70.

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Jenny's pov.
Giorgio è sulla porta di casa e probabilmente sta chiacchierando con mia madre. Abbiamo deciso di andare a fare un giro in centro e magari fermarci a bere qualcosa. Finisco di passare il rossetto sulle labbra e mi fisso per l'ultima volta allo specchio. Magliettina nera che copre appena l'ombelico e semplici jeans scuri. Non faccio poi così schifo. Prendo uno zainetto in pelle e ci metto dei soldi, il cellulare e le cagate che si portano in giro tutte le donne. Pettino velocemente i capelli e scendo le scale di corsa.
Domani vado a togliere questo fottuto gesso finalmente.
"Eccomi, sono pronta!" dico avvicinandomi a Giorgio.
Lui stringe le braccia attorno alla vita e mi fissa.
"Che c'è?" sussurro quasi imbarazzata.
C'è mia madre vicino a noi e lui mi sta fissando un po' troppo.
"Sei bellissima" sussurra e mi lascia un bacio sulla guancia.
Mia madre comincia a ridere e mi dà un pugno sul braccio. 
"Che capolavoro che ha fatto mamma eh?"
Sgrano gli occhi e faccio un passo in avanti. "Ti prego mamma, non farmi fare figure di merda"
Lei mi sorride.
"D'accordo ma è vero che ho fatto un capolavoro"
Mia madre si alza dal divano e ritorna in cucina, dove comincia a lavare i piatti.
"Andiamo?" chiede Giorgio avvicinandosi alla porta.
"Sì, scusa mia madre è un po'..."
"Tranquilla, ha ragione in fondo"
"A proposito di che cosa?"
"Del capolavoro"
Arrossisco violentemente.

Ci fermiamo in un bar del centro per prendere da bere. Stiamo camminando da un po' e chiacchieriamo del più e del meno, sembriamo semplicemente amici.
Non ci siamo presi la mano nemmeno per un secondo e non ci siamo neanche guardati in faccia.
"Cosa prendi tu?" mi chiede.
"Una soda" rispondo.
"Una soda e un Gin Lemon"

Fisso la mia lattina per alcuni minuti senza fiatare e Giorgio sembra abbastanza irritato da questo mio comportamento.
"Ma si può sapere che hai?" chiede sorseggiando il suo alcolico. Alza lo sguardo e finalmente, incrocia il mio. Rimango zitta a fissarlo e sento gli occhi pizzicare. Non voglio rovinare di nuovo le cose ma così non mi piace. Non mi piace per niente.
Giorgio attira di nuovo la mia attenzione prendendomi la mano.
"Che cos'hai?"
Non ottiene risposta, allora continua a fare domande.
"Ho fatto qualcosa di sbagliato?"
Scuoto la testa.
"Non ho niente" mento ritornando a fissare la mia lattina.
Giorgio si sporge verso di me e abbassa il tono di voce. "Non ti credo, dimmi cosa c'è"
Sospiro e parlo.
"Sembriamo due ottimi amici"
"No" ribatte Gio "Noi non siamo amici"
"Questo lo so" osservo.
"Sei stata tu a dirmi di andarci piano e ho pensato che se ti avessi baciata davanti a tutti non ti sarebbe piaciuto"
"Hai ragione" sorseggio finalmente la mia soda "Hai ragione" ripeto "Sono una stupida" 
Giorgio si sforza di sorridere per tranquillizzarmi, probabilmente.
"Quando hai dei dubbi devi sempre parlarmene okay? Non tenerti tutto dentro che poi fai cazzate"
"Ho fatto una cazzata?" chiedo fissandolo.
"No. Ma probabilmente l'hai pensata"
Lo guardo storta, confusa.
"Di lasciarmi, lo stavi pensando"
Scuoto velocemente la testa e mi assale l'ansia.
"Okay" ride.

Ritorniamo a passeggiare per le strade di Roma.
"Dammi la mano" mi dice ad un tratto Giorgio.
Con leggero imbarazzo, tendo la mano sinistra e aspetto che me la afferri.
Incrocia le sue dita con le mie e continuiamo a caminare per altri venti minuti.

"Mi riporti a casa?"
Giorgio stringe forte la mia mano e continua a camminare senza darmi nessuna risposta.
"Sono stanca di camminare" continuo.
"Andiamo da me"
"Ma è già tardi, meglio se mi riporti a casa"
"Rilassati, domani è domenica. Stasera dormi da me"
"Vuoi proprio stare con me allora?" chiedo ridendo sperando che dica di sì.
"Credo proprio di sì" risponde con un sorrisino sinistro.
"E allora andiamo, che non mi sento più i piedi" dico.
Giorgio si volta verso di me e comincia a fissarmi. Il sorrisino gli è rimasto stampato in faccia.
"Che cosa hai in mente?"
Ride, poi risponde: "Quello che tu credi che io abbia in mente"

Non appena entriamo nel suo appartamento, non perde tempo ad attirarmi a sé e a strapparmi la maglietta di dosso.
Si toglie la giacca e la felpa velocemente e getta tutto per terra.
Mi afferra il polso e i nostri corpi si sfiorano provocandomi un brivido passante lungo tutto il corpo, posa le sue labbra sulle mie e la sua lingua si fa spazio nella mia bocca.
Mi lascia il polso e porta le sue mani dietro la mia schiena in modo da sganciare il reggiseno. Dopo averlo fatto fa scivolare le mani sul sedere e con un veloce movimento tira in basso i pantaloni senza nemmeno sbottonarli.
Chiudo gli occhi mentre le nostre lingue continuano a danzare e cerco di rilassarmi.
Abbiamo smania l'uno dell'altra e il nostro respiro comincia a farsi irregolare.
I suoi modi aggressivi mi fanno capire che mi desidera quanto io desidero lui, anche se io lo dimostro poco. Le sue mani mi accarezzano i fianchi e con violenza mi abbassa le mutandine che cadono sul pavimento.
Devo fargli capire che lo voglio.
Mi allungo verso i suoi jeans sbottonandoli e abbassando la cerniera.
Con la mano gioco un po' con l'elastico dei suoi boxer e quando mi morde il labbro li abbasso lasciandolo completamente nudo.
Mi sento attraversare da una scarica di adrenalina mentre guardo il suo petto.
Si abbassa per togliermi la scarpa e mi aiuta a sfilare per bene i pantaloni.
Gesso di merda.
Il suo respiro diventa affannoso e prendendomi in braccio mi lascia cadere sul letto.
"Ci siamo finalmente" sussurra mordicchiandomi il collo.
"Questa volta non ci fermerà nessuno" mormoro mordendomi le labbra.
Una mano è poggiata sul letto con il braccio teso per fare in modo che il suo corpo combaci col mio, l'altra mano invece scende lentamente fino al mio sesso. Affonda un dito dentro di me ed io mi chiudo la bocca con la mano.
Quando inserisce un altro dito mi scappa un mugolio di piacere, mentre accarezza il mio sesso col pollice mi fissa negli occhi e io fisso lui mentre mi mordo il labbro.
Arrivata al limito inarco la schiena e apro la bocca per emettere un grido che Giorgio copre mettendo la sua mano sulla mia bocca.
Dopo avermi dato un bacio sulla guancia ed essersi infilato un preservativo mi penetra velocemente e con forza. Aumenta sempre di più il ritmo facendomi sentire sempre più bene.
"Non urlare adesso" dice, e spinge la sua erezione ancora più a fondo dentro di me, aumentando ancora la velocità.
Quando lo sento ansimare nel mio orecchio capisco che ha raggiunto il limite, quindi spingo il bacino in avanti contro il suo.
Mi morde il collo e capisco che il suo piacere sta crescendo così continuo a spingere il bacino mettendoci sempre più forza.
Mentre continua ad oscillare dentro e fuori di me gli graffio la schiena con le poche unghie che mi ritrovo.
"Sì, cazzo" Giorgio mi lascia un bacio sul collo.
Il mio corpo freme mentre raggiungo l'orgasmo, una sensazione unica che trasforma i miei dubbi in certezze.
I miei muscoli si contraggono mentre Giorgio emette uno strano verso. Subito dopo si abbandona stendendosi completamente su di me.
Siamo entrambi stanchi, senza fiato, ma finalmente completi.
"Allora? Com'è stato?"
"Magico" rispondo chiudendo gli occhi.
"Anche per me" dice poggiando la sua testa sul mio seno.
"Giorgio"
"Mh"
"Ti amo"

Ciaoo,
allora siete contenti? Io sì, mi sono quasi emozionata a scrivere questo capitolo! Vi confesso che non vedevo l'ora di farli scopare e adesso sono felice! Fatemi sapere se il capitolo vi è piaciuto!
Comunque Jen che gli dice "Ti amo" quanto è dolce? Secondo voi Giorgio cosa le risponderà?
Vi mando un bacio, a presto!

Non NasconderloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora