Capitolo 9 💘

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La famosa ragazza.
Ingrid.
E chi cazzo è?
Una ex, sicuro.
Ci metto la mano sul fuoco.

E credo, anzi sono certa, che questa non sia una delle tante.
È una persona importante, si capisce.

Non ho parole, abbiamo chiarito, abbiamo fatto il punto della situazione come voleva lui e scappa come un pazzo dopo una semplice chiamata.

"Allora vieni o no?"
Mi chiede innervosito.
Sembra il cane che attende la crocchetta del cane, alla faccia dell'uomo adulto.

Secondo il suo stupidissimo ragionamento, ed io odio gli stupidi, io dovrei scendere dall'auto e fare il terzo incomodo.
Perché?
Perché la sua ex, Ingrid, ha bisogno di lui.

"Ho capito, vedi di darti una calmata.
Inizi a darmi sui nervi"
Nervosa, sbatto lo sportello della sua preziosa auto

"Ehi, vacci piano"
Mi richiama.

Durante il tragitto Nicolas fischiava e non capivo se fosse un tic nervoso o altro.
Non so quanti gli insulti, mentalmente, gli ho detto.
Se li merita.

Sono un fascio di nervi, sono tesa, sono incazzata fresca.
Che serata di merda.
Tanto vale rimanere a casa.

"Ci tengo molto ad Ingrid.
Vedrai, sono convinto che diventerete amiche"
Uhh, ne sono convinta anche io.
Effettivamente capita spesso che la ex e la nuova frequentante diventino amiche, best friend forever.

È un cretino, ma cretino forte e questo rincoglionito l'ho beccato io.

"Già"
Mormoro.

La parte più sconvolgente arriva adesso.
Una persona normale penserebbe che stiamo andando a casa di questa tizia.
E invece no.

Mi ritrovo a casa di Nicolas.
Quindi questa Ingrid o vive con lui, o ha le chiavi di casa.
Ma a chi prendono in giro?
Questi non me la contano giusta.

Oggi qualcuno morirà.

Apre casa e la gelosia non fa altro che prendersi tutto in me.
Una ragazza dalla pelle diafana, capelli biondi platino liscissimi e lucidi che arrivano all'altezza del seno.
I leggings blu le fasciano le gambe toniche.
Ha un fisico invidiabile.

Appena ci vede si alza dal divano, si nota immediatamente quanto sia turbata.
Forse ha chiamato perché sta male.

In un primo momento non mi ero accorta di un dettaglio particolare, cruciale oserei dire.
Un evidente rigonfiamento.

È incinta.

Nella mia testa, in pochi istanti, i pezzi del puzzle si uniscono.
Ho capito.

Hanno avuto una relazione, lunga o breve che sia.
È rimasta incinta, lui ha deciso di prendersi le sue responsabilità ed ora sono legati per sempre.

Cazzo.
Perché non me l'ha detto prima?
Io non sono pronta ad una situazione simile.
Sono solo una ragazzina, non posso sostenere questo: lei sempre in mezzo, Nicolas pronto a fare la qualunque per lei e per il loro bambino - com'è giusto che sia.

Diventeranni mamma e papà.
Io sarò veramente il terzo incomodo.

"Ehi"
Domanda premuroso.

"Va meglio"
La osserva come se stesse controllando che sia tutto apposto.
Una sorta di check-up visivo.

"Si, ora va meglio
Non preoccuparti"
Risponde la ragazza, Ingrid.

Io resto al mio posto, in silenzio, covando rabbia.

I due fidanzatini si ricordano della mia presenza.

"Vieni"
Nicolas prende per mano la bionda e la avvicina a me.

"Lei è Giulia"

"Un'amica"
Continuo, nettamente incazzata.

"Ah, beh, mio fratello mi ha parlato molto di te"

Fermi un attimo.
Fratello?

"Fratelli?
Voi...
Voi due non..."
Li osservo, notando solo ora alcune somiglianze tra i due.

"Non penserai mica che io e lei"
Il ragazzo non riesce a completare la frase.
Sta ridendo con troppo gusto, tanto da piegarsi.

Che figura di merda.

Dispiaciuta, mi avvicino e abbraccio la ragazza in dolce attesa.

"Tranquilla.
Sono cose che possono capitare"
Dice ridendo.
Non parla l'italiano fluentemente come il fratello.

"Ricominciamo.
Mi sa che è meglio"
Si intromette Nicolas.
Questa serietà dura ben poco, continua a ridere sotto i baffi.
Così gli lancio un'occhiataccia.

La sorella è stata così gentile, mentre il cretino rovina tutto.

"Allora Ingrid ti presento Giulia.
Giulia ti presento mia sorella!"
Marca bene l'ultima parola.
L'avesse fatto prima.

"Piacere Ingrid"

"Piacere Giulia"

Si crea un attimo di silenzio tra di noi.

"Allora tu e mio fratello state assieme?"
Mi chiede rompendo il silenzio che c'era fino ad un minuto prima.
Arrossisco.
Ma da dove le viene?

Cerco di formulare una frase di senso compiuto, ma con scarsi, anzi, scarsissimi risultati.

"Impicciona"
Commenta il fratello.

"È una testona"
Continua.

"Capisco.
Posso solo assicurarti che con lui sarai felice"

"A che mese sei?"
Chiedo cambiando discorso.

"Oh al quarto.
A me sembra una mongolfiera, la ginecologa dice che invece è nella norma.
Sarà impressione mia"
Dice in fine sospirando, accarezzandosi il ventre.

"Effettivamente non è molto grossa.
Devi fidarti della tua ginecologa"

"Ogni volta non puoi immaginare quanto mi prende in giro Nicolas, quando inizio ad urlare o innervosirmi se una maglietta non entra"
E ti pareva, antipatico pure con lei.

"Sei il solito"
Giro la testa per guardarlo meglio.
Ci siamo accomodati in salotto.

"È lei esagerata"

"Vorrei vedere te al mio posto!"
Si inserisce anche Ingrid nel discorso.

Quest'ultima ha avuto un piccolo malore passeggero.
Secondo lei non è nulla di preoccupante.

"Io penso che dovresti avvisare la dottoressa, sta succedendo troppe volte!"
Dice Nicolas con tono autoritario ed un poco preoccupato

Onestamente la penso come lui, ed annuisco, a supporto della sua idea.

"D'altronde, non dovresti occuparti di tutto da sola"
Aggiunge.

"Si riferisce al padre del bambino, lui è il padre"
Mi risponde la ragazza bionda.

Stranamente Nicolas si alza e si allontana.
È troppo nervoso.

"Nonostante tutto io lo amo ancora.
Però, devo pensare al mio bambino e proteggerlo"

"Smettila!"
Urla il propietario di casa.

"Nicolas smettila.
Ingrid è incinta vedi di calmarti.
Non fa bene a nessuno di voi"
Si ferma con un semplice mio contatto, è come se il tempo si fosse fermato.
Nessuno parla.
Nessuno si muove.

"Io me ne vado a letto.
Non è serata"

Avevo paura che potesse sentirsi male così decisi di accompagnarla.
Gentilmente mi ringraziò e la lasciai riposare.

Quando torno in salotto non vedo il burbero.
Così cerco in cucina e vedo Nicolas che beve una birra.

"Si può sapere che ti è preso?"

"Non sono affari tuoi"
Mi urla addosso.
Indietreggio.

"Scusa.
Il problema sono i nostri genitori"

Un amore impossibile. {IN REVISIONE}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora