Capitolo 98

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Vado nella mia nuova camera e tirando un sospiro di sollievo, mi distendo sul letto al quale stropiccio il copri letto.

Prendo il telefonino e in rubrica seleziono il numero di mio fratello, Riccardo.
Ho bisogno e voglio delle spiegazioni, questa situazione è troppo assurda.

Inizia a squillare ma non risponde e parte quella stupidissima segreteria telefonica.

Quando cerchi qualcuno o qualcosa non c'è mai!

Sento qualcuno bussare alla porta.
Mi tiro su col busto, con le mani ai lati che reggono il mio peso.

"Si?"
Do il permesso di entrare e vedo sbucare la testa di Nicolas.

Entra nella stanza e si siede accanto a me.

Aspetto che parli, ma inutilmente.
Che senso ha venire qua e poi stare in silenzio, io non ho niente da dire, o da scusare.

Lui si!

"Beh?
Che vuoi?"
Domando in vera e proprio antipatica, come sempre.

Voglio infastidirlo, comunque se lo merita, non è colpa mia se non si aspettava di una mia futura vendetta.

"Volevo sapere se va tutto bene"

Tutto qua?!
Ah, allora vuoi giocare duro.
Bene, sappi che non mi tiro indietro.

"Certo, alla fine che vuoi che sia"
Rispondo fredda e non curante della situazione strana, mia e della mia famiglia.

Mi alzo e prendo una delle varie magliette che sono sopra la scrivania, di lato al letto singolo in legno scuro, e inizio a sistemarle.

"Fantastico"
Mormora, voleva che non lo stessi ma ha ottenuto il risultato opposto.
Con tono abbattuto.

"Vedrai che si sistemerà tutto"
Sento la sua mano sopra la mia spalla.
In automatico i miei muscoli si rilassano sotto quel tocco delicato, pungente e gentile, sotto quel tocco da uomo.

Spero che non se ne accorga, non gli voglio dare questa soddisfazione.

"Lo spero, voglio solo capire cosa sta succedendo"
Giro il collo verso di lui.

Lo vedo un po' triste, guarda fisso davanti a se.
Poi quando porta l'attenzione su di me sorride e unisce le nostre labbra in un leggero bacio a stampo.

"Dimmi una cosa.
Io sono stato il tuo primo ragazzo?"
Domanda spostando la mano verso il fianco.

Mugulo infastidita dalla domanda, vorrei dirgli una bugia, ma per questa volta diamogli una gioia.

"Si"
Rispondo sincera aspettandomi la sceneggiata tipica dell'essere maschile.

"Sul serio?
Sono il tuo primo ragazzo!"
Esulta e senza darmi il tempo di zittirlo mi bacia in modo passionale.

Ora spero che ci arrivi da solo, senza farmi alcuna domanda che a lui ho dato il mio primo bacio a stampo e alla francese.

"Mi stupisci sai.
Sono troppo contento, ma lo sarei lo stesso anche se fosse il contrario.
Non mi ci vuole molto per battere gli altri, con un fisico come questo"
Almeno ha detto una cosa giusta, i miei coetanei avrebbero detto diversamente.

A lui non importa primo, secondo, terzo, importa la qualità del nostro sentimento.
Con la mano indica se stesso e i suoi muscoli abbastanza evidenti, che mi mandano in tilt.

"Verissimo"
Per una volta mi lascio andare e faccio cadere la maschera da dura, mettendomi a nudo, con tutte le mie paure, fragilità, pensieri, di cui gli altri non sanno nemmeno l'esistenza.

Sono con Nicolas ci riesco, solo con lui, solo per lui.

Magari sarò affrettata, ma a lui ci tengo veramente.

Non so come sarebbe la mia vita senza di lui.

Stavolta prendo io l'iniziativa e unisco le nostre anima in un bacio, troppo dolce, per alleviare le nostre sofferenze.

Oi!
Bene, sono a pezzi.

Domani ho un test, venerdì un compito in classe, poi cos'altro?

Ah, vero.
Test di matematica e di scienze.

Ho troppa paura, mandatemi un in bocca al lupo, riuscite ad incoraggiarmi tanto.

E basta, spero vi piaccia.
Baci Fede!

Un amore impossibile. {IN REVISIONE}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora