Capitolo 14 💘

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"Per quanto ancora dovrò ripeterlo?
Si, si chiama Nicolas.
È più grande.
È un militare"
Sarà la centesima volta che incredula e in balia di diverse emozioni, mi chiede le medesime cose.

Quasi come se fosse un sogno.
Qualcosa di così lontano dall'ordinario da non poter essere credibile.

Diciamo che lei, come altre, sono altamente affascinante dalla divisa.

Come immaginavo si è soffermata sulla differenza d'età.
Non per smorzare il mio entusiasmo, è solo curiosa ed euforica.
Forse, avevo bisogno di una reazione simile.
Dopo alcuni musi lunghi, una ventata d'aria fresca ci voleva.

Vederla saltellare di gioia come un grillo è divertente, sebbene abbia attirato qualche sguardo di troppo.

È una questione personale, non voglio sbandierare ai quattro venti la mia vita.
Sono sempre stata alquanto riservata.

La mia amica invece, è sempre stata un tipo particolare.
Attenta e premurosa degli altri, anche di coloro che non avevano le medesime attenzioni o che conosceva da poco tempo.
Annullandosi completamente, lasciandosi trascinare dalle emozioni, preoccupazioni di chiunque.

Siamo diverse.
Le discussioni fanno parte della nostra amicizia, però facciamo sempre pace.

Il resto della giornata, provo a seguire le lezioni, a focalizzarmi su qualcosa di più importante.
Ma inutile negare che mi domando cosa possa essere successo.
Nicolas sembrava così sincero e sicuro di sé, come può essere scomparso.
Non ho sue notizie da un po'.
Non mi piace stare attaccata alle persone, come una stalker.

Ognuno ha bisogno dei suoi spazi.
Ma non trovo giusto volatizzarsi in maniera simile.

Fanculo se è più grande e molto probabilmente ha i suoi buoni motivi.
Ma deve capire che io non sono un optional, con le buone o le cattive.
Non mi sono mai fatta mettere i piedi in testa e non ho intenzione di iniziare proprio adesso.
Neanche con un pallone gonfiato come lui!

Sarò piccola, ma sono una gran rottura di coglioni.

🔁🔁🔁🔁🔁🔁🔁🔁🔁

Il tempo è trascorso.
Per quanto possa esserne dispiaciuta, sono pronta a tagliare questo legame.
Si.

Fine.
The end.

Meglio troncarla adesso, senza troppe complicazioni.

Rispondo alla chiamata di Nicolas, che mi interrompe dai miei studi.
Sono quasi tentata, vorrei ignorarlo.
È da tanto che non ci sentiamo e non ci vediamo, cosa dovremmo dirci?

Che siamo diversi?
Lui lavora ed io studio.
Due rette parallele che non si incontrano.

"Pronto?"
Rispondo con tono distaccato e pungente.

"Ciao"
Lui mantiene quella gentilezza velata.
Possiede un tono caldo, da trasmettermi serenità.

Ma ho un tale veleno dentro, non riesce a distrarmi.

"Devo parlarti"
Continua.

"Ora non posso"
Certo, si è fatto i cazzi suoi per tutto questo tempo ed è così convinto di sè che basti poco ed io sono pronta scattante ed eseguire i suoi ordini?
Assolutamente no.

Dovrà penare.

"È urgente.
Potrai dirmi tutto quello che vuoi, so cosa pensi.
Ma dobbiamo parlare"
Ribadisce.
Comprendo quanta voglia abbia di incontrarmi, ma non cambio idea.

"Mi dispiace, anche io ho cose urgenti da sbrigare"
Velo il mio sarcasmo con qualche smorfia per deriderlo.

"Ok, frecciatina colta.
Se costretto, passo da te"
No.

"Non se ne parla.
Dammi venti minuti"
Borbotto, chiudendo i libri.

In realtà non necessito di tutto questo tempo, ma meglio lasciarlo sulle spine.

Ci siamo dati appuntamento per le diciotto, in un parco poco distante da casa mia.
Quando sono arrivata lui era già lì.
Mi stava aspettando.

Agito la mano.

Nicolas, nonostante il suo nervosismo palese mi accoglie con un abbraccio, molto caloroso.

Solo adesso demordo, qualcosa non va.
Qualcosa di serio.
Metto da parte la mia cocciutaggine.

"Cosa devi dirmi?"
Dico senza peli sulla lingua.
Voglio comunque arrivare al nocciolo della situazione, evitando scorciatoie.

"Perché non prendiamo qualcosa?
Un succo?
O un gelato, qui vicino c'è una gelateria davvero carina"
Farfuglia velocemente.
Distogliendo l'attenzione da ciò che davvero importa.

"Non mi hai chiamata per il succo, la passeggiata o il gelato
Avanti su sputa il rospo"
Sembrerò dura, ma arrivata a questo punto sono altrettanto agitata.
Sono fatta così.
È del tutto inutile addolcire la pillola.

Credo che abbia tratto la mia stessa conclusione.
Meglio lasciarci che peggiorare la situazione.

"Tu sai che lavoro faccio io, no?"

Certo, che domande?!
Anche quello rende difficile la nostra relazione.

"Certo"

"Bene"
Sospira.

D'istinto allungo la mano e stringo la sua.
Sento che ha necessità di questo momento.

"Io...
Tu sai che devo occuparmi di Ingrid"
Annuisco.
Non capisco cosa possa centrare la sorella in questa storia.

"Tempo fa avevo preso la decisione di essere disponibile per alcune spedizioni, le missioni di pace"
Per un attimo, ogni cosa perde forma e consistenza.
Non noto più nulla intorno a me.

Si creano scenari apocalittico.
Vengono proiettate nella mia mente immaginari da film dell'orrore.
Tutti hanno un singolo protagonista.
Nicolas.

"Le durate sono varie, da mesi ad anni interi.
Ma sarebbe il modo più veloce per fare carriera e guadagnare di più"
Stavolta è lui ad aumentare la presa e stringermi.

"Per...
Per quanto tempo?"
Domando terrorizzata.

"Ancora non lo so"
Sospira.

"So che non è facile.
Ti chiedo scusa se ti ho messa in questa situazione"
Continua.

Non rispondo.
Mi giro dal lato opposto, voglio evitare che noti i miei occhi lucidi.
Non mi piacciono i piagnistei e lui deve soffrire quasi quanto me, se non di più.
Non mi pare il caso.

Nicolas è intelligente, sa perfettamente cosa sto passando e per quanto possa immaginare questa mia reazione, mi lascia lo spazio necessario.

"Mi dispiace.
Ti prometto che tornerò presto.
Prima di salutarci farò il possibile per stare con te.
Mi vedrai così tante volte, da diventare insopportabile "
Ridacchia, tentando di smorzare la tensione e di vedermi sorridere.
Io allargo le braccia, ho mandato in frantumi la barriera da dura.

Adesso ho solo bisogno di un abbraccio, un suo abbraccio.

Non sarà facile neanche per Nic.
Avrà mille pensieri, paure e preoccupazioni.
Tra la salute di Ingrid e del piccolo, di me forse e soprattutto per sé stesso.
Lui dovrà affrontare situazioni che non riesco ad immaginare.
Lui dovrà allontanarsi da chi ama di più al mondo.

"Me lo prometti che torni?"
Sussurro vicino al suo orecchio.

"Certo.
Come sempre"

Un amore impossibile. {IN REVISIONE}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora