Capitolo 16 💘

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Lo spiazzale di fronte la zona militare, zona off limits, ha ospitato amici, parenti e affetti che salutano coloro che devono partire.

Sembra proprio la scena di un film.
Ragazzi alti, minuti di zaini enormi che abbracciano la mamma e tentano di consolarla, chi coglie questi ultimi istanti per ridere con i parenti e scambiare quattro chiacchiere.

Noto anche gli amici di Nicolas, per quanto abbia ragione, per oggi sono disposta ad accettarli.
Fra un paio di minuti li odierò come prima.

Lascio qualche minuto ad Ingrid e Nicolas.
La sorella è molto triste, non riesce a trattenersi.
Non oso immaginare quanto sia complicato per lei.
Anche Nicolas sarà sopraffatto dai pensieri, ma non lo da a vedere.

Gli ultimi istanti restiamo io e lui.

"Allora, raccomandazioni.
Io sto bene.
Appena posso chiamo.
Mangia, esci, divertiti.
Viviti la tua vita"
Dice il ragazzo guardandomi negli occhi, quasi ad essere certo che abbia capito.

"Tu sei quello che devi stare bene.
Chiaro?
Io so badare a me stessa"
Borbotto.
Sarò la solita scorbutica, ma non voglio farmi vedere debole.

Voglio farlo partire sereno.

"Certo"
Annuisce, sorridendo.

"Mi mancherai.
Io sono qui che ti aspetto"
Mormoro stringendolo a me.
Quasi a sprofondare e fondermi con lui.

Fosse possibile lo porterei e lo terrei con me.

"Anche tu"
Risponde, avvolgendomi a se.

Qualche tenero bacio e l'ora x arriva.
Avviene tutto molto velocemente.
Non hai manco il tempo di realizzare.

Metabolizzi dopo.
Rivivi quelle scene come film.
Quasi come se non fosse successo a te.
In realtà devi proprio fare pace con la realtà, con quello che è appena successo.

Il tragitto per tornare a casa di Ingrid è silenzioso.
Le stringo la mano.
Le dimostro il mio affetto silenziosamente.

"Saremo forti, insieme"
Sussurra tra le lacrime.

Annuisco.

Ritornai subito a casa.
Ingrid aveva bisogno di riposare e anche io.

Distrutta corsi in camera.
Per fortuna non c'era nessuno, non so perché e non so dov'erano.
Ma non mi importava, anzi, meglio così, avrei litigato con qualcuno a causa del mio nervosismo.
Oppure mi sarei chiusa in camera ed isolata, proprio come sto facendo ora.

Apro la porta, trovando camera ordinata, come l'avevo lasciata, avvolta dal buio.

"Finalmente!"
Urla Riccardo.
Emetto un urletto, spaventata e colta alla sprovvista.

Che cosa vuole?
Non è proprio giornata.

"Riccardo che vuoi?"
Dico esasperata.
Ignorandolo, posando il giubbotto e togliendo le scarpe.

"Dove sei stata?
È da un po' che sei strana"
Dice con tono accusatorio.
Mettendosi in piedi a braccia conserte.

"Sono affari miei!
Io mi faccio mai i cazzi tuoi?
No.
Allora vedi di non rompere"

Mi afferra il braccio e costringe a voltarmi verso di lui.
Lo guardo con disprezzo.

"Lasciami.
Ora"
Scandisco bene le parole.

"No signorina.
Vedi di sputare il rospo, sono stato chiaro?"
Stavo per rispondergli di stare al suo posto che non è nessuno per imporsi

"Sono tuo fratello e certe cose devo saperle.
A maggior ragione che mamma e papà ultimamente sono distratti"
Si è vero, mamma e papà non sono molto attenti ultimamente, ma a chiunque capita un periodo più impegnativo o stancante.
Non ho dato un eccessivo peso a questa cosa.

"È quel ragazzo con cui ti ho visto in giro?
Lo sai può essere pericoloso stare con chi non si conosce?"
Tento di evitarlo e sbatterlo fuori da camera mia.
Tra spintoni e calci, non ottengo nulla

"Non cattivo, è bravo, è buono, non mi farebbe mai del male"
Urlo, sperando di farmi valere e di chiudere l'argomento una volta e per tutte.

Riccardo non è un ragazzo aggressivo.
Si è sempre preoccupato molto per me, di certo vedete la sua sorellina con qualcuno che non conosce, devo averlo agitato.

"Racconta"
Mi invita a parlare di Nicolas, non so se perché voglia essere certo che sia una brava persona o per curiosità.
Non so.

Però ho bisogno di parlare.
Ho bisogno di stare con qualcuno.
Ho bisogno di sentire l'affetto e l'aiuto di qualcuno.

Ci mettiamo comodi e racconto di come mi sia innamorata di Nicolas.
Dalla lattina, ai primi incontri, dalla sorella incinta ai litigi.

Lascio per ultimo la differenza d'età, che comunque colpisce mio fratello.

"La cosa non mi piace"
Commenta.
Fino a pochi secondi fa gli andava bene, era felice di notare quanto tenga a Nicolas.

"Non è un mio problema"
Ribatto.

"Sai cosa potrebbe cercare, no?"

"So perfettamente a cosa stai illudendo.
Siamo grandi e vaccinati, puoi parlare senza censura.
A parte che non ti riguarda, so cavarmela ed è una mia scelta.
Ma no, Nicolas non mi ha mancata di rispetto"
Capisco comunque la sua riluttanza.
Meglio rincuorarlo.

Un amore impossibile. {IN REVISIONE}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora