Capitolo 18

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Laura's pov

Come ogni giorno io e Sara andammo a lezione, fortunatamente eravamo in orario per una volta, infatti eravamo tra la folla di alunni che salivano le scale della scuola. Tra loro vedo Luca che si avvicina a noi e ci saluta molto velocemente senza degnarci di uno sguardo.

La: < Sara ma secondo te gli è successo qualcosa? .... Cioè l'ho visto così strano e sfuggente, se non voleva salutarci poteva anche evitare di fare le scale e venirci incontro senza motivo.>

S: <Non lo so, effettivamente non è normale un comportamento del genere, anzi giurerei di averlo visto quasi arrossire.>

La: < Arrossire!? Ma che dici? E perché?>

S: < Cosa vuoi che ne sappia?>

La: < Vabbè, lasciamo stare, menomale che il buongiorno si vede dal mattino .... Mmmh e per qualcuno questo giorno sembra che prenderà una bella piega .... Guarda il tuo Davide sta arrivando.> Sara mi guardò male e subito dopo arrivò Davide che ci salutò, io ricambiai il saluto ed entrai lasciandoli da soli di proposito, li trovavo troppo carini! Entrai in classe, Sara invece non si fece vedere, l'importante era che si presentasse alla fine della lezione per venirmi a prendere e tornare a casa. Durante la lezione notai che Luca non era lo stesso di sempre: a stento si avvicinava a me e quando lo faceva quasi non mi guardava. Si dedicava di più agli altri alunni e non mi ha mai chiamata per fare gli esercizi individuali. Infatti durante la pausa una ragazza mi si avvicinò e mi disse

< Per caso è successo qualcosa tra te e Luca? Cosa gli hai fatto? > Era Alessandra, il componente più odioso della mia classe, sempre in cerca di attenzioni, soprattutto quelle di Luca, deve essere stata contenta dello strano comportamento che aveva avuto nei miei confronti. Allora le risposi

La: < Non è successo niente, anche perché cosa dovrebbe succedere dopo le lezioni se nemmeno ci vediamo?>

A: < Non lo so però a quanto pare non sei più la sua preferita.>

La: < La sua preferita? Secondo te un insegnante bravo come lui fa delle preferenze?>

A: < Non metto in dubbio la sua professionalità, però è abbastanza evidente il fatto che ti vede come una specie di talento .... Anche se io tutto questo talento non lo vedo e a quanto pare anche lui si deve essere ricreduto.>

La: < Non sai quello che dici, ti prego smettila.> ho alzato troppo la voce e Luca si è catapultato da noi.

Lu: < Che succede qui? Laura cos'era quell'urlo?>

La: < Scusami. Non era niente, ho solo dosato male la voce.>

A: < Poverina ....> disse alzando gli occhi al cielo.

Lu: < Alessia hai qualcosa da dire? Perché ti vedo alquanto insolente stamattina.>

A: < Io? No assolutamente! E comunque mi chiamo Alessandra.> disse lei con voce acida.

Lu: < Si si, come vuoi tu. Forza riprendiamo la lezione, non voglio litigi nella mia classe.>

" perfetto Laura, hai peggiorato la situazione, ora Luca ti eviterà per sempre e addio sogni di gloria."

La lezione finì e recai sugli scalini per cercare Sara, ma non c'era ....

L: < Cavolo, dove si è cacciata, giuro che se non si presenta un'altra volta, la rispedisco a casa dei suoi, con tanto di francobollo! Per di più sembra voler piovere .... Cosa avevo detto io? "il buongiorno si vede dal mattino", infatti guarda che giornata del cavolo che sto passando!>

Luca sbucò all'improvviso dietro le mie spalle e disse

Lu: < Che ci fai ancora qui, sola e con questo tempo? Dov'è Sara?>

Io saltai dalla paura e mentre riprendevo fiato risposi

La: < Santo cielo che paura, Luca ma cosa ti sei messo in testa! .... Ops .... Scusi riformulo la frase: cosa si è messo in testa professore?>

Lu: < Ahahaha, tranquilla non c'è bisogno di tanta formalità fuori dalla scuola, comunque scusami credevo mi avessi sentito arrivare.>

La: < No, ero troppo impegnata ad imprecare contro la mia amichetta Sara che si è dimenticata di nuovo di me.>

Lu: < Ah, mi dispiace, se vuoi ti accompagno io con la macchina, Riccardo fotunatamente me l'ha lasciata perché era prevista pioggia e infatti sento che sta iniziando a pioviccicare.>

La: < Mi imbarazza accettare e se fosse una giornata di sole rifiuterei, ma non voglio tornare a casa fradicia, quindi accetto volentieri.>

Luca mi aprì la portiera con fare da cavaliere ed io salii ridendo. Una volta entrato anche lui, mise in moto e partimmo. Durante i primi minuti di viaggio, in auto regnava un silenzio imbarazzante e io intanto pensavo alla stranezza dell'atteggiamento di Luca: prima mi evita e ora mi parla come se nulla fosse e mi accompagna persino a casa. Anche lui sembra riflettere su qualcosa, chissà a cosa pensa. Ad un tratto dice

Lu: < Allora come ti stai trovando a scuola?>

La: < Benissimo, adoro le lezioni .... Oddio quelle di ballo mi uccidono, però le sopporto, anche perché mi sarebbe piaciuto imparare a ballare.>

Lu: < E perché non lo hai fatto?>

La: < Avevo paura dei saggi finali, cantare e recitare davanti agli altri non è un problema ma ballare mi mette ansia.>

Lu: < Capisco, ti farà bene vedrai .... Sei fidanzata?>

La: < .... No, sono ancora in cerca del principe azzurro.> Cosa c'entrava questa domanda adesso? È servita solo a farmi imbarazzare .... Poi come una completa idiota chiesi anche io

La: < E tu? Hai trovato la tua principessa?>

Pensai " cosa cavolo dici?"

Lu: < Non lo so, forse si, forse no .... Davide e Riccardo mi definiscono un donnaiolo, però sono sicuro che se trovo quella giusta saprò mettere la testa apposto sotto questo aspetto.>

La: < Non si direbbe .... Cioè sei un bel ragazzo e ovviamente le ragazze ti vengono dietro, ma non pensavo le assecondassi.> " che idiota che sono" Luca tacque imbarazzato e io ruppi il ghiaccio.

La: < Ma quanto sta durando questo viaggio? Menomale che abito a 10 minuti dalla scuola, a piedi oltrettutto!>

Lu: < Si, scusa è che volevo stare un po' con te e quindi ho allungato la strada, comunque siamo quasi arrivati .... Volevo anche chiederti scusa per oggi: mi sono comportato male con te, ti ho ignorata tutta la mattina, però tranquilla non è colpa tua, sono io lo scemo.>

La macchina si fermò sulle ultime parole, io feci per scendere e gli risposi

La: < Si, devo dire che è strano.>

Lu: < Ah e se Alessia ti dovesse infastidire un'altra volta dimmelo, quella ragazza sa essere molto insolente a volte, è brava ma non ha proprio un bel carattere, al contrario di .... Ehm .... Di te.>

Lo guardai stupita.

La: < Alessandra.> dissi imitando il suo tono acido, facendolo sorridere.

La: < Comunque grazie .... Dopotutto non è stata poi così male la giornata. A domani professore!>

Luca mi salutò continuando a sorridere come un bambino. Bene ora dovevo affrontare l'ultima cosa della giornata: SARA. Appena entrai la vidi davanti alla porta, probabilmente si era ricordata di me la signorina. Si scusò e mi chiese perché fossi asciutta e le risposi che mi aveva accompagnata Luca. Lei ovviamente voleva sapere i particolari, ma avevo bisogno di rilassarmi con una doccia, le spiegazioni avrebbero potuto aspettare. Mi ritirai e lasciai Sara tra mille domande e mille dubbi irrisolti.

STORIA D'AMORE TRA SOGNO E REALTÀ - Luca Giacomelli Ferrarini e Davide MerliniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora