Fine

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"Avanti ragazzi vi muovete?!"
Oggi Ingrid non ha fatto altro che sgridarci, dalla mattina alla sera.

Ebbene si, tra un'ora partiamo per la Norvegia.
Sono super contenta.

In questi due giorni ho avuto delle ripetizioni da Nicolas, ho imparato qualche parola norvegese, non tutte e non sono bravissima, ma almeno so come si dice 'ciao' .

Allora abbiamo quattro valigie, una mia, una di Nicolas e due per Ingrid.

Lei è la più coccolata, e deve essere così.
Lei è l'esempio del due in uno.

Ora sta per entrare nel settimo mese di gravidanza, il piccolino arriverà presto.

L'altra sera Nicolas ed io ci siamo coricati insieme, poi quando ho iniziato ad avere sonno l'ho cacciato via, sempre dolce e delicata.

Che stiamo coricati e parliamo si, ma dormire insieme no!

Dicevamo.
Nicolas parlava di come immaginava il piccolino, forse si chiamerà Jørgen, Ivar o Hans.
Senza dubbio mi aveva chiesto quale preferisco ed io ho risposto.

È difficile, tra Hans e Jørgen, ma alla fine ho capito che preferisco di gran lunga il secondo.
Però è un parere personale, non sono nessuno per imporre questo nome.

Diceva che secondo lui avrà i capelli chiari, gli occhi verdi come il padre, le mani grandi, le gambe magre ed ossute.

Io invece me lo immagino con un fisico un po' paffuto, quelle gianciotte grosse e rosee che ti fanno salire quel diabete che ti fanno fare cose strane, addirittura farti dire 'te le mangio quelle guance'.

Chissà magari con il bambino sarò anch'io così, ma quando lo vedo mi sento in imbarazzo io per quella persona.

Ieri sera ho avvisato Federica, non è mai partita, mi stava pregando alle tre del mattino di partire insieme.

Io e lei, diceva che si sarebbe nascosta nel porta bagagli.

Dopo tanto tempo, abbiamo riso come delle vere amiche.
Tempo fa credevo che l'amicizia, fosse un illusione, una presa in giro.
Poi, il suo sorriso e le sue figure di merda a causa di quanto è imbranata, ho capito che esiste qualcosa.

Non per forza quella perfetta o che dura anni, ma un qualcosa che unisce due persone, che non è amore o sentimento legato al DNA, esiste ed è fantastico.

Sempre ieri sera.
Mi ha chiamata Lorenzo, sembrava mio padre, ha fatto una sfuriata incredibile.
Pensava che con quelle parole cambiassi idea e non partissi più.
Secondo voi l'ho fatto?

Certo che no!
Ho ascoltato, qualche volta ho risposto, tanto anche se aprivo bocca le cose non sarebbero cambiate, solo perché me lo diceva lui.

"Arriviamo Ingrid, calmati"
Continua Nicolas, con una valigia in mano.

"Sicura che va tutto bene?"
Domanda Nicolas, aprendo il cofano.

"Certo, perché dovrebbe essere il contrario?"
Ridacchio e poi faccio la mia domanda, nata dalla sua domanda.

"Insomma, hai solo quattordici anni.
E da un giorno al altro vieni catapultata in Norvegia, col tuo ragazzo infortunato ed una ragazza incinta.
Inoltre devi affrontare la mia famiglia.
Secondo te perché ti ho fatto questa domanda?"

Effettivamente non ci avevo pensato, ora si che sono nervosa, ma solo un tantino eh.

Adesso cosa facciamo?!
Voglio fare pouf!!

"Ah... sai non ci avevo pensato.
Va tutto bene no?
Non sono dei killer seriali.
Quindi va tutto bene"
Faccio la seria.

"Nicolas quai a te appena mi lasci sola"
Al diavolo la mia fortezza, gli intimo con tono duro e minaccioso.

"Tranquilla piccola, non ti lascerò mai!"
Ci baciamo, uniamo i nostri corpi in un abbraccio caldo e sotto richiesta della ragazza incinta saliamo in macchina.

Pronti per questo nuovo inizio.

Eccoci qui!
Grazie ancora per tutto ragazzi!

Siete una delle mie più grandi soddisfazioni ed orgogli!

Questo libro è finito!
Spero che ci sia piaciuto.

Domani scriverò il primo capitolo del secondo volume, sempre per chi vuole mi farebbe molto piacere se lo leggeste.

Buonanotte!
Baci da Fede, Giulia, Nicolas, Ingrid e Riccardo.

Un amore impossibile. {IN REVISIONE}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora