8.

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Jenny's pov.
"Cosa?" sbarro gli occhi.
Devo aver sentito male, non ha detto quello che ha appena detto.
"Hai sentito bene" sorride.
"Che vuol dire?"
"Un bel niente, l'ho detto per farmi perdonare, queste frasi vi fanno un certo effetto a quanto ne so" spiega ridacchiando.
Povera illusa.
"Allora?" mi implora.
Lo abbraccio impulsivamente. Forse sto facendo una cazzata ma non posso, non riesco ad ignorarlo.
"Grazie" si stacca dopo nemmeno dieci secondi. Comunque non vuole contatti fisici con me, okay, ricevuto.
"Prego"
"Beh ci vediamo a scuola"
"Ah perché verrai?" gli chiedo ridendo.
"Puo darsi, tanto se Giulio va io non posso fare nulla da solo"
"Ma vuoi dirmi che state facendo?"
"No"
"Stronzi"
"Devo scappare, ci vediamo"
"Ciao"
Si alza e va via.

Giulio's pov.
Tutto quello che è capitato mi ha sconvolto. Parlo a Giorgio di Jenny da circa un mesetto. Una settimana fa ho chiamato Gio ed entrando in casa ha cominciato a sfogarsi dicendo che non gli importava nulla di quello che sentivo per Jen, che si era rotto il cazzo di sentirmi parlare di lei.
Il giorno dopo è venuto a scusarsi e gli ho detto che avrei parlato con Jenny al più presto, si è incazzato un botto, è andato via correndo e quando mi ha visto con lei il giorno dopo ha cominciato a delirare. A questo punto credo che anche lui provi qualcosa per lei anche se lo nega. Ci siamo presi a botte perché "non sopportava vedermi con lei" aggiungendo che "dovevo pensare alla musica" eh si, il nostro progetto.
Vogliamo fare un disco insieme, Giorgio ci tiene tanto e anche io.
Forse è vero, forse per Jenny non prova nulla e si è comportato così solo perché ci tiene al nostro lavoro. Alla fine nemmeno la conosce, non potrebbe innamorarsi.

Jenny's pov.
Siamo a scuola, Giorgio e Giulio parlano tranquillamente e io li osservo felice.
"Cosa non mi hai raccontato?" mi chiede Chiara.
"Niente di che"
"Cosa dai, dimmi"
"Giorgio e Giulio si sono chiariti"
"Non ci credo"
"Credici"
"Marco viene da me stasera" cambia discorso Chiara.
"Dove? A casa tua?"
"Beh sì" afferma diventando tutta rossa.
"Marco a casa tua!" urlo.
"Non gridare!"
"Domani mi racconti per filo e per segno tutto"
"Ok"

Al cambio dell'ora Giorgio si avvicina al nostro banco.
"Buongiorno ragazze!"
"Buongiorno" gli dico io .
"Mai successo nella vita che Giorgio Ferrario mi rivolgesse la parola" interviene Chiara.
"C'è sempre una prima volta" esclama Gio.
"Come mai così felice?" gli chiedo.
"Sono entusiasta per il mio progetto!" risponde.
Se lui è felice, lo sono anche io. È una cosa rara che sia felice e che sorrida.
"Forza sedetevi!" urla la professoressa di matematica.
"Forza sedetevi!" la imita Gio.
"Non sei divertente Giorgio" interviene la prof.ssa che lo aveva visto.
"Siediti o ti mando dal preside" continua.
"No la prego il preside no, mi fa troppo paura!" scherza Giorgio e tutti cominciamo a ridere.
"Finiscila!" urla la prof.ssa esasperata.
"Dai tranquilla vado a sedermi altrimenti mi perde la voce"
Le parla come se fosse sua madre, è fantastico.
La prof.ssa non risponde e comincia la lezione.

Suona la campanella ed entusiasti usciamo dall'aula.
"Aspettiamo il treno insieme?" mi chiede Giulio.
Faccio cenno di sì con la testa.
"Dai vi faccio compagnia" interviene Giorgio sedendosi tra me e Giulio.
"Che ne dite se usciamo insieme stasera?" continua.
"Non volevi finire quella cosa?" domanda Giulio quasi infastidito.
"Stasera no, Jenny che te ne pare?"
"Io? Con due ragazzi? No"
"Perché? Mica ti stupriamo?" mi dice Giulio ridendo.
"Non si sa mai" rispondo imbarazzata.
"Fai venire qualcuna con te" dice Giorgio con fare pervertito.
Ci penso un attimo.
Giulia! È la mia migliore amica insieme a Chiara e dato che quest'ultima è impegnata con Marco perché non far venire la giovane riccia?
"Che ne dite di Giulia?"
"Ma chi? Quella seduta con Gabriele?" dice Giorgio.
Ah sì, quasi dimenticavo, lui non conosce i suoi compagni di classe.
"Sì, è mia amica"
"Mh ok, almeno le rivolgo la parola dato che non ci ho mai parlato"
"Perfetto, allora a stasera" dice Giulio vedendo il treno che è appena arrivato. Lui e Giorgio salgono, io aspetto il mio pensando al perché ho accettato. Non lo so, non mi piace come idea.

Dopo aver studiato mando un messaggio a Giulio.
Jenny: Ciao Giulio, dov'è che andiamo?
Giulio: Non lo so, pensavo in discoteca
Jenny: Okay, a dopo
Comincio a prepararmi, Giulia ha detto che per lei è okay e mi sento più tranquilla avendo un'amica al mio fianco. Mi trucco, metto il cappello ed esco di casa. Io e Giulia ci troviamo in piazza e ci dirigiamo a casa di Giulio.
"Perché devo venire anche io?" mi chiede per la milionesima volta.
"Te l'ho detto, non voglio andare da sola con due ragazzi in discoteca"
"Ma a me stanno antipatici"
"Vedrai, oggi li conoscerai meglio, non sono come credi"
"Jenny, ti piace Giulio?"
"No! Ma siete fissate!"
"Stai sempre con lui"
"A lui piaccio, ma purtroppo non ricambio"
"Come l'ha presa?"
"Bene, siamo amici" rispondo un po' insicura.
Ma siamo amici?
"E Giorgio?"
"Non lo so"
"Cosa?"
"Sento qualcosa"
Penso che sia giusto che la mia amica lo sappia, ci raccontiamo sempre tutto e poi non lo so, non mi va di tenerlo nascosto.
"Davvero?"
"Sì"
"Ciao ragazze" urla Giulio da lontano.
"Ciao" rispondiamo all'unisono.
Entriamo in macchina, Giorgio sta guidando e io e Giulia ci teniamo per mano a causa della sua guida spericolata.
"Puoi dare più piano?" chiede Giulia impaurita.
"No" risponde secco.
"Antipatico. Jenny come fa a piacerti questo qui" sussurra.
"Stai zitta!" le dico dandole un pizzicotto.
"Mi hai fatto male, cretina"
"Impara a tenere quella bocca chiusa"
Arriviamo in discoteca, Giulio è al bancone a prendere da bere, Giulia in pista a ballare. Io e Giorgio siamo soli sui divanetti. Quando sono sola con lui mi sento come se qualcuno mi stia condannando. Sono nervosa, in ansia, imbarazzata. È tutto così strano vicino a lui.
Gio si avvicina e mi sussurra.
"Vieni con me"

Non NasconderloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora