Capitolo 23

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Laura's pov

Era incredibile il modo in cui mi agitavo le mattine in cui c'era lezione di danza, tra le altre discipline era quella in cui mi sentivo proprio negata, anche se molte persone mi dicevano di essere portata. Io ci credevo poco. Durante il tragitto verso la scuola, in quelle mattine, di solito camminavo stringendo il braccio di Sara per il nervoso e lei poverina doveva subirmi, a volte ci sopportavamo a vicenda.

S: < Dai, andrà tutto bene, non è mica la prima lezione di danza che affronti!>

L: < Per me è sempre come se fosse la prima, so di non essere l'unica un po' più impacciata, ma mi imbarazzo troppo.>

Mentre entravo nella sala da ballo mi tremavano sempre le gambe, Luca ogni volta cercava di rincuorarmi con un sorriso e, devo ammetterlo, funzionava.

Lu: < Forza ragazzi cominciamo con il riscaldamento. Oggi voglio che coloro che di solito si mettono dietro vengano in prima fila, senza domande.>

A quelle parole sbiancai. Io e chi si sentiva più impacciato, ci "nascondevamo" sempre in fondo e ci davamo forza reciproca, perciò tutti si agitarono un po' a quella richiesta. Perfetto .... Mi trovavo centrale, accanto ad Alessandra, lei era davvero brava a ballare, devo ammetterlo, ma quanto non la sopportavo. Quel giorno era uno di quelli in cui aveva voglia di rompermi le scatole: durante la lezione mi guardava e rideva di continuo, a un certo punto, quando Luca si trovava alle nostre spalle, mi diede una spinta e mi fece cadere a terra. Luca se ne accorse e venne subito da me.

Lu: < Laura, tutto bene?>

L: < Si tranquillo, sai che non sono una cima nel ballo, ho perso l'equilibrio, ma non mi sono fatta male.>

Sara, che aveva assistito alla scena, cercò di fare giustizia, ma io glielo impedii. Non volevo altri problemi  con Alessandra e poi Sara reagiva piuttosto male di fronte a situazioni simili.

S: < Scusatemi se mi intrometto, ma trovo ingiusto che Ale .... >

L: < Lascia stare tranquilla, non ce n'è bisogno, ti ringrazio comunque.>

Lu: < Scusate ma non capisco.>

Alessandra intanto aveva strabuzzato gli occhi per intimorire la ragazza e non farla parlare.

L: < Non c'è nulla da capire, a parte che sono un'imbranata.> Vidi chiaramente dall'espressione dipinta sul viso della mia amica che la questione non era chiusa. Lanciai un'occhiata ad Alessandra per farle capire che avevo intenzione di coprirla, non mi aspettavo certo un ringraziamento. La lezione riprese e non passò tanto tempo prima che Alessandra tornasse all'azione: durante la coreografia mi fece cadere di nuovo, a quel punto Sara vedendomi di nuovo a terra sul punto di piangere, corse verso di me assieme a Luca e agli altri alunni, che si erano accorti dello scherzo di cattivo gusto di Alessandra, la accerchiarono contrariati. Io scoppiai a piangere e corsi via, ma ero abbastanza vicina da sentire Sara e gli altri parlare.

S: < Questo è davvero troppo! Luca, è la seconda volta che Alessandra le fa un dispetto, già Laura ha difficoltà ad affrontare queste lezioni, in più ci si mette lei!>

Luca rivolgendosi ad Alessandra: < È vero quello che dice?> La diretta interessata rimase in silenzio, ma ci pensarono gli altri a rispondere per lei, ma lei non si arrese all'evidenza.

A: < Non è colpa mia se è goffa e cade.>

Lu: < Alessandra sono stanco di questa situazione, mi dispiace perché so che vali, ma non hai di certo una condotta accettabile, soprattutto con Laura, cosa ti ha fatto di male!?>

STORIA D'AMORE TRA SOGNO E REALTÀ - Luca Giacomelli Ferrarini e Davide MerliniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora