Capitolo 13

138 11 0
                                    

Sara's pov

Il giorno dopo fui nuovamente svegliata dalle urla di Laura: quella ragazza non si scarica mai, dove troverà tutta quell'energia. Ero stanchissima, ma vedere la felicità della mia amica mi spinse ad alzarmi.

L: < Sara ho un problema. Non so cosa mettermi!>

S: < Tranquilla, qualsiasi cosa andrà bene. Se vuoi veramente fare colpo su qualcuno devi farlo con la tua personalità, non con l'apparenza.> Calcai la parola "qualcuno" per farle capire cosa intendevo.

L: < Ma come siamo sagge questa mattina. Dobbiamo sbrigarci a fare colazione altrimenti arriviamo di nuovo in ritardo.>
Mi trascinai in cucina, ma non avevo molta fame così presi soltanto del the poi salii di nuovo in camera pronta per vestirmi. O meglio, credevo di essere pronta: quando mi sedetti sul letto con l'armadio aperto di fronte a me, crollai in un sonno profondo senza nemmeno accorgermene. Eh si, ero proprio stanca! Dopo quelli che mi parvero pochi minuti sentii il cellulare vibrare ripetutamente. 10 messaggi da Laura. Maledetta connessione! Guardai l'orario e mi drizzai sul letto. Erano le 10:30!? Ero in un ritardo pazzesco! Mi alzai in fretta, mi infilai la camicia bianca, il mio adorato gilet nero e viola, i pantaloni neri e le immancabili converse nere, optai per quelle basse, riuscivo a metterle più velocemente. Presi le chiavi ed il cellulare poi uscii di casa di corsa. A metà strada mi ricordai di aver dimenticato la macchina fotografica, tornai di corsa indietro e la presi. Controllai di aver preso tutto, poi mandai un messaggio alla mia migliore amica, avvertendola che stavo arrivando e che ero ancora viva. Arrivai davanti alla scuola ma le porte erano chiuse. Non volevo interrompere la lezione quindi decisi di aspettare fuori e fare qualche foto al paesaggio, avevo visto una fontana stupenda poco distante dall'entrata: mi sarei diretta lì. In fondo io non seguivo le lezioni, accompagnavo solo la mia amica come supporto morale. Mi avvicinai e iniziai a fotografare tutto il paesaggio, era affascinante.
D: < Niente lezione oggi? Non è molto furbo però rimanere qui fuori, potrebbero scoprirti.> qualcuno mi distrasse, mi voltai e lo vidi.
S: < Buongiorno anche a te Davide. Non sono qui per le lezioni ma solo per non lasciare sola quella matta della mia coinquilina, quindi teoricamente non sto saltando nulla. Comunque ero in ritardo quindi ho deciso di aspettare qui e fare qualche foto, questo posto è fantastico!> gli sorrisi.

D: < Sei una fotografa?>

S: < Emergente. Per il momento è solo un hobby però potrebbe diventare un lavoro.>

D: < Posso vedere qualche scatto?>

Con un po' di imbarazzo gli passai la macchinetta. Era la prima volta che mostravo le mie foto a qualcuno che non fosse Laura o il mio migliore amico e vedere le sue espressioni non faceva che aumentare l'imbarazzo.

S: < Non sono un gran che ma miglioreranno.>

D: < No no, anzi sono fantastiche! Sai stavamo proprio cercando una fotografa per un .... Concorso, credo .... Riccardo e Luca lo sanno con più precisione, comunque cercavamo una fotografa che fosse disposta ad aiutarci e guarda un po' eccoti qui! Allora che ne dici, ti va di aiutarci? Sarebbe un buon inizio per la tua carriera e ovviamente potremmo aiutarti e farti pubblicità e ....> Non riuscii a trattenermi e iniziai a ridere. Continuava a guardare a terra e il ciuffo gli copriva il viso, non smetteva di muovere la gamba per il nervoso e parlava velocemente. Faceva tenerezza.

S: < Davide tranquillo. Ho afferrato e accetto la proposta con piacere.>

D: < Bene .... Uhm .... Allora .... Appena hai tempo ne parliamo con gli altri così ti spiegano bene.> Gli sorrisi nuovamente. Nel frattempo le porte si aprirono e Laura mi saltò addosso abbracciandomi. Io la scansai e la guardai confusa.

S: < Laura queste tue dimostrazioni d'affetto prima o poi mi uccideranno, comunque non mi dire che è già ora di andare a casa.>

L: < No è che il prof .... Ehm Riccardo .... Ci ha lasciato l'ora libera così ho pensato di venire a cercarti dato che mi hai abbandonata .... Ops scusate, vedo che sei impegnata. Non volevo interrompere, vi lascio soli. Sara non mi lasciare di nuovo da sola o mi vendico.> Disse poi se ne andò non prima di avermi lanciato un occhiata e aver fatto un sorrisino molto eloquente. Alzai gli occhi al cielo. Davide stava per dirmi qualcosa, quando venne interrotto da Luca. Stavolta fu lui ad alzare gli occhi al cielo.

Lu: < Amico mi devi accompagnare a casa a prendere la moto. A meno che non hai tanta voglia di venirmi a prendere a fine lezione.>
D: < Assolutamente no. Io non tornerò indietro. Aspetta ma che ore sono?>
Lu: < Che pigrizia! Sono le 11, perché? .... Aspetta ma non avevi un'appuntamento alle 10:45? Credo che tu debba correre bello!> Luca si stava divertendo un mondo mentre Davide andando lentamente nel panico. Corse velocemente verso la sua auto portandosi dietro l'amico.

D: < Ricordami Saretta che ti devo chiedere una cosa.>

S: < Cosa devi chiedermi!? Davidee!> purtroppo era già sfrecciato via. Non avrebbe dovuto dirmelo, io ero una ragazza troppo curiosa ....

STORIA D'AMORE TRA SOGNO E REALTÀ - Luca Giacomelli Ferrarini e Davide MerliniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora