Capitolo 37

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LAURA'S POV 

Cavolo, come vola il tempo! Era già il giorno della partenza, inutile dire che Sara era un fascio di nervi, agitatissima e nervosa ed era difficilissimo tranquillizzarla, infatti non credo di esserci riuscita poi così tanto. I ragazzi sono venuti a prenderci: Riccardo e Davide con le proprie macchine e Luca con la sua moto .... Aveva intenzione di venire all'aeroporto con quella, ma Riccardo glielo vietò, così Davide e Sara, ovviamente, partirono insieme e io, Riccardo e Luca partimmo con l'altra macchina. Che viaggio del cavolo .... Nessuno di noi aveva voglia di parlare, Riccardo ci provò, ma poverino, la piega che prese il discorso fece innervosire ancora di più me e Luca. Avevo voglia di uscire da lì, non sopportavo né la sua voce né il suo silenzio, "poteva lasciarlo andare con la moto tutto solo, a quel lunatico, il viaggio sarebbe stato più piacevole" pensai. Stargli così vicino, svegliava in me delle emozioni così contrastanti, in quel momento lo odiavo, ma allo stesso tempo mi piaceva e mentre guardavo fuori dal finestrino mi tornò in mente quella lezione così piena di sorprese e soprattutto il momento in cui Luca si avvicinò a me .... Stavo impazzendo. In più ero preoccupata per Nicolò, erano ore che provavo a chiamarlo e non avevo mai ricevuto una risposta, che diavolo stava facendo? ....

Quando arrivammo all'aeroporto non vedevo l'ora di uscire, appena lo feci Sara mi corse incontro e mi abbracciò. Visto che eravamo tutti potevamo entrare ma ....

R: < In realtà non siamo tutti.>

D: < Chi manca ancora?> una voce da lontano disse

N: < Ci sono anche io .... Scusate il ritardo ma ho girato mezz'ora per trovare un buon parcheggio.>

NICOLÒÒÒ!? Corsi da lui, lo abbracciai, lo baciai e .... Lo sgridai.

L: < Farabutto che non sei altro, ti avrò chiamato minimo 20 volte!>

N: < 26.> disse con una faccia malandrina.

L: < Ah ah ah, spiritoso .... Ero in pensiero scemo.>

N: < Ooooh la mia piccola Laura.>

L: < Ti odio!>

N: < Non è vero!>

Ero felicissima ma quando mi girai, le facce dei miei amici trasmettevano ansia .... Bha! Luca si avvicinò e chiese se noi due ci fossimo messi insieme, io e Nicolò rispondemmo all'unisono e Luca fece una battuta, la sua espressione però non faceva per niente ridere .... Dio quanto non lo sopportavo quel giorno! Finalmente il check in, una noia mortale, per fortuna c'era Nicolò a stuzzicarmi tutto il tempo altrimenti sarei svenuta dalla noia, in mezzo alla coda per la consegna dei bagagli. Una volta che finalmente eravamo a bordo prendemmo posto, Sara di nuovo impanicata, non lo voleva dire, ma io lo sapevo che era per il volo .... Odia volare. Lei era seduta tra me e Davide e io avevo vicino Nicolò, Riccardo e Luca erano dietro.

L: < Sara, dai, non ci pensare troppo .... È come stare su un pullman fidati, apparte magari la partenza che, tra parentesi io adoro ma credo che tu non la pensi come me, dopo dovrebbe essere tutto tranquillo .... Il tempo è buono.>

S: < Ci proverò. Ora provo ad ascoltare la musica e rilassarmi.>

Altro che rilassarsi .... Si addormentò proprio. Io stavo ascoltando la musica con Nicolò e dato che indossavamo una cuffietta a testa, percepivo anche il silenzio che c'era dietro di noi.

L: < Nico .... Ma si sono addormentati anche Riccardo e Luca?> guardò dietrò.

N: < No, perché?>

L: < Quei due in viaggio, da quello che so, non la smettono di parlare di solito, o comunque sarebbero felici, invece guarda che facce.>

N: < Hai delle ipotesi sul perché di questa tristezza?>

L: < No in realtà non mi viene in mente niente ....>

N: < Te lo dico io:>

L: < Spara.>

N: < Gelosia.>

L: < Gelosia?? Ma che dici?! E poi di chi?>

N: < Come sei ingenua Laura ....>

Abbassai lo sguardo confusa.

N: < Sappi che non sono bravo a condividere ciò che mi piace con gli altri.>

L: < Ma che c'entra questo adesso?>

N: < L'ho detto e lo ripeto .... Sei ingenua. Ci penserò io a darti una svegliata.>

L: < Sono curiosa di vedere in che modo.>

N: < Intanto così.> Mi baciò. Ricambiai senza problemi, anche se il discorso di prima mi aveva alquanto turbata. Mi girai e provai a parlare con i ragazzi.

L: < Ragazzi, tutto bene là dietro?>

Luca era appoggiato col gomito al finestrino e il pugno tra il mento e la bocca, alquanto scocciato e Riccardo provava ad essere normale.

Lu: < Si si .... Anche se tu starai sicuramente meglio a quanto vedo.>

L: < E dai piantala .... Per quanto ancora vorrai tenere il muso? Finirai col farti rimporre queste settimane di svago. E ridi diamine .... Sei così carino quando sorridi.>

In effetti gli venne da ridere ma il suo orgoglio gli imponeva di rimanere serio.

Lu: < E tu sei così carina quando .... Quando .... Si insomma .... Basta.>

R: < Tranquilla, gli passerà.>

D: < Bla bla bla, ma che avete oggi voi due?>

L: < Io???? Assolutamente niente, chiedi al tuo amichetto.>

N: < E dai lascialo stare.>

L: < Va bene, scusate se voglio provare a parlare con coloro che credo essere miei amici .... Starò zitta .... Ma solo perché non voglio rischiare di svegliare Sara.>

Dopo due ore di volo, eccoci finalmente a destinazione. Appena l'aereo si fermò Sara aprì gli occhi disorientata e si trovò un nuovo panorama: LONDRA!

Io c'ero già stata una volta con la scuola ma per Sara era la prima volta ed era la più entusiasta, anche se, anche io non è che scherzassi: non riuscivo a camminare normalmente, più che altro "ballavo" dalla felicità. Gli altri mi guardavano e ridevano.

S: < Tu sei pazza!>

L: < NO! .... SONO FOLLE!> ridemmo come due iene.

S: < Comunque si dorme benissimo in aereo ahaha.>

R: < Se lo dici tu! Quando mi succede di addormentarmi, al risveglio sono tutto incriccato.>

S: < Sarà l'adrenalina che non mi fa sentire nessun tipo di dolore!>

D: < Sicuramente .... Sembri una bambina in un negozio di giocattoli.>

S: < Di dolci .... Preferisco.>

Quanta allegria che c'era in quel momento .... Anche Luca rideva, sempre con un velo di tristezza ma .... Rideva, non ce la facevo più a vederlo in quello stato.

D: < Bene ragazzi, ora di corsa alla metro .... Dobbiamo andare in albergo, lasceremo lì i bagagli e poi .... ANDIAMO DA GIULIA! Non ditele che siamo arrivati, le faremo una sorpresa!>

Lu: < Ottima idea, allora forza, gambe in spalla!>

E così ci incamminammo tutti allegri. Sara era già proiettata nel futuro, ero sicura che stesse pensando al servizio fotografico e alla grande opportunità che aveva avuto. Io, invece, ero pronta per un bel periodo di vacanze e divertimento, non vedevo l'ora di vedere i ragazzi posare davanti all'obiettivo di Sara.

STORIA D'AMORE TRA SOGNO E REALTÀ - Luca Giacomelli Ferrarini e Davide MerliniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora