Capitolo 15 💘

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Per quanto possa essermi distratta, creato quanti più ricordi e momenti insieme a lui, non abbiamo potuto fermare il tempo.

Ero convinta di essere pronta.
Mi ero ripromessa di essere forte, di non fare trapelare nessuna emozione.

La mia emotività è fuori controllo oggi.
Faccio il possibile per nascondere il rossore dei miei occhi, tentando la qualunque.

Nicolas è molto forte.
Anche consapevole che comunque lui aveva preso una scelta e non può fare nulla per cambiare questa situazione.
L'unico istante in cui ho percepito della apprensione da parte sua, un paio di giorni fa, chiedendomi di stare vicino ad Ingrid.
Ovviamente ho detto che avrei fatto il possibile e non l'avrei lasciata sola.

Ho marinato la scuola, preferisco salutarlo con calma e godermi questi ultimi istanti.
Avrò modo di recuperare appunti ed esercizi.

Comunque mio fratello è al corrente che oggi sarei stata vicino ad un'amica in difficoltà e poi non ho collezionato tante assenze.
Quindi ho le spalle coperte.

Gli chiamo.
Ho bisogno di sentire la sua voce.

"Dimmi tutto principessa"
Sembra così tranquillo, come se fosse tutti normale.

"Ehi!
Come stai?"
Chiedo titubante.

"Bene.
Tu piuttosto, con questa voce tremante"
Si prende gioco di me, approfittando di questo raro momento di debolezza.

"Bene.
Ingrid?"
Cambio argomento, distogliendo l'attenzione.

"Sta bene.
Non lo dirai mai, perciò lo dico io.
Mi mancherai.
Io ovviamente di più, perché io sono inimitabile"
Il solito sbruffone.
Lui è montato di suo, inutile nasconderlo.
Oggi credo che il suo tentativo sia un altro, quello di farmi ridere e tirarmi su di morale.

"Mah quanta modestia...
Ma si, credo che mi mancherai.
Non avrò nessuno con cui litigare e manifestare la mia superiorità.
E cosa più importante, non avrò più il mio taxi personale!"
Stavo ridendo, ci stavo riuscendo.
Avevo risposto con una battuta alla sua.
Ma tra un ricordo e l'altro, mi sono fatta del male da sola.

La mia voce trema sempre più.
Gli occhi diventano lucidi.

"Scricciolo, mi dispiace.
Non voglio farti soffrire"

Io caccio via tutte le lacrime e mi comporto come se non fosse successo niente.

"Il mondo non ruota intorno a te"
Borbotto.
Illudendomi di sembrare una dura.

"Ti amo"
Dico dopo attimi di silenzio.
Se non lo dico oggi, non lo farò più.
L'unica persona che io possa amare e spero di farlo sempre.

Dentro di me prego il Signore e chiunque possa proteggere Nicolas, di farlo tornare sano e salvo.
Magari anche di darci tanta forza e pazienza.

"Anch'io.
Giulia, stai serena, andrà tutto bene.
Tu continua a studiare, stai con gli amici, divertiti, non fare la calza.
Ok?
E cosa importante, se dovessi stancarti, se dovessi incontrare qualcuno, vivi ed ama più che puoi.
Devi goderti questa adolescenza in tutto il suo splendore"
Mi spaventa il tono serio in cui lo dice.
Pensa davvero che possa dimenticarlo dall'oggi al domani?

Diverse volte Nicolas mi ha spronata ad essere più leggera, a seguire la filosofia del carpe diem (cogliere l'attimo).
Ma non fino a questo punto.

"Razza di stronzo!
Io sarò qui ad aspettarti, insieme a tua sorella.
Chiaro?"
Rispondo, perdendo la pazienza ed alzando i toni.

"Questa è la mia Giulia.
Una ragazzina cazzuta.
Ci vediamo dopo"

💔💔💔💔💔💔💔💔💔💔
10:55.

Tra mezz'ora, Nicolas sarà su un aereo che lo terrà lontano da me per mesi.

Mesi pieni di pensieri.
Ha mangiato?
Sta bene?
Ha ciò che gli serve?
Quando torna?
Perché non chiama?

Ma soprattutto.
Tornerà?

Non devo essere pessimista, ma stiamo parlando pur sempre di missioni.
Ci sono dei pericoli che non oso nemmeno immaginare.

Sono persino disposta a riavvolgere il nastro, ripartire dal nostro primo incontro, pur di evitare questo momento.

Cos'ho fatto oggi?
Semplice, bo letto le nostre chat.
Tutto ciò che riguarda lui, mi fa stare meglio, mi leva questo peso dal petto.

Ci dovremmo incontrare prima noi, ovvero Nicolas, Ingrid e io.
Nel solito parco vicino casa mia.

Al pensiero di abbracciarlo, mi spinge ad accelerare il passo.

Vedo Ingrid col pancione che mangia nervosamente un gelato e Nicolas che le accarezza una spalla.
Sono davvero teneri.

Sebbene si noti dall'espressione della ragazza quanto sia arrabbiata, non riesce ad allontanare il fratello.

Vederlo sorridere, mi rincuora.

Provo a coglierlo di sorpresa, abbracciandolo da dietro.
Nascondo il mio viso nell'incavo del collo.

"Ehi, piccola cazzuta"
Non rispondo, assaporando questo contatto.

"Non mi dire che sei triste"
Muovo la testa, negando, ma è palese che mento.

Lentamente si gira, avvolgendomi.
Mi lascia del tempo per me, anche perché sa che non vorrei essere vista in questo stato.

"Dai su.
Non è niente"
Queste parole mi fanno perdere le staffe.
Posso essere forte quanto voglio.
Posso provare a minimizzare la cosa.

"Dai su.
Non è niente?!
Ma sei scemo?"
Commento incazzata, allontanandomi da lui per fargli vedere che non scherzo.
Sono veramente arrabbiata.

La sua espressione si rabbuia.
Avrei preferito tirarlo su di morale.
Ma quando è troppo è troppo.

"Vieni qui"
Mi cinge i fianchi.

"Andrà tutto bene"
Mi rassicura, mentre mi riempie di teneri baci.
Lo fisso, in attesa di qualche altra parola rassicurante.

"Giuro"
Continua.
Lo fisso per qualche altro istante.

"Dai, dammi un bacino"
Ordina con tono superiore, mettendo le mani sui fianchi.
Come un personaggio teatrale.

"Mi dispiace, ma una signorina come me bacia solo i galantuomini"
Rispondo anch'io con fare così eccentrico.

"Ah, vorresti dire che non sono un galantuomo?
Allora facciamo che lo prendo lo stesso"
Sento le sue labbra contro le mie.
Un bacio a fior di labbra.

"Ladro"
Borbotto.

"Riprenditelo"
Mi sfida.
Così stavolta sono io a prendere l'iniziativa.

"Quanto siete carini"
Commenta Ingrid, la sorella del mio ragazzo.
Mi ero dimenticata di lei.
Ero così assorta, da aver totalmente perso di vista la ragazza vicino a noi.

La saluto, abbracciandola calorosamente.
Da questo momento in poi dovremmo darci forza a vicenda.
Non è facile per nessuna delle due.

Ci perdiamo in chiacchiere.
Le chiedo della gravidanza.

"Il piccolo sta bene.
Certo, se qualcuno avesse evitato di farmi una sorpresa poco gradita, sarebbe stato meglio.
Ma comunque, non mi posso lamentare.
Almeno avremo più occasioni per stare insieme"
Dice tutto d'un fiato.
È tesissima.
Evito di farle pesare questo approccio.

Nicolas ci fa notare che dovremmo iniziare ad andare verso la caserma.
Luogo in cui le nostre strade si separeranno.

Il ragazzo ha prenotato un taxi o Uber, non ricordo.
Prenotando anche le corse per fare tornare a casa me e la sorella.
Ha pensato proprio a tutto.

Nicolas sta dietro, tra me e la sorella.
Entrambe ci godiamo questi ultimi momenti insieme.
Io gli stringo la mano.

Un amore impossibile. {IN REVISIONE}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora