Capitolo 82

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NICOLAS POV.

"Ingrid... svegliati"
La chiamo dolcemente, accanto a lei, nel letto.

Quando sono entrato in camera, ho visto delle lacrime secche agli angoli degli occhi.

Gliele asciugai, ma i sensi di colpa iniziarono a torturarmi
Magari non sono un bravo fratello.
Magari non sono un bravo figlio.
E soprattutto non sono un brav'uomo, che reputo la cosa più importante.

Avvolte penso di essere sbagliato per Giulia, credo di farla soffrire troppo.
Troppe responsabilità, troppe sofferenze, troppe difficoltà.

L'ho messa nei casini, penso.
Poi sbuca lei, con la sua forza, positività e maturità.
Si, avvolte sembro io l'adolescente tra i due.

Riesco a trovare un po' di pace e risposte a tutte queste domande, solo quando ci baciamo o ridiamo insieme.

Con lei e per lei, do il meglio di me stesso.
Sono cambiato con lei.

Ritorno attento su mia sorella quando la sento mugolare e stiracchiare.

"Ei"
Dice dolcemente, strofinandosi gli occhi ancora assonnata.

"Come state?"
Le chiedo, toccando appena la sua pancia.

"Lui bene, credo.
Io adesso va molto meglio, però se ripenso a quello che è successo"
Inizia a parlare con voce debole che trema.

La fermo lasciandole una serie di baci sulla guancia, tipo tre baci al secondo.

"Non ci devi pensare.
Ma se tu vuoi, possiamo andare subito a casa e incontrare Finn"
Le chiedo, come è giusto che sia.

Io però non sono d'accordo.
Lui da vero uomo, con le palle!
Doveva difendere lei e il suo bambino!
Doveva fare l'impossibile per stare vicino a loro.

Invece l'ha fatta soffrire, Ingrid i primi mesi ha avuto varie minacce di aborto.
Perché non mangiava, piangeva tutto il giorno, vomitava anche se non aveva niente dentro lo stomaco.
Stava male, si sentiva usata e illusa.

Dopo la quarta volta che lei ha seriamente rischiato di perdere il bambino, l'ho presa e l'ho spronata.
Le ho fatto un bel discorsetto e il giorno dopo è tornata la sorella migliore di sempre, forse con qualcosa in più.

"No.
Se lui vorrà vedere il bambino non gli creerò problemi, ma non ho alcuna intenzione di tornare da lui.
Forse ancora lo amo, ma quel che ha fatto non glielo perdonerò.
Non mi perdonerò neanche il fatto di aver lasciato il mio bambino senza padre.
Anche se sarò una pessima madre, anche se vorrà il papà.
Io non permetterò a quello stronzo di farlo soffrire!"
Scoppia a piangere e io la avvicino a me, con il braccio e bagna con le sua lacrime la mia maglietta.

"Sarai una mamma stupenda.
E poi ci sarò io e come hai detto tu, quando Finn vorrà vedere il bambino o vice versa.
Nessuno glielo impedirà.
È stata colpa sua se ora reprimi i tuoi sentimenti, non tua"
Le ricordo, accarezzando il suo viso candido e caldo.

La vedo annuire e mi tranquillizzo.

"E Giulia?"
Chiede alzandosi su col busto come se fosse spaventata.

"Le ho detto tutto"
Manda le mani a coprire la sua bocca che prende una forma a 'o'.

"Tranquilla sta bene"
Preferisco non dirle che all'inizio non stava andando proprio così.
Meglio tenerselo per se quest'informazione.

Tira un sospiro di sollievo e poggia la mano sul ventre.

"Menomale!"
Dice notevolmente sollevata.

"Ahi!"
Getta un urletto.
Si piega su se stessa.

Neanche il tempo di dirle cosa le faccia male che tira la mia mano sul suo pancione rotondo.

Pum.

Sento un allungamento, qualcosa che volesse bucare la bolla che lo ricopre.

Cazzo!
È stupendo!

Solo ora percepisco che quello che sta avvenendo è un miracolo!
La vita!

Mio nipote si sta formando, le sue ossa, la sua pelle.

Non si può descrivere se non si prova.

"Degno di suo zio"
Rido smorzando il silenzio di prima.

Mia sorella ride alla battuta e poi fa una smorfia di dolore.

"È bellissimo, però fa male"
Mi spiega.

Ora capisco!

"Ti preparo una tisana e torno"
Le do un bacio sulla fronte e vado, felice come non mai!

Un amore impossibile. {IN REVISIONE}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora