Capitolo 75

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Non riesco a prestare attenzione a niente, neanche al professore di scienze il più simpatico di tutti, e anche la mia materia preferita.

Le parole di Lorenzo non fanno altri che rimbombare nella mia testa, sono come delle fitte allo stomaco.
Ti torturano, quando smettono tiri un sospiro di sollievo e poi ritornano e sembrano anche più forti.

Butto fuori tutta l'aria fuori dai polmoni.
Tengo la testa bassa, tra le braccia, sopra il banco.

"Giulia... va tutto bene?"
Chiede preoccupato, sotto voce e poggiando le mani sulle mie braccia, come a confrontarmi.

"Sisi.
Ho solo, mal di testa"
Rispondo con voce rotta.

Non voglio preoccuparlo, inutilmente.

So quale sia la causa, i sensi di colpa, i rimorsi.
Mi stanno divorando dentro.

La cosa più brutta è che so di meritarmelo.
Cosa ho fatto?

Sento la campanella suonare e il mio viso si alza in automatico.

"Fede!"
Urlo e corro verso di lei.

"Ciao"
Risponde in tono distante, ha gli occhi spenti.

"Come va?"
Le chiedo provando ad iniziare una conversazione.

Provo ad essere disinvolta, ma non ci riesco.

"Potrebbe andare meglio"
Incrocia le braccia e mi guarda sottecchi.

Non sembra lei, sono diventata una sconosciuta.

"Perché?
Che mi sono persa?"
Le dico con enfasi e curiosa, mi siedo su un banco e continuo a guardarla, rimanendo attenta.

Non è mai troppo tardi.
Penso incoraggiandomi.

"Nulla di che... ho solo imparato dai miei errori"
Continua a parlare in tono freddo e distaccato.
Mette i brividi, se non la conoscessi direi che non è lei.

E invece è proprio lei... la ragazza solare e vivace che conosco... solo che ora sembra un morto che cammina... senza sentimenti e cuore.

Se magari le fossi stata vicina.
Dio!
Adesso basta, piangersi addosso non risolverà la soluzione.

Devo essere forte, imparare dagli errori che possono essere degli insegnamenti di vita.

"Lorenzo, per favore.
Potresti capire cosa le sta succedendo"
Gli chiedo accanto a lui, privandolo, con le lacrime agli occhi.

"Lo avrei fatto anche senza quegli occhioni"
Che smielato.
Sorridi, si gentile e vai.
Ti sta facendo pur sempre un favore.

"Grazie"
Gli lascio un bacio sulla guancia, anche se avrei preferito di no, ma... devo.

Ricambia con un tenero sorriso e se ne va.

Speriamo bene.

Il telefono vibra e lo controllo.

'Scricciolo!
Puoi venire oggi pomeriggio?
Mi manchi troppo.
Ti rendi conto dell'effetto che mi fai?!
Sembro un ragazzino alla sua prima cottarella!'
Stacco la mente per qualche secondo e rido, sono fiera di me.

Riesco a farlo impazzire.

'E ti chiedi anche il perché?!
Tu mi ami, tu sei mio!
Io ti amo e io sono tua!
Ecco il perché impazzisci.
Appena finisco di studiare vengo da te'
Premo invio e ritorno in classe, con la coda dell'occhio noto che neanche Lorenzo riesce a parlare con Fede.

La vedo sparire, salendo al piano superiore.

Bel casino.

'A più tardi piccola'
L'unica gioia della mia vita.
L'amore di Nicolas.

Un amore impossibile. {IN REVISIONE}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora