Capitolo 21

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Sara's pov

S: < Lauraaaaaa!> nessuna risposta. Ero in una stanza vuota, asettica, un silenzio assordante regnava sovrano. E per di più ero completamente sola. Continuai per quelle che parvero ore a chiamare la mia migliore amica senza ricevere risposta, finché non sentii la terra tremare sotto i piedi e la voce mi morì in gola. Poi una voce, quella voce. Davide. Era preoccupato, mi chiamava insistentemente, sembrava stesse per piangere. Iniziai a correre e lo vidi: era fantastico. Aveva la maglietta bianca del giorno in cui ci siamo parlati la prima volta, jeans stretti di un colore scuro, ma non neri, e le converse bianche. Eppure mancava qualcosa, il suo magnifico sorriso. Quella linea piatta non gli donava per niente. Poi una nuova scossa mi fece crollare la terra sotto i piedi. Aprii gli occhi di scatto: era stato solo un sogno, anzi un incubo. Laura mi guardava terrorizzata.

S: < Ehi che succede? Mi devo preoccupare?>

La: < Questo lo devo chiedere io a te! Santo cielo mi hai quasi fatto morire.>

Vidi i suoi occhi riempirsi di lacrime e il primo istinto fu quello di abbracciarla.
La: < Non sapevo più cosa fare, ti giravi nel letto nemmeno fossi posseduta e urlavi tanto. Ho provato a svegliarti dolcemente, ti ho mosso il letto, ho provato con la musica, ho messo ogni tipo di canzone .... ma niente. >
S: < Tranquilla è stato solo un incubo. Se ti fa star meglio avevi l'aspetto di Davide e fidati se ti dico che è un gran complimento.> le dissi ridendo per allentare un po' la tensione che era venuta a creare. A quelle parole scattò in piedi e mi trascinò con sé.

La: <Ora dobbiamo muoverci, non voglio far tardi a lezione! E oggi tu entrerai con me, se ti lascio fuori di nuovo potresti darmi buca per la terza volta e poi sarei io a farti venire gli incubi.> il suo sguardo minaccioso mi fece ridere, era troppo divertente vederla così.

S: < Ok, capo! Ma per quanto ancora me lo rinfaccerai?> Fantastico, non ho più scampo.

La: < Appena finita la lezione torniamo immediatamente a casa. Ti devi preparare per l'appuntamento per l'appuntamento di oggi pomeriggio e sono felice di informarti che sarai la mia cavia.> Oddio. Ieri sera, appena ho accennato dell'appuntamento, Laura è letteralmente impazzita, già sognava una possibile prossima uscita a 4. Il vero incubo inizia quando ti svegli. Uscimmo così velocemente che per poco non dimenticai la fotocamera a casa. Volevo chiedere a Luca e a Riccardo di poter fare qualche foto durante le lezioni, ero stanca di fotografare paesaggi. Entrambi erano ben felici di accettare, a patto che poi avessi mostrato loro gli scatti. La lezione è stata stranissima, però ho fatto degli scatti meravigliosi. Anche Davide si era unito a noi, perciò non mi sentivo più l'unica intrusa. Di nascosto ho immortalato anche lui. Ogni foto mostrava un suo lato diverso: quello concentrato, quello triste, quello felice, quello pensieroso, quello emozionato. Quell' unica lezione era riuscita a tirar fuori migliaia di emozioni ma non solo dagli alunni, anche da me. Strano ma vero. L'unico problema è stata una tizia .... Alessandra credo. Non ha fatto altro che stuzzicare Laura, lei ha una pazienza infinita (per vivere con me ce ne vuole) ma io no, se non ci fosse stato Luca in classe, l'avrei stesa. Ora era arrivato il momento peggiore: dovevo iniziare a prepararmi. Era praticamente il mio primo appuntamento, in 17 anni della mia vita non ero mai uscita con qualcuno che praticamente non conoscevo. Mi affidai completamente alle mani di Laura, anche perché non avevo molta scelta. Quando finalmente mi comunicò che aveva finito, mi guardai allo specchio e fui tutto sommato soddisfatta: indossavo i jeans neri stretti, una maglietta azzurra con la bandiera inglese e senza spalline, le Stan Smith nere e rosa e il mio adorato giacchetto di pelle nero, non ci avrei mai rinunciato. Per i capelli avevamo deciso, o meglio, Laura aveva deciso, di fare la piastra e lasciarli completamente sciolti. Litigammo per più di mezz'ora perché lei voleva costringermi a fare i conti con i miei peggiori nemici: i trucchi. Stavolta però mi feci valere, volevo essere me stessa comunque. Erano le 16 precise ed io ero pronta, sii! Record personale. Devo ringraziare Laura per questo. Non resta che aspettare.

DAVIDE'S POV
Lu: < Quindi finalmente ce l'hai fatta!>
R: < A fare cosa, se mi è concesso chiedere.>

D: < Ho chiesto a Sara di uscire. Ed ha detto si.>

R: < Sono felice per te amico, sapevo che c'era qualcosa tra di voi.>

Luca e Riccardo sono i miei migliori amici da sempre anche se sono diversi tra loro e anche rispetto a me. Riccardo è calmo, pacato, cerca sempre di risolvere tutto in modo diplomatico, è un po' un fratello maggiore. Luca è invece .... Luca è fòlle .... Non credo ci sia altro da aggiungere. Non so veramente come farei a vivere senza di loro. Quel giorno ero di buon umore, quindi accettai di accompagnarli a lezione e non obiettai quando mi chiesero di assistere, sarebbe stata un' esperienza diversa e magari mi sarei anche divertito. Notai con piacere che anche Sara era presente, stava facendo delle foto durante tutta la lezione. Un presentimento mi diceva che quel giorno tra il mio amico e la riccia sarebbe successo qualcosa. Ad un certo punto Luca si avvicinò pericolosamente a Laura e notai una certa .... Energia tra loro. Se ne accorse anche lei e non esitò ad immortalare il momento, le avrei chiesto di mostrarmele, ero troppo curioso. Tornati a casa, mangiai velocemente e andai a prepararmi. Scelsi di vestirmi come la prima volta che abbiamo parlato, con la variante delle converse bianche. I miei capelli come sempre avevano vita propria, così mi armai di gel e iniziai la solita battaglia, che ovviamente vinsi. Guardai l'ora, mancavano 10 minuti alle 16: forse finalmente per una volta riesco ad arrivare in orario. Uscii di casa con tutta calma e le scrissi un messaggio per avvertirla. Mi rispose quasi subito. Ero tentato di chiedere le chiavi della moto a Luca ma .... Se poi piove sai che figura ci faccio. Corsi in camera a prendere una felpa, sarebbe servita. Poi presi le chiavi della macchina e partii. Come previsto arrivai a casa sua alle 16 precise. Non sapevo cosa fare se suonare o chiamarla oppure aspettare. Mai avute così tante paranoie per uscire con una ragazza, magari hanno ragione i miei amici, magari lei è speciale. Scesi dalla macchina e in quello stesso momento lei uscì di casa. Era a dir poco meravigliosa. In quel preciso istante capii che era esattamente come mi avevano detto Riccardo e Luca: lei è speciale, lei è quella giusta.

STORIA D'AMORE TRA SOGNO E REALTÀ - Luca Giacomelli Ferrarini e Davide MerliniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora