Capitolo 61

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GIULIA'S POV.

Esattamente due giorni dopo, una chiamata, in pieno giorno, mi prese alla sprovvista, tormentando la mia mente di domande, paure e incertezze.

È un numero a me sconosciuto, ma per il si e per il no, rispondo.

"Pronto"
C'è rumore, persone che parlano, qualche urla, chi diamine è?

"Ei scricciolo"
È Nicolas, la sua voce è debole.
Sento un rumore, come degli utensili cadere a terra.
Le altre volte che mi aveva chiamata era felice e c'era un silenzio tombale.

"Nicolas!"
Nascondo i miei dubbi, facendogli notare la mia felicità nel sentirlo.

"Reggiti forte.
Hanno anticipato il mio rientro, domani sarò a casa.
Finalmente potrò riabbracciarti.
Non sei contenta?"
In lui c'è qualcosa di diverso, ma non riesco a capire cosa.

Ovvio che sono felice, ma come mai?
Non voglio fare come quelle che cercano il pelo nell'uovo, ma qualcosa non mi convince.
Perché se sarebbe rientrato in Italia, a poco.

"Sisi, ma va tutto bene?"
Gli chiedo con la voce che mi trema, non capisco questa mia ansia.

Silenzio, è come se ci pensasse, ora ho la conferma che qualcosa non va.

Lo sento gemere, come quando si fa una smorfia di dolore.
Così mi spaventa!

Stupido!
Parla!
Perché fai così?!
Ho paura!
Paura per te!,
Cosa c'è che non va?!

Continuo ad agitarmi, ma automaticamente, la sua voce mi rilassa.

"Certo, te l'avrei detto, se qualcosa stesse andando storta"
È un grande bugiardo.
So che mente, ma è come se mi soggiogasse, mi sento più rilassata, anche solo la sua voce mi calma.

"Sai a che ora torni?"
Gli farò il terzo grado quando sarà qui con me, al sicuro e io sarò tra le sue braccia.

"Con certezza no, ma sarò lì di pomeriggio, molto probabilmente dopo pranzo"
Fa un'altra smorfia, ogni suo dolore è una pugnalata al cuore.
Non sapere cos'ha, non averlo qui, non vederlo, non poterlo toccare, è frustrante.
Sei quasi messa da parte, esiliata dalla sua vita, separata da lui, da quello che fa, da quello che dice, dalla sua vita.

Io l'ho accettato, ho accettato la nostra differenza d'età, ma il suo lavoro no!
Dovrei farlo, anche perché il più grande è fatto, ma non ci riesco.

Se soffro così, la prima volta, come riuscirò a sopportare, in caso, tutta la mia vita così.

Lontana da lui, sapendolo in pericolo, con gli incubi di lui morto.

Come posso farcela.

"Adesso devo andare ci vediamo domani"
"A...a domani"
Le lacrime scendono lungo le mia guance, qualcuna arriva dentro la mia bocca.
Le lacrime per natura sono salate e le mie sono amare, sono tristi, sono pungenti, pesanti da sostenere, come la causa del loro avvenire.

Ho paura, ho paura.

Perché non mi dici cos'hai Nicolas?

Un amore impossibile. {IN REVISIONE}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora