Capitolo 38

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Riccardo's pov

Sembrava che l'aria di Londra avesse già fatto bene a tutti. Sara aveva abbandonato ogni preoccupazione in aereo e ora sembrava una bambina di 8 anni che vede per la prima volta un parco giochi. Luca e Laura avevano smesso di litigare ed avevano ritrovato un po di quel legame che li aveva fatti avvicinare all'inizio. Arrivati davanti all'hotel le ragazze rimasero a bocca aperta: noi c'eravamo già stati e poi siamo abituati a vedere alberghi di ogni tipo, loro no. Stavamo per entrare quando mi squillò il cellulare. Giulia.

R: < Pronto?> non poteva mandare a monte la mia sorpresa così.

G: < Ehy Ric dove siete? Diteci appena arrivate che vi veniamo a prendere.>

R: < Ma in realtà ci hanno posticipato il volo di qualche ora quindi credo che arriveremo stasera e non preoccuparti sappiamo arrivare da soli in albergo così facciamo una bella dormita. Ci vediamo domani.>

G: < No no ma quale albergo, una proposta migliore: che ne dite se state da noi? Voi ragazzi da Gianluca e le ragazze da me, tanto non viviamo tanto lontani l'uno dall'altra.>

R: < Proposta interessante ma temo che dovremo rifiutare, arriveremo troppo tardi e non voglio farti uscire di notte, anche se c'è Gianluca con te. >

G: < Aspetta forse non ti è chiaro il concetto, non hai il diritto di rifiutare perché era solo per informarti, non ti ho detto che potevi scegliere se accettare o meno.>

R: < Ahahahaha ok ok allora. Però mandami l'indirizzo, non voglio comunque che tu esca di notte, sola o con Gian non fa differenza.>

G: < Vaaa bene. Ti ho mai detto che sei il fratello maggiore che non ho mai avuto?>

R: < Un milliardo di volte.>

G: < Dai ci vediamo quando arrivate a casa mia, poi Gian vi dirà dove si trova casa sua.>

E riagganciò. Quella ragazza era terribile, e pensare che quando è stata scelta per il ruolo di Giulietta era più timida di noi.

D: < Che succede?>

R: < Cambio di programma ragazzi. Luca chiama l'albergo e digli di liberare le camere. Staremo da Giulia e Gianluca, o meglio, noi ragazzi con Merolli, mentre le ragazze da Giulia. Vivono separati per fortuna.>

S: < Fortuna? Ma che .... Sei geloso?>

R: < Io? Nooo assolutamente, solo che il nostro amico ha la fama di donnaiolo e vedere quel via vai di gente farebbe male alla ragazza. Lei è praticamente cotta di lui.>

L: < Pure lui? Ma non è che magari è il nome "Luca" che influenza i ragazzi e li fa diventare donnaioli. Se mai avrò un figlio, un giorno, eviterò come la peste quel nome.>

Lu: < Molto divertente Laura, ma sappi che c'è differenza tra me e lui. Io non ho mai tenuto sulle spine una ragazza per tanto tempo. Però a me sta capitando .... Cioè è capitato, ma poi ho capito che forse avevo sbagliato io.>

L: < Grazie, lo so da sola di essere divertente.>

Ecco che ricominciano a punzecchiarsi, peggio di due bambini.

S: < Capisco. Sai Riccardo mi piace questo tuo lato protettivo, è tenero.> e mi sorrise. Sentii le mie guance due tizzoni ardenti. Questa ragazza ha un fascino inimmaginabile, specialmente quando sorride. E poi ha due occhi di una bellezza quasi distruttiva. Ok Riccardo basta! Ma che pensieri sono questi?! È la ragazza del tuo migliore amico. Ok magari non stanno proprio insieme ma presto sarà così, quindi è inaccessibile quasi quanto se fosse sua sorella se non di più! È una regola fondamentale che non può e non deve essere infranta.

S: < Ricky tutto ok? Sei ancora tra noi?>

R: < Ehm si scusa, cosa?>

S: < Ti è arrivato un messaggio, aprilo forse è Giulia con l'indirizzo.>

Aprii il messaggio ed era effettivamente di Giulia. A quanto pare non era molto lontana da dove ci trovavamo noi.

R: < Scusami Sara ma come .... Cioè come mi hai chiamato prima? Temo di non aver sentito bene.>

S: < .... Oddio .... A si Ricky perché? Ti dà fastidio? Se è così non lo farò più promesso, è solo che mi è venuto spontaneo, scusami. Hai un nome troppo lungo e quindi è inevitabile che la gente lo abbrevi.>

R: < Ehy ehy ehy, va bene calma, non mi dà fastidio. Anche Giulia mi chiama così. Piuttosto Luca dov'è? Ha chiamato l'albergo per disdire la nostra prenotazione?>

Lu: < Ric sono proprio davanti a te e si ho già fatto mentre eri impegnati a dormire in piedi.>

R: < Io non stavo dormendo in piedi, stavo .... Si insomma mi ero distratto un attimo.>

D: < Si, distratto .... E da chi esattamente da Giulia o da Sara?>

S: < E io ora che ho fatto?>

D: < Sei una donna tesoro e abbagli chi ti sta intorno. È la tua unica colpa, e la peggiore.>

S: < Pff .... Ma smettila Romeo. Non è che mi viene fuori che anche tu ci provi con tutte ed è per questo che sai sempre cosa dire per far felice una ragazza.> scoppiarono tutti a ridere tranne me, io ero leggermente nel panico dopo le parole di Davide. Che avesse capito qualcosa?

R: < Da nessuna delle due. Stavo pensando all'indirizzo che mi ha mandato Giulia, conosco quella via.>

Lu: < Bene ragazzi, io direi che invece di discutere in mezzo alla strada potremmo tranquillamente andare da qualche parte a fare colazione, e lì decidiamo quello che volete. Non so voi, ma io .... Ho fame.>

D: < Come al solito. Però devo darti ragione, ho fame anche io.>

S: < Come al solito.>

D: < Ma come siamo spiritose stamattina è scimmietta.> le disse e le mise un braccio intorno al collo, come a volerla strozzare ma che sembrava più che altro un abbraccio. Chiunque nel vederli avrebbe detto che sono una bellissima coppia.

L: < Non è giusto da lui però ti fai abbracciare. Traditrice.>

S: < Solo perché mi ha colto di sorpresa.> disse Sara e lo guardò male.

D: < Ma io sono Davide.>

L: < È, e io sono Laura, ma questo che c'entra?>

N: < Che c'è bimba? Vuoi un abbraccio anche tu?> non la fece rispondere e la abbracciò come aveva fatto Davide con Sara. Luca si rabbuiò.

R: < Ehm allora .... Per questa colazione? Luca ci guidi tu?>

Lu: < Che c'è Ricky, vuoi anche tu un abbraccio?> disse Luca marcando il soprannome che fin'ora usava solo Giulia e si avvicinò tendendo le braccia. Sembrava essersi "ripreso" da quella scena sdolcinata, anche se non completamente.

R: < Sta .... A distanza! Allora dicci dove possiamo andare?>

Lu: < Mmmh fammi pensare. A si lo so! Venite con me.>

Luca ci portò in un piccolo bar non molto lontano dal nostro hotel. Mi ci aveva già portato la prima volta che siamo venuti qui. Era tutto completamente in legno, come le taverne al tempo di Shakespeare. Le risate sembravano non finire mai. Tutti avevamo riacquistato la nostra allegria, in special modo la follia aveva di nuovo preso il sopravvento in Luca, che sembrava essere tornato il solito di sempre, come se non fosse accaduto nulla.

Lu: < Bene, ora ragazzi andiamo da Giulia e facciamole questa sorpresa.>

Appena arrivammo davanti casa il problema fu suonare alla porta, magari non c'è a casa. In fondo le avevamo detto che saremmo arrivati stasera. Per fortuna c'erano tutti e due, sentivo le voci. Venne ad aprire Giulia.

G: < E voi che diavolo ci fate qui?!>

Tutti: < SORPRESA!!!!>

G: < Voi .... Voi .... Voi siete degli idioti!! Ooo venite qui!> ci abbracciammo tutti quanti e dopo poco si aggiunse anche Gianluca. Eravamo di nuovo tutti insieme, con due gradite new entry.

STORIA D'AMORE TRA SOGNO E REALTÀ - Luca Giacomelli Ferrarini e Davide MerliniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora