uscire insieme stasera"
"Non può, è in punizione" interviene Giorgio chiudendo i pugni.

Ecco a voi il capitolo del lunedì! Fatemi sapere cosa ne pensate, a presto.

Non NasconderloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora