Capitolo 101

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Grazie dal profondo del cuore!
#2 in teen fiction.

Sono stupefatta!
Farò il possibile per farvi amare ancor di più questo libro, sperando di ottenere buoni risultati e darò il massimo.
E basta, buona lettura e grazie ancora!❤❤❤❤

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"Buono questo em..."
Mi sforzo a ricordare il nome di questo piatto norvegese.

Accidenti!
L'ha appena detto, sono troppo giovane per l' Alzheimer.

Sento Nicolas, seduto accanto a me ridacchiare.
Lo prenderei a ceffoni.

Mi fa sentire stupida.

"Tilslørte bondekiper"
Ripete per la terza volta Ingrid, è davvero un ottima cuoca.
A differenza del fratello non ride, anzi mi rivolge un sorriso molto dolce e comprensivo.

"Grazie"
Ricambio il sorriso e do una forte gomitata al ragazzo accanto a me.

"Scordati di baciarmi per una settimana"
Lo ammonisce puntandogli il dito contro.

Ora ride Ingrid, ovattando il rumore a causa della bocca di sopra.

"No"
Fa labbruccio Nicolas verso di me.

"Bacino"
Dio sembra un bambino quando fa così.
Sporge un po' le labbra e si avvicina a me.

Sbuffo e gli lascio un casto bacio a stampo.
"Come siete carini!"
Esulta la ragazza, battendo le mani.

Nicolas soddisfatto annuisce, io ritorno a mangiare.

Sussulto quando sento il mio telefono vibrare.
Lo estraggo dalla tasca e senza pensarci rispondo, quando vedo il nome di Riccardo.

'Riccardo?
Si può sapere cosa sta succedendo?'
Gli salto subito addosso, chiedendo delle spiegazioni che mi sembra anche giusto.

'Giulia non ti preoccupare.
Tu rimani con Nicolas e fa la brava, penso a tutto io'
Neanche il tempo di conteabbattere che mi chiude la chiamata.

Se non fosse per tutta questa situazione stramba, sarei tornata a casa solo per picchiarlo.

Affranta e ancora più confusa di prima, poso il telefono sul tavolo.

"Tutto bene?"
Domanda preoccupata Ingrid.

"Si, tutto bene"
Mento.
Dallo sguardo assassino di Nicolas comprendo che ormai mi conosce troppo bene, sa che mento.

Beh, l'importante è che non mi rompe, per il resto può sapere tutte le cose che vuole.

Una volta finito di mangiare, io rimango in silenzio, pensierosa.
Lascio i due chiacchierare tra di loro.

Li aiuto a sistemare i piatti nella lavastoviglie.

"Bene ragaazzuoli, io vado a nanna"
Agita la mano, le mando un bacio volante.

Sparisce dalla visuale subito dopo.

"Sono geloso, a me non hai mai dato un bacio con la mano"
Mi sto trattenendo dal ridere.

Ora sono io a prendere in giro qualcuno.

"Aww, il mio panzerotto è geloso"
Ricordate quando la zia o la nonna vi strizza le guance?
E voi la insultate mentalmente o pensate alla figura di merda davanti a tutti?
Bene.
Ho fatto la stessa cosa.

Solo che poi mi sono allontanata sbuffando.

"Perché panzerotto?"
Mi segue.

Vediamo se regge questo colpo.

"Perché hai messo un po' di pancetta"
Neanche incrocio i nostri sguardi, non ce la faccio.
Stringo le labbra e sopprimo la, sicuramente, rumorosa risata.

"Pancetta?
Questa ti sembra pancetta?"
Mi volto per vedere e rimango impnotizzata dai suoi addominali scolpiti ed una tartaruga da urlo.

Non riesco a distogliere lo sguardo.

"Chiudi la bocca che entrano le mosche"
Prende il mio viso tra le sue mani e mi bacia, in modo passionale.

Io mi metto in braccio a lui, anche se viene un po' difficile, per il gesso.

Provo a scendere.
"Non ti lascio.
Tu sei mia!"

Mi tiene stretta a se, ancora uniti.

Ci baciamo ancora ed io mi abbandono al suo volere.

Un amore impossibile. {IN REVISIONE}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora