Capitolo 93

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"Eccoci"
Annuncia Nicolas, dopo qualche minuto che camminavano mi ha detto di chiudere gli occhi e di fidarmi di lui.

La seconda lo faccio sempre, anche senza il suo ordine.
Sulla prima non ero molto convinta, non seguo i suoi ordini, sembrerei una stupida, poi sono troppo curiosa e poi quando hai gli occhi chiusi azzeri la vista, sviluppi gli altri sensi, ma con una persona accanto devi seguire le sue direttive ed io mi sentivo come limitata, impotente, diversa.

Debole e vulnerabile.

Apro gli occhi e sorrido involontariamente.

Siamo nel nostro panificio.
I ricordi si fanno strada ricordando quanto mi stesse antipatico, oggi invece sono la sua ragazza.

Buffo no?

Senza aspettarlo entro e prendo una Coca-Cola, come quella volta.

"Contenta?"
Sussurra vicino al mio orecchio, con le sue mani sui miei fianchi ed il suo mento sulla mia spalla.

Sento qualcosa di morbido e caldo sulla guancia e poi un risucchio, un bacio.

"Tanto"
Rispondo voltando la testa verso di lui.

"Io prendo la Cola tu prendi qualcosa da mangiare"
Prende la lattina e mi consiglia di scegliere qualcosa da mettere sotto i denti.
Non gli dico niente solo perché ho un certo languorino.

Mi avvicino al bancone e non so se prendere dei donut o le focacce con patatine e wurstel.

"Ma si, salato"
Parlo con me stessa guardando la focaccia.

Chiedo alla signorina di prendermi le due focacce, Nicolas e paga.

Quando usciamo per trovare un posto dove metterci comodi mi chiama.

"Mh?"
Domando mangiando il mio pranzo.

"Tieni"
Mi porge la lattina e dietro c'è scritto 'un bacio alla tua piccola'.
Che dolce!

Ricambio il bacio di prima, sfortunatamente alzandomi sulle punte, troppo bassa per lui.

"Ora da chi dobbiamo andare?"
Continuiamo a camminare, ma va bene così.
Ci stiamo divertendo, parliamo ed inoltre si può definire il nostro primo appuntamento.

Qualcosa di semplice, dolce e fantastico.

"Non ti seccare"

Già sa che ci sarà la fine del mondo.

"Ricordi il mio collega Giovanni?"
No, ti prego non quello stupido che mi ha detto di avere troppa differenza di età.

Lo prenderei a schiaffi.
Ma perché proprio lui?!

Non poteva essere Marco?
Almeno mi andava meglio, ma non lui.

"Purtroppo si"
Sbuffo provando a non esplodere.

"Ecco, devo andare da lui.
In cambio ci riporta a casa"
Ammicca sperando che sorridendomi mi calmi.

"Tanto non c'è scusa che tenga, puoi anche smettere"
Lo fermo tornando quella di sempre.

"Però proverò a fare la brava"
Unisco le nostre labbra in un tenero bacio, di tutte le coppie, di tutti i giorni, ma che ti ruba il fiato.

Voglio fargli un regalo per ricambiare questa giornata da favola.

"Ti amo"
Arrossisco a queste parole.

Una giornata da ricordare.

Spero vi piaccia.

Sapete che la mia prof di italiano vuole leggere i miei libri?
Bene, sto morendo.
Stavo anche pensando di cambiare nome ahahha, ma no.
Scherzo, solo che sono in ansia.

Un amore impossibile. {IN REVISIONE}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora