Un amore impossibile. {IN REVISIONE}

Capitolo 39

Quel giorno, non mi mossi da camera mia.
Rimasi chiusa dentro.

Forse dovevo lasciar perdere tutto...in certi momenti è quello che vorrei fare.
Però dentro di me, c'è qualcosa che mi dice di no, che sarebbe lo sbaglio più grosso della mia vita.

Forse dovrei parlare con qualcuno....
Domani, decido cosa fare.
E cosa sia più giusto fare.

Il giorno successivo mi alzai svogliatamente dal letto.
Presi qualcosa al panificio, si, quel panificio, dove incontrai per la prima volta Nicolas.
Mi sembrava di vederci ancora lì, io che lo insultavo mentalmente e lui che pagava la mia bibita.

Non rimasi molto, presi quello che volevo e me ne andai.
Non volevo ricordare, non adesso che tutto, mi sembra, crollare.

Andai subito a scuola, iniziò a piovere, così aprirono i cancelli.
Me ne andai di corsa in classe, non che ne avessi voglia, ma ero da sola e un po' di silenzio era quello che mi ci voleva.

Quel giorno portai le cuffie con me, così rimasi ad ascoltare la musica.
O almeno fu così, prima che arrivasse Lorenzo e con un sorriso gentile dicesse qualcosa, qualcosa che non capì.

"Come scusa?
Avevo le auricolari"
Mi scuso, però ancora con tono di voce pacato.

Ho un nuovo compagno di banco.
Pensai.
Perché decise di sedersi accanto a me.
Se la cosa non mi andava a genio, gli avrei lanciato a terra lo zaino, oppure mi sarei spostata.

Ma nulla di tutto ciò.

"Ti ho detto buongiorno"
Disse ridendo.
Subito dopo ritornò serio.
"Che ascoltavi?"
Si giro, con le ginocchia che sbattevano contro le mie, dato che entrambi eravamo girati di lato.

"Buongiorno anche a te.
Em...In the name of love"
Rispondo inerme.

"Bella!
Posso?"
Prende un auricolare in mano, facendomi capire.

Annuisco.

Che fastidio può darmi.

All'inizio ascoltiamo e basta, scambiandoci qualche sorriso.

Di lui sento che mi posso fidare.
Non mi ci catapulterò a braccia aperte, prima ci dobbiamo conoscere e poi, diventare amici, più stretti.
Migliore amico....ecco.

Già....migliore amico.