Capitolo 1

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Sara's pov

Era una giornata tranquilla e serena finché la mia dolce e amata coinquilina non decise di impazzire nella mia stanza. 

Aspettate. Un passo indietro. Prima dovrei fare le dovute presentazioni: io sono Sara ho 17 anni e vivo a Verona con Laura, mia coetanea nonché migliore amica e complice in ogni più piccola cosa.

Tornando ai fatti, ero comodamente sdraiata nel mio soffice letto, quando Laura entrò nella camera urlando come un'ossessa agitando un foglio e dicendo parole incomprensibili. Cercai di fingere di dormire cosicché, magari, si sarebbe stancata e sarebbe uscita, ma lei mi tolse le coperte con una forza inaudita e iniziò a scuotermi senza tregua .

S: < Laura capisco che sei felice e soprattutto sei evidentemente molto sveglia però io ho bisogno di dormire ancora. > le dissi cercando di mantenere la calma.

Sono sempre stata una ragazza molto impulsiva e questo gesto le sarebbe costato la vita, eppure guardare la sua faccia da bimba felice, l'ha sempre salvata. Lei per tutta risposta mi sorrise e mi mostrò il foglio che stava sventolando poco prima. Lo presi cauta e provai a leggere. Era di un corso di teatro qui a Verona, con un professore a sorpresa. La prima lezione era quel pomeriggio.

L: < Ti rendi conto? Potrei realizzare il mio sogno! Magari il professore misterioso è Luca! Ci dobbiamo assolutamente andare. > Disse con occhi sognanti. Ero felice per lei, aveva sempre desiderato una simile opportunità, anche se questa sua ossessione per Luca Giacomelli Ferrarini iniziava a preoccuparmi: lo vedeva ovunque, sentiva il suo nome in ogni occasione.

S: < Tesoro ma è fantastico! Magari posso lasciarti davanti alla scuola mentre vado a cercare un lavoro poiché non tutti i sogni si avverano così facilmente. > le dissi sorridendo, poi mi resi conto di una cosa.

S: < Aspetta cosa intendi con "dobbiamo"? Tu andrai lì mentre io farò un giro, solo perché non ho voglia di stare da sola a casa oggi. >

S: < Potrei andare in centro e fare un giro per negozi, poi magari potrei anche andare al parco, magari lì trovo l'ispirazione e riesco a fare qualche foto decente. > Ok, iniziavo a parlare anche da sola! Sapevo di essere folle, ne ero consapevole ormai da tempo, ma questo era troppo! Mentre ero totalmente immersa nei pensieri, Laura si precipitò dietro di me piagnucolando parole che io ero troppo distratta per comprendere.

L: < Saretta per favore vienii! Fammi compagnia! > Mi girai e la guardai male. Lei mi chiamava Saretta solo quando c'era la fregatura. Capendo che così non avrebbe ottenuto nulla, iniziò a correre per le scale ed io per fuggire e non farmi vedere inciampai su non so bene cosa, rischiando di cadere rovinosamente a terra. Laura iniziò a ridere fragorosamente ed io con lei.

L: < Sei un vero e proprio disastro amica mia!> mi disse prima di scendere e raccogliere il mio cellulare che era volato. Per fortuna è immortale. Smettemmo di ridere e dopo un'oretta, in cui c'eravamo riprese completamente, andammo in cucina a fare colazione. Laura prese un cornetto dalla dispensa farcendolo con la nutella, mentre io presi il mio latte al cioccolato e un cornetto vuoto. Tutta la mattina la mia coinquilina non fece altro che fare carinerie di ogni genere, riempirmi di complimenti e farmi favori che non dovevo neanche chiedergli. Come dice sempre mia madre "quando il diavolo t'alliscia vuole l'anima". La mia mamma. Lei è rimasta nel nostro paesino di origine e quando le ho detto che sarei venuta a vivere a Verona ha rischiato di avere un infarto. 

STORIA D'AMORE TRA SOGNO E REALTÀ - Luca Giacomelli Ferrarini e Davide MerliniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora