Capitolo 37

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Io non gli diedi importanza.
Quando si avvicino e mi chiese se poteva sedersi accanto a me, non potei far altro che guardarlo, vedere quel suo sorriso gentile e annuire.

"Piacere Lorenzo"
Avvicina la mano a me.
Io la stringo e mi presento a mia volta.

"Come va?"
Domanda subito dopo.

Ma cosa vuole!
Perché non mi lascia in pace!
Già sono incazzata di mio....

"Sono fatti miei"
Sbotto, continuando a guardare il telefono.

"Uh...qualcuno ha iniziato male la giornata.
Se vuoi ti posso dare una mano"
Chiese gentilmente.

Ma perché?!

"Come scusa?!"
Sbotto irritata, come può aiutarmi!

"Fidati...posso farcela.
O forse è meglio conoscersi meglio"
Inizia a ridere nervosamente.
Io vedendo come si è messo in difficoltà da solo, mi metto a ridere a mio volta.

Si ferma e mi fissa, con luce vittoriosa.

"Visto, anche se non ho fatto quello che volevo, almeno hai riso"

È carino, anche dolce e simpatico.
Nonostante mi sia partita male con lui, mi ha voluta aiutare lo stesso.
Per un momento ho dimenticato tutto quanto, ogni problema e i miei pensieri e preoccupazioni si sono appianate.

"Grazie"
Sussurro, non è facile che ringrazi qualcuno.
Però questa volta, dovevo.

"Figurati...mi fa piacere.
Posso restare qui?
Vorrei fare conoscenza"
Ma quanto è dolce!
No!
È solo educato.

"Certo.
Come ti sembra per il momento?"
Poso il telefono, sto iniziando a prenderci gusto.

Parliamo per tutta la ricreazione, sembra un ragazzo apposto, anche troppo.

Siamo rimasti di andare al cinema qualche volta.

Torno a casa, faccio i compiti e poi vado da Ingrid.

Come suo solito, mi abbraccia calorosamente.

Oggi era molto su di giri.

"Vedo che qualcuno è felice...cosa mi sono persa?"
Le chiedo con un ghigno sul volto.

Si avvicina e mi stringe le mani.
Talmente forte che le chiedo di allentare la presa.

"Sono stata dal ginecologo.....è un maschio!"

Il suo volto sprizza di gioia.
Sono davvero contenta per lei.
Era da qualche settimana che voleva sapere se fosse femmina o maschio.

E così è un bel maschietto.

"Ah!
Che bello!
Possiamo andare a comprare qualche tutina o altro....qualche volta"

Pianificammo ogni cosa, tutine, ciucci, biberon, uovo.
Aveva una scatola piena di riviste.
Era impressionante quante cose sapesse e quante cose servivano.

Poco prima che si fece buio, tornai a casa.
In quel momento mi chiamò Nicolas.
Feci un bel respiro e risposi


Un amore impossibile. {IN REVISIONE}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora