STORIA D'AMORE TRA SOGNO E REALTÀ - Luca Giacomelli Ferrarini e Davide Merlini

Capitolo 19

Davide's pov

Quel giorno mi svegliai molto presto, il giorno prima ero così stanco che sono crollato appena tornato. Non sono nemmeno sicuro di aver visto Luca a casa. Scesi a fare colazione. Il silenzio regnava sovrano in tutta la casa, segno che entrambi i miei coinquilini dormivano ancora. Salii nuovamente in camera, mi vestii e aspettai Luca seduto sul letto: non si sveglierà mai in orario per arrivare prima degli studenti in classe e preparare tutto. Come se lo avessi chiamato sentii un tonfo provenire dalla stanza accanto alla mia. Entrai a controllare e trovai il mio amico spalmato a terra, però ancora dormiva.

D: < Luca dai alzati, altrimenti farai tardi! Io stavolta non ti aspetto, parto con Riccardo e tu ti arrangi.> nessuna risposta. Nel frattempo anche Riccardo arrivò nella stanza. Quando vide la situazione scrollò la testa e se ne andò. Quel ragazzo era diventato un santo da quando viveva con noi. La sveglia suonò per l'ennesima volta e io avevo completamente perso la pazienza.

D: < Luca ma ti vuoi muovere?! Santa pace non ti ci impegni neanche ad essere puntuale! Se non ti alzi in questo istante ti butto nella doccia con l'acqua gelata!> sentendo le urla, inutili, l'altro coinquilino salì a controllare.

R: < Ancora nel mondo dei sogni?>

D: < Si, Ric pensaci tu perché io ho già perso le speranze! E poi devo andare sennò faccio tardi.>

R: < Luca c'è Laura di sotto che ti aspetta, ma se vuoi continuare a dormire le dico di andarsene. Vorrà dire che la lezione la terrà Davide al posto tuo, chissà magari riscuoterà successo.> e uscì portandomi con lui. Rimanemmo in ascolto per qualche minuto, fin quando non aprì la porta.

Lu: < Pettegole avete finito di spiare? Dai che facciamo tardi!> l'amore fa veramente miracoli, rende un bradipo in pensione più veloce di flash! Lo squdrai da capo a piedi e sorrisi: indossava un paio di jeans e una maglietta bordeaux, i ricci ribelli perfettamente sistemati.

D: < Devo proprio ammetterlo questa ragazza sta facendo miracoli. Sarà bene dirglielo appena arriviamo, no Ric?> vedere la faccia arrabbiata di Luca è impagabile.

Lu: < Si si ridi ridi ma tanto so perché sei qui ora. Sara apprezzerà, tranquillo.>

D: < Ma chi ti dice che io venga solo per lei? Magari sono solo interessato a supportare i miei migliori amici. E ora muovetevi!> menomale che avevo proposto di andare tutti con la mia macchina. Per placare le loro risatine accesi lo stereo e iniziammo a cantare per tutto il viaggio come se fossimo ad un concerto.

D: < Siamo arrivati signori, dovete scendere prego.> scendemmo dalla macchina e aspettammo l'arrivo degli studenti. Io in realtà cercavo Sara, dovevo assolutamente parlarle. Eccola che arriva. Luca le salutò velocemente e entrò in classe, chissà che gli succede.

La: < Saretta io entro, mi raccomando non mi abbandonare ancora.>

S: < Tranquilla! Mamma mia e fidati una volta tanto!> dovevo approfittare della situazione prima che mi sfuggisse.

D: < Sara io ....>

S: < Davide! Stavo proprio pensando a te! Mi ha incuriosito tanto il concorso di cui mi hai parlato .... Quando vuoi io sono prontissima per iniziare!> Era su di giri, non smetteva un attimo di sorridere.

D: < Quando vuoi! Se vuoi appena Luca, Laura e Riccardo escono ne parliamo. Vedrai che ne varrà la pena.> ma perché???? Perché non gliel'ho semplicemente chiesto! Mentre io mi disperavo, Sara si era allontanata. Mi girai non vedendola e la trovai vicino alla fontana dove avevamo parlato la prima volta. Ok, ora basta! Glielo dico!

D: < Sara riguardo alla cosa di cui dovevo parlarti .... >

S: < Si dimmi tutto.> disse cercando di mantenere la calma, però notai che si era irrigidita.

D: < Sai ti volevo chiedere .... Si insomma .... Non è che magari .... Ti andrebbe di uscire con me?> Lo avevo fatto. Sentii il mio cuore più leggero, ma allo stesso tempo la paura di un rifiuto mi rendeva ancora nervoso, mi stava distruggendo. Non lo avrei sopportato.